mustang …10

Prima di partire da Sarang, compero dei piccoli ricordini, non pesanti e non voluminosi avendo solo lo zaino: si comincia a salire passando un torrente su un ponte sospeso tibetano, incontriamo i primi chorten e sull’altopiano ecco un mani pade un, il piu lungo dell’intero Tibet,  davvero unico e meraviglioso. Faccio meno fatica rispetto agli altri giorni, aiutato forse da una vista spettacolare dei quattro 8000 che ci circondano, con colori delle rocce di diverse tonalità . Siamo  sempre sopra i 3800 mt, raggiungiamo un passo con davanti a noi l’altopiano del Tibet, dove i colori del cielo, della terra e delle montagne, in una luce incredibile, si uniscono fra loro. Siamo in vista della capitale del Mustang, Lo Mantang, scendiamo e entriamo in questo paese o villaggio che possa essere: nelle strette vie alcune donne  lavano i i loro abiti nei piccoli canali interni, mentre altre lavano e lucidano pentole con molta volontà, contemporaneamente yak e ad altri animali girano tranquillamente in città, lasciando tutti i loro escrementi a terra. Le fotografie non riescono mai a descrivere fedelmente le impressioni, ma quello che abbaimo davanti è veramente unico. Come tradizione ogni gruppo di turisti che arriva a Lo Matang, come tradizione per aiutare la popolazione locale, compra un montone che poi verrà cucinato per cena. Riscaldamento della guest hause, dove siamo a cena, è alimentato dallo sterco di yak  essiccato, fuori fa molto freddo. Il campo tendato è stato montato fuori le mura, al tramonto verranno chiuse tutte le porte della città. Durante la cena Adeep, figlio sedicenne del capo guida, ha avuto un attacco epilettico, Carlo e Marco vorrebbero curarlo con le nostre medicine, viene chiamato un medico, che potrebbe essere lo stregone di Lo Matang, provvede a suo modo, fino all’arrivo di un lama che pronuncia alcune preghiere, getta del riso sul viso del ragazzo, il quale dopo tre ore si  riprende. Questi nepalesi ritengono che la malattia venga dagli spiriti maligni che sono dentro noi, così dicono, ma è tutto bene quel che finisce bene, ma il giorno dopo il padre fa venire un elicottero per trasportarlo in ospedale a Katmandhu per le opportune analisi .

 

 

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