8 – via della plata…5.5

 

Calzadillo de los Barros a Villafranca de los Barros

Sino a Zafra si cammina su leggerissimi saliscendi per campi coltivati , si entra in città seguendo la linea ferroviaria attraversandola  in tutta la sua lunhezza , si sale verso il colle per una strada sterrata polverosa , scendendo a Los Santos de Maimona ; di qui per campi coltivati , poi per pascoli e  campi incolti , sino ad incrociare la carrettera e l’autovia de la Plata , raggiungendo Villafranca de los barros per uno stradone di campagna , fra uliveti e vigneti  . Solita mattutina partenza  per ritrovare  le frecce  del cammino, rivediamo  Paola , Daniela e Cristobal , che hanno dormito in un appartamento privato in paese , e con loro ci avviamo . Prima difficoltà della giornata : dobbiamo attraversare un torrente con molta acqua corrente , largo 2 metri circa , non vediamo ponti , Mario si toglie gli scarponi e lo guada con l’acqua oltre le ginocchia , io cerco un passaggio alternativo e lo trovo poco distante fra le sterpaglie del boschetto ,  chiamo gli altri e aiutandoci l’un l’altro , su un piccolo tronco messo di traverso , con i bastoni infissi in acqua e in precario equilibrio , riusciamo a passarlo senza bagnarci . Ma quanta fatica ! Ognuno ora cammina per suo conto , al proprio passo , con l’intenzione di ritrovarsi a Zafra nel parco per riposarci , pranzare e andare all’Officina del Turismo per farci mettere un timbro o sello speciale sulla credenziale . Cerchiamo prima in paese l’albergo dei pellegrini , lo troviamo chiuso decidendo insieme di proseguire decisi ad arrivare a Villafranca , si riprende sotto un sole cocente . Dopo due ore di  cammino ,  un breve riposo per la fame e per la sete , tutti gli altri proseguono . A Villafranca avevo già programmato di dormire a Casa Rurale Perin , quando ci arrivo chiedo informazioni a due donne del posto per trovare un negozio o una tenda per comperarmi della frutta , ma essendo domenica trovo tutto chiuso , una di loro , gentilmente , entra in casa sua e mi regala due banane e due arance , per il cammino del giorno dopo , il  miracolo del cammino è sempre dietro l’angolo quando meno te lo aspetti  , la bontà e la cortesia di persone sconosciute verso un pellegrino stanco è davvero tanta . Cerco e trovo  l’albergo ,  molto bello , all’estremità nord del paese con una camera tutto per me , un bagno a disposizione per un relax completo anche per sistemare i piedi che cominciano a far male . Gli altri erano già tutti arrivati  , si erano fermati all’albergo municipale , anche per questione di costi . Dopo le solite operazione e la registrazione con il sello , un breve riposo al fresco con il condizionatore acceso , esco e scendo in paese fermandomi al bar ristorante , per una birra osservando  il passeggio della persone , in attesa della cena  . Ritrovo  prima Yosè che si siede con me , veniamo poi raggiunti da Paola , Daniela , Mario e Cristobal . Dopo aver scolato molte birre , arriva per cena del merluzzo fritto e  un grosso contenitore di sangria , che vedremo il fondo . Una bella serata in compagnia per dimenticare i piccoli problemi della giornata . Al rientro in albergo , mi collego ad internet e riesco a scrivere a Daniela , grazie anche all’aiuto di un pellegrino monegasco . Alla sera , molto stanco , non riesco neppure a leggere o programmare per il domani.

6 tappa…………………….km 42

 

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