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Sveglia alle 6, davanti alle tende abbiamo il te bollente e un catino di acqua calda, rimetterci in forma. Ora ha inizio il vero e proprio trekking nel Mustang; lasciasmo Kagbeni camminando sulle sabbie e sui ciotoli del fiume, la Kala Kandaki, dobbiamo guadarla in alcuni tratti dove l’acqua è bassa senza alcun pericolo, cominciamo a risalire per sentieri di montagna abbastanza impegnativi, siamo attorno ai 2900 metri di altitudine. Lungo il letto del fiume  raccogliamo diverse ammonniti, non molto grandi, con  impressi pesci fossili o altro che ricordano che qui milioni di anni fa  c’erano le acque di un oceano. Lungo il percorso le guide ci porgono sempre del te caldo con i biscotti, discese e salite sono continue, in questo tratto, sentieri stretti e scoscesi. Ci si ferma per il pranzo preparato dai cuochi dello staff a Chasa: all’esterno del locale-ristorante, due donne prima mungono gli yack, poi avvicinano i vitellini ai capezzoli delle loro mamme per far prendere anche a loro del latte. Proseguiamo sempre  lungo il fiume, attraversiamo il primo ponte tibetano sospeso, salendo per ripidi sentieri a Chale, dove le guide montano il campo base e le tende per la notte. Un buon te e un breve riposo in tenda prima della cena, tira un forte vento, in paese troviamo due donne francesi, in giro con i loro sherpa, parliamo del nostro trekking ma chiedono a Carlo informazioni specifiche su un viaggio in Mongolia che Carlo, come tour operetor sta organizzzando. Siamo arrivati a circa 3100 mt  di quota.

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