Trasferimento in treno a Santhià , ma alla stazione di Como lago un contrattempo : sono arrivato in anticipo , sto seduto su una panchina in attesa , sul secondo binario si ferma un treno , motore diesel lasciato acceso emanando fumo e odori nauseabondi , provocando inquinamento che mi disturba , dopo mezz’ora , non cambia nulla , vado all’ufficio gestione e chiedo all’impiegato almeno di far spegnere il motore , questo fa finta di non capire , dice che i macchinisti sono a pranzo . Mi rompo , chiamo i due poliziotti di servizio , chiedo loro di intervenire , fanno rintracciare i macchinisti e finalmente sto benedetto motore viene spento ricevo un grazie anche da altri viaggiatori in attesa . Poca strada dalla stazione all’ostello dei pellegrini , gia’ prenotato , dove trovo Mario , responsabile della via francigena di Santhià e Vercelli e altri due pellegrini diretti a Roma , un tedesco di 72 anni e uno spagnolo di 77 che arriva dai paesi baschi , passando prima per Lourdes . Dal treno i colori della campagna vercellese sono uno spettacolo : le spighe del grano di riso , ondeggiano al vento , il verde e l’oro si mescolano nelle varie tonalità , trasformano il piatto paesaggio in un quadro meraviglioso . Cena da pellegrino al ristorante Viittoria con un’ottima paniscia , secondo e dolce tanto per cominciare . Solito problema per la prenotazione degli alberghi per la notte successiva , rimediando una camera all’hotel Valsesia di Vercelli , anche per Lutz il tedesco .