Ha soffiato poco vento questa notte sul nostro campo, posto ai lati della pista di Ouadi Doum, diversi compagni hanno preferito, come altre volte, dormire all’aperto sui lettini, senza tenda e sotto le stelle. Ieri sera, dopo il tramonto e per tutta la notte, sulle piste del deserto da noi percorse ieri, si sono osservati le luci dei fari di numerosi autocarri, dato le grandi distanze sembravano puntini fissi sulla sabbia. Smontato il campo la nostra carovana dei mezzi si dirige a sud ovest verso Kora, una delle porte d’ingresso del massiccio dell’Ennedi. Il paesaggio inizialmente brullo e desolante, diventa via via più accattivante con piccoli tassili e lingue di sabbia, le macchine sbuffano e faticano in questo terreno misto e impegnativo. Prima un pausa caffè, poi altre due ore di viaggio prima della pausa pranzo.
all’ombra di una grossa acacia con pasta al pomodoro e mozzarella, gia preparate ieri.
Ci si ferma, ad un certo punto della pista, per osservare dall’alto sopra una grande area desertica i resti degli armamenti bellici lasciati dai libici durante la loro ritirata verso la Libia, dopo aver perso la guerra contro i ciadiani: impressionante vedere i resti di decine di carri armati abbandonati e sparsi sulle sabbie, mai rimossi, e vedere mucchi di centinaia di proiettili, ancora inesplosi, di varie dimensioni ai lati della pista scaricati li in fretta dai loro mezzi in ritirata per essere più leggeri durante la fuga. Decine di migliaia di morti e feriti, dei prigionieri di entrambi i fronti , non si sa nulla, quanto questo possa servire da monito contro le guerre per le generazioni future non si sa, da li transitano solo pochi turisti o i trafficanti di vario genere.
Si ferma un pick up, da cui scende un nomade per osservare lo stesso paesaggio, sta trasportando una anziano ferito dolorante, che ha rotture varie, forse al femore o altre malattie, arriva da molte miglia lontana e ne avrà ancora molte da percorrere prima di arrivare da un medico per le prime cure, sperando che ci arrivi vivo. Si supera volecemente questa piana, ora sabbiosa, dove alcune volte le macchine rimangono insabbiate, incontrando pochi fuoristrada di altri nomadi che a grande velocità, sollevando enormi nuvole di sabbia, risalgono le piste dirigendosi verso i loro villaggi. Al tramonto Piero riesce a trovare un ottimo campo per la notte nei pressi del pozzo di Ouei . Solite operazioni di ogni giorno, stasera una nuova bacinella d’acqua per i nostri bisogni corporali. Controllo le mie pietre raccolte, che desideravo portare a casa, ma seguendo i consigli del capo, seleziono e abbandono.