capo verde 18/2

Oggi ultimo giorno di soggiorno a Capo Verde, dedicato alla visita della città di Praia e a Ribeira Grande. Tutto oggi procede con molta calma, colazione alle 8 in albergo, indecisione su quale mezzo prendere per andare a Cidade Velha, oggi ribattezzata Ribeira Grande de Santiago per vedere le testimonianze dei primi coloni dall’epoca dei colonizzatori, oggi patrimonio dell’umanità Unesco. E’ sabato, a piedi erriamo per questo quartiere periferico alla ricerca di un bus urbano che ci possa portare alla nostra meta, passiamo per diversi mercati in piena attività, in uno di questo riesco a trovare e farmi regalare alcuni semi della pianta di tamarindo che mi sto trasportando in spalla dal 3′ giorno,

lungo le vie si aprono negozi dalle più svariate attività. In una piazza sono fermi diversi minibus, che si offrono di portarci, si contratta il prezzo della corsa con alcuni decidendo per l’ultimo che in mezz’ora ci trasporta su strade, sempre in pietra lungo la litoranea dell’oceano, a questa antico villaggio, oggi paesino di pescatori e di contadini: qui sorgono i monumenti più antichi che si siano conservati in tutto l’arcipelago. Sulla piazza, fra diverse bancarelle per turisti, si eleva tra le palme di cocco il Pelourinho, palo in pietra costruito come gogna e simbolo della giustizia dove venivano legati e fustigati gli schiavi ribelliimg_7046. In attesa del pranzo che prenotiamo al ristorante che da sulla spiaggia, alcunin di noi scelgono di andare a vedere l’antica fortezza e la cattedrale situate sulla collina alle spalle del villaggio, mentre con altri mi fermo, sono stanco e non ho voglia di altro cammino: preferisco sentrire l’acqua delle onde del mare, fare due passi sulle rocce della spiaggia fino al porticciolo con le barche colorate tirate a riva, osservando ragazze in gita scolastica, quindicenne, con le loro folte e caratteristiche capigliature. Mentre aspettiamo il resto del gruppo per il pranzo fissato per le 13.30, ci viene fame, quindi Luigi, Carla ed io ci facciamo portare degli antipasti a base di pesce, ottimo per togliercila fame. Duranten questa attesa mi intrattengo con un altro ospite del ristorante in attesa del pranzo, si tratta di un Padre cappuccino, Padre Ottavio, mi racconta della sua missione a Fogo, e che rientrerà anche lui domani in Italia. img_7054Vede Carla con la sua mano fasciata, chiede come è successo l’incidente e si presta, una volta arrivati a Milano, dove verrano a prenderlo, di accompagnarla a Torino, in quanto lui è diretto a Fossano. Finalmente si pranza, tutto a base di pesce, sempre innaffiato con del buon vino fresco di Fogo.

Ora proprio due passi su alle prime case del villaggio, trovando sulle porte delle loro case diversi abitanti con i loro bimbi, con cui Carla parla e gioca molto con loro. Alle 16, con un altro minibus torniamo a Praia facendoci portare direttamente al platò sulla piazza centrale, salutiamo Italo, stanco, che rientra subito in albergo e che rientrerà in Italia solo nella tarda serata di domenica, mentre noi passeggiamo per il centro, per un’aperitivo per tirare l’ora del ritiro degli zaini. Alle 20, con 3 taxi passiamo a ritirarli in albergo, con gli stessi ci facciamo portare in aeroporto e si resta in attesa del volo delle 2 del mattino per il trasferimento a Lisbona.

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