Nessuna zanzara , forse solo una leggenda , la zanzariera è ottima e avvolge molto bene il letto . Incontro e comincio a conoscere Don Maurizio , arrivato qua dal quartiere della Barona di Milano come parroco e prima diversi anni trascorsi in Zambia come missionario , poi mi presentano la signora Graziosa , del COE di Barzio , da anni a Kinshasa dopo aver passato molti anni in Camerun , sempre al servizio degli altri . Faccio colazione con loro e con don Antonio , un pò affaticato dal lungo viaggio . Don Maurizio mi spiega e illustra tutte le attività del Foyer Saint Paul , accompagnandomi per una prima visita delle strutture esistenti : sono 3 corpi di fabbrica , costruiti circa quindici anni fa , per volere e per volontà di don Antonio , per dare un tetto e per accogliere i bambini di strada , per dare loro un’istruzione e portarli nel tempo , solo se si impegnano , a frequentare gli studi universitari per potersi laureare nelle varie discipline e integrarsi nel loro paese rendendosi autonomi dagli aiuti esterni sostenendosi con il proprio lavoro . Alcuni dei primi bimbi entrati al coe anni fa , sono ora al termine degli studi e stanno per laurearsi , un sogno che sta diventando realtà , con una fatica immane ed economica da parte di chi organizza ogni giorno questa dura realtà . Visito con lui la Benedicta , dove sono ospitati i piccoli , il Foyer , vero centro di ogni attività , al piano terra una piccola cappella e una sala congressi , lavanderia e locali tecnici al piano interrato , una cucina e una sala da pranzo al primo piano , camere per delle ragazze anche loro avviate allo studio , e poche camere per ospiti occasionali . L’ultimo corpo di fabbrica è l’Agorà , al primo e al secondo piano le camere dei ragazzi , un ufficio che gestice la gestione dei ragazzi , al piano terra cucina e magazzini , un grande porticato esterno lato sud su tutto il fronte del fabbricato , con tavoli e panche , da loro costruiti , serve per colazione , pranzo e cena per tutti i ragazzi . Tutti i fabbricati sono in buono stato di conservazione . Esiste all’interno del complesso un campo di calcio e un piccolo parco giochi per i piccoli , ma quello che mi ha molto colpito è la grande area sogttostante prevista per l’orto , dove vengono coltivati diverse verdure da consumare per il bisogno della casa , non autosufficiente , ma grande è il loro impegno , anche per il clima non facile . L’acqua viene prelevata da un pozzo interno , depurata e quindi bevibile senza problemi , hanno un generatore di corrente che sopperisce alla quotidiana mancanza di energia elettrica dalla rete , che in questo periodo arriva solo dopo le 18 e termina alle 23 circa . Tutto il complesso per un minimo di sicurezza e’ chiuso da recinzioni , siamo in un quartiere che una volta era residenziale , ora con le varie vicissitudini politiche di questi anni è molto degradato , all’esterno sotto di noi si estende una grande baraccopoli e bidonville , di miseri fabbricati di lamiera , uno addossato all’altro dove convivono migliaia e migliaia di persone , bimbi compresi , difficile da descrivere se non la si vede di persona . Con don Maurizio vado a vedere il nuovo fabbricato acquistato e che dovrà ospitare sia i bambini di strada che i ragazzi grandi , come da progetto dello studio redatto in Congo , da verificare e rilevare in questi giorni prima di prendere poi decisioni definitive . Torniamo per pranzo con un caldo soffocante , il cielo si sta caricando di nuvole nere , pomeriggio di riposo , donando quello che ho portato per loro . Ottima la prima cena comunitaria , in compagnia anche di Nadia , laica missionaria , ora a Kinshasa per il rinnovo del suo passaporto , ma pronta a ritornare a Rungu , nel nord del Congo vicino all’equatore , e alle due giovane ragazze italiane impegnate come servizio civile volontario con il COE , una come psicologa per l’aiuto ai bimbi , l’altra come agronoma . Buono come inizio , qualche ragazzo sa un po’ d’italiano , il mio problema resta la lingua , spero di impegnarmi casa per lo studio del francese che un domani mi servirà senz’altro .