Ancora circa 300 km da percorrere prima di arrivare a N’Diamena, lungo la pista, caratteristici i piccoli villaggi a capanne di legno coperti con foglie di palma, chiuse da recinzioni con legni di acacie intersecanti fra loro. Pausa caffè in una radura dove incontriamo per la prima volta diversi grandi e meravigliosi alberi di baobab,
finora visti solo in fotografia, veramente maestosi. Alcune acacie sembrano essere in fiore, in realtà sono delle larve di cavallette pronte a prendere il volo.
Si passa dal grosso villaggio di Moussoro, una breve fermata per gli ultimi acquisti per il prossimo pranzo, acquistate alcune bibite fresche attorniati da una moltitudine di bimbi, ognuno con una catino in mano per poter avere qualcosa da parte di noi turisti, subito però allontanati da qualche adulto del posto, ma ritornando subito alla carica. In questa area desertica a nord del lago Ciad sono stati trovati i resti del primo ominide preistorico, si pensa che abbia oltre otto milioni di anni , chiamato TOUMAJ. Inizia ora la strada asfaltata, si fa per dire, con nuovi posti militari di controllo, a lato di uno di loro, appena fuori il villaggio, sono stati fermati alcuni grossi autocarri carichi al massimo e ora sottoposti a controlli, forse dovranno scaricare l’intero carico alla ricerca di armi, droga o migranti. Passa un autocarro carico di pelli di dromedario, diretto in Libia ad una conceria. A Massaguet riprendiamo la strada fatta all’inizio del viaggio, fermandoci per il pranzo nella stessa area dell’andata,
prima di ripartire per l’albergo della capitale dove arriviamo nel tardo pomeriggio. Giusto il tempo per una doccia, cambiarsi, sistemare i borsoni prima della cena in in ristorante tipico.