da Sevilla a Guillena
Tappa breve tutta pianeggiante , si esce da Siviglia superando il Guadalquivir per sentieri scarsamente indicati , come tutte le periferie delle grandi città si deve attraversare una zona industriale dove si nota la grande crisi che ha colpito anche la Spagna con industrie e capannoni vuoti o in vendita , pochi autocarri in giro , edilizia e cantieri fermi , una vera desolazione . Si cammina su strade asfaltate fino a Santinponce , con molte rotonde e poche indicazioni piccola deviazione ad Italica , patria degli imperatori romani Traiano e Adriano . Il teatro romano lo si può fotografare solo dall’esterno , tutta l’area archeologica è chiusa da reti perimetrali in ferro ; queste antiche rovine romane sono ben consevate , grazie ai contributi europei , come si legge dai cartelli . Sbaglierò ugualmente molto strade durante questo cammino , ma la direzione che dovrò prendere sarà sempre verso nord , al mattino il sole a destra , di pomeriggio e il tramonto saranno sempre a sinistra . Per evitare il sole e il caldo dei pomeriggi , ogni giorno bisognerà partire molto presto , magari senza colazione con tutti i locali ancora chiusi , quindi a Santinponce con Leo prima colazione al bar : caffè con leche , un dolce , pane tostato con olio . Subito dopo Santinponce inizia un primo tratto caratteristico : 12 km di sterrati attraverso campi , su leggeri dossi , lunghi rettilinei di cui non si vede mai la fine . Facciamo riferimento ad un grosso e alto silos per frumento o granoturco che si staglia all’orizzonte , sembra di averlo vicino ma è sempre un pò più in là di quello che pensiamo . Dobbiamo guadare un torrente , troviamo un passaggio camminando su un tronco e su della ramaglia sparsi sull’acqua , in equlibrio precario superiamo questa prima prova . In questo ultimo tratto , con caldo umido , a lato della strada sterrata che attraversa distese di campi arati o appena seminati , vediamo una bellissima fioritura di camomilla , con uomini e donne intenti a raccogliere i fiori , penso per farne tisane . Eccoci al primo bivio del percorso , senza frecce : la guida dice di girare a destra , ma una persona li ferma in macchina , ci consiglia di andare a sx , seguire la carettera e arrivare così in paese prima e meglio . Quello di dx passa lungo un torrente con acque profonde e putride , anche da guadare , come mi confermerà poi in albergo un pellegrino italiano , Mario il livornese , che diventerà un mio grande amico . All’ingresso del paese , dobbiamo cercare l’alloggio per la sera ricerca dell’albergo , ci viene in aiuto una signora che ci vede arrivare , ci invita al suo albergo , la luz . Contratto il prezzo per la notte per 12 euro , comprendente letto , colazione e lavaggio dei vestiti sporchi . Siamo in tre italiani e un grosso americano di oltre 100 kg , il cui zaino è pesante quanto lui . Discutiamo fra noi sugli zaini , sul peso e sulle caratteristiche che devono avere : quello di Leo pesa 13 kg , il mio è di circa 10 kg più una borsa zainetto che porterò sempre sul davanti , mentre quello di Mario , il livornese , maresciallo in pensione dei paracadutisti , pesa al massimo 5 kg . Sostiene che sia il peso giusto per fare il cammino con il minimo necessario per avere tutto quello che serve e forse ha ragione , ma ognuno rimane della propria idea . Subito una doccia , poi la spesa quotidiana con la frutta per il giorno dopo . Due passi in paese in attesa della cena e abituarsi alle abitudini spagnole , sempre non prima delle 20.30 , per cena zuppa , un secondo con pesce o carne , vino tinto e dolce . Torno in albergo con Mario , trovo l’americano che russa sonoramente , Leo si è fermato a vedere la partita del Real Madrid contro il Bayern di Monaco .
1 tappa …………………………km. 22