dancalia 2016….4′ giorno

31 dicembre 2015 giovedi’

Alle 5,30 si sveglia il campo : diversi gruppi stanno già partendo per la salita al vulcano , colazione con pane e marmellata ed un buon caffè : poi preparazione degli zaini , il più leggeri possibili , lasciamo i borsoni al campo sui fuoristrada . Caldo umido alla partenza , prevista per le 7 , una bella camminata ci attende dai -115 del campo base ai 300 dell’Età Ale .
La prima parte del sentiero si snoda  su terreno sabbioso , qualche raro cespuglio ai lati e sui campi di lava , colline e coni vulcanici in lontananza,
si incontrano altri gruppi già di ritorno dalla notte passata sul vulcano , con in fondo alla fila i loro dromedari carichi dei loro materassini ben legati sulle  groppe .

Saliamo in fila indiana con davanti la guida Afar e dietro , a chiudere il gruppo , il militare armato di kalasnikov , un solo militare, per ogni gruppo , per salvare la forma in caso di un eventuale attacco di nemici o predoni , da solo non so cosa potrebbe fare . Si sale lentamente su campi di lava , il sentiero non e’ difficile ma il caldo umido si fa sentire : alcuni stop di riposo lungo la salita per bere e non disidratarsi . Dopo circa 3 ore di cammino siamo ai piedi del vulcano , con un ultimo strappo finale di dura salita siamo in cima , sudati ma lo sguardo sulla splendida vista della caldera , dal nero magma , ripaga la fatica .

Due passi capire in questo villaggetto costituito da piccoli ricoveri in blocchi di lava ad uso dei gruppi di turisti  per vedere dove siamo mentre le guide preparano i locali per la cucina e il locale per la cena e la colazione e noi sistemiamo i materassini ognuno nella propria grotta . Per non stare con le mani in mano , risalgo sopra il villaggio per osservare meglio dall’alto il cratere di sinistra da cui continuano ad  uscire i vapori di un vulcano . Riso con capperi e wurstel per pranzo , poi un breve riposo con tante le mosche che rompono . Appena il caldo tende a diminuire , iniziamo  il giro attorno ai vulcani  sulla caldera , sempre accompagnati da Andrea , dalla guida e dal militare che chiude il gruppo : paesaggio davvero unico sul campo di lava sottostante , questa mattina nera , a quest’ora con un’intensità di luce diversa ,sta diventantdo sempre piu’ grigio o verdastro . Siamo al primo vulcano dalle cui bocche escono molti fumi e vapori , senza l’odore di zolfo o di uova marce , al centro di questo cratere , in basso , si vede  un altro grosso cono vulcanico , quasi un mostro , apparso improvvisamente dopo una forte eruzione di lava , circa 20 anni  fa . All’orizzonte si intravvedono le montagne dell’Eritrea , stiamo camminando su una crosta di lava leggera sottile e sollevata in più punti , quasi sospesa e senza alcun appoggio visibile , camminandoci sopra  con l’eventualità di improvvise rotture , la guida raccomanda la massima attenzione . Arriviamo al cratere principale dell’Arte Ale : una meraviglia della natura , mai immaginata o da me vista in nessun’altro viaggio , indescrivibile , difficile da descrivere e poi da condividere , solo chi ha la fortuna di vederla potrà ricordare le emozioni che resteranno sempre impresse in noi .

Oltre a questo tipo di cratere , ne esistono pochi altri  laghi di lava bollente  nel mondo : il Nayrogondo sui monti del Virunga  in Congo , alle Hawaii , in Antartide e in Indonesia . Un lago di lava in continua ebollizione , improvvise bolle di lava , color rosso fuoco , si alzano dalla superficie del lago alimentando e formando sempre nuove venature che si muovono sulla superficie creando alte onde che corrono verso i bordi del cratere , subito dopo lo stesso fenomeno si ripresenta  aprendo e chiudendosi improvvisamente sulla superficie , spruzzi di lapilli raggiungono quasi il bordo dove ora noi siamo , il lago di magma è a circa 2o metri sotto di noi da dove osserviamo questa meraviglia della natura in tutta tranquillità . I fumi che si sprigionano , alimentati dal vento , portano in alto il calore che arriva dal centro della terra . Ritorneremo dopo cena , questa notte , per ammirarlo di nuovo al buio . Si ritorna al campo base camminando su un letto di lava , risalendo per un  ripido tracciato scavato a gradoni nella lava . Cena con tortellini in brodo , antipasto di salumi e formaggio portato da casa da alcuni dei nostri amici , accompagnato da un buon vino rosso .
A notte fonda riscendiamo al lago di lava , illuminandci il cammino con le nostre lampade frontali , sempre accompagnati dalla guida Afar e dal militare armato : abbiamo davanti a noi uno spettacolo unico indescrivibile : la superficie del lago continua a bollire , si apre e chiude continuamente , scintille d schizzi di lava bollnte si alzano oltre al bordo della caldera , ma Andrea assicura che nessun pericolo incombe su di noi .  Aria calda risale dal lago , solo i vapori disturbano leggermente gli occhi che ci costringe ad allontanarci dal bordo . Risaliamo al campo mentre altri gruppi  stanno iniziando a scendere . I nostri letti erano già stati preparati nei nostri ricoveri , ma all’esterno del campo troviamo un bivacco dove sono accampati  per passare la notte , sul fianco del monte , centinaia di turisti . Difficile andare per servizi nella natura , con le troppe persone in giro , pure indescrivibile è la ressa lungo la piccola via con i tanti  dromedari stesi ,  tutti i militari sono sistemati  in un loro alloggio vicino vicino alla nostro ricovero .
Brindisi finale di fine anno con i componenti del nostro gruppo augurandoci un anno migliore e nuove esperienze di viaggio ,magari ritrovandoci altrove  .

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