ciad – ennedi………..13.11

20161201_085043

Il Ciad, un paese per me sconosciuto e tutto da scoprire, ex colonia francese, nessuna letteratura di viaggio trovata, nessun articolo e poche fotografie apparse su riviste patinate, solo articoli di cronaca riguardanti i migranti, che dai paesi sud sahariani, attraverso il deserto ciadiano, arrivano in Libia per poi raggiungere Lampedusa e l’Italia. Mi ritrovo in aereoporto a Milano Linate con i primi sei compagni di viaggio, assistiti da Andrea e Tommaso, guide di spazi d’avventura, che ci assistono nel disbrigo delle formalità d’imbarco e, a carico di ognuno di noi, viene consegnato un secondo bagaglio a mano, con provviste e materiale per la spedizione. Si parte per N’Diamena, capitale del Ciad, ex Fort-Lamy, scalo a Parigi e cambio aereo, pochi i  turisti  che salgono, solo ciadiani e diverse donne con abiti e vesti colorate, alcune con i loro bimbi, che rientrano in patria.  Alle 21 si atterra in questo nuovissimo aereoporto, controlli   doganali con solita burocrazia, fotografia e prelievo delle impronte   digitali da entrambe le mani, nell’attesa dei vari controlli incontriamo  gli  altri quattro compagni di viaggio, l’olandese e i tre tedeschi. Tempi  lunghi  prima di passare nell’area degli arrivi per il ritiro bagagli, dove troviamo Piero, Papik, che rientrerà in settimana a Milano, e alcuni collaboratori ciadiani, che conosceremo nei prossimi giorni. I bagagli vengono caricati su un loro autobus con il quale ci trasferiamo all’albergo in città, non molto distante dall’aereoporto, senza rendermi per il buio della notte della realtà che ci circonda. Lasciamo i tre tedeschi in un albergo cinese, per entrare nel nostro, circondato da alte mura, bisogna passare attraverso due cancelli ad ante sfalsate,  con una barra che li divide, controllati a vista da militari armati che passano in rassegna l’autobus con il metal detector, ispezionando con specchi anche la parte sottostante. Due sono gli alberghi inseriti in questa area, il Novotel e l’Ibis, con aree a verde, piscina e campi da tennis. Prima di entrare all’Ibis , dove sono state prenotate le nostre camere, ulteriori controlli da parte di un militare prima della hall, con metal detector frugando in ogni zaino alla ricerca di qualsiasi arma. Ci viene assegnata ad ognuno una camera per la notte e poter fare l’ultima doccia, prima del deserto. Piero ritira i passaporti da portare domattina al posto di polizia per la convalida dell’entrata nel paese, fissa l’incontro per domattina alle 8,30 gia colazionati e pronti per iniziare questa nuova avventura .

20161201_085215

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *