bruay-la-brussiere…..arras – 6

Con il sole o con la pioggia, con le nuvole o il sereno, sarà quel che sarà .

Sveglia alle 6 , abbondante colazione in albergo , partenza alle 7 , cosi’ da un po di giorni . L’albergo e’ fuori 10 km dalla città , dalla parte opposta dove si trova l’inizio del cammino di oggi , prendo un autobus per il centro chiedendo all’autista-donna di indicarmi la fermata per scendere vicino al municipio , O K per la fermata finale della corsa . Da li per evitare errori , richiedo , una gentile signora mi accompagna per un tratto indicandomi la retta via , bene fino ad una grossa rotonda quasi fuori città , queste mi traggono sempre in errore , sbaglio prendendo per Arras una superstrada trafficatissima , con lavori in corso , ma subito ritorno sui miei passi , prestando attenzione ritrovo la indicazioni del cammino . Lascio Houdian , periferia della citta’ con una leggera pioggerellina , sempre su strade asfaltate passo per diversi villaggi , alcuni con nuove fabbricati ma molti con rustici fatiscenti o abbandonati .  A mezzogiorno sono a Estree- Chaucy , dopo essermi cambiato gli indumenti bagnati pranzo con un frutto e un dolce : il vento si e’ calmato , ma i grossi nuvoloni non mancano . Saliscendi continui su questa strada , questi strappi si fanno sentire sulle gambe , anche per il peso dello zaino . Sono oramai vicino ad Arras , in orario per l’appuntamento con Bernard delle 3 , che vedo in lontananza , ma un cartello ne segnala ancora 7 km al cemtro , oggi gia’ percorsi oltre 30 . Strada in salita per entrare in Arras ,direzione stazione , in ritardo ora sui tempi previsti , quando sento squillare il telefono , e’ Bernard , lui parla solo francese ed io solo italiano , chiede dove sono arrivato , indico il nome di una chiesa a lato della strada dove mi trovo , in modo che mi possa raggiungere con la macchina . Inizia a grandinare riparandomi sotto tettoia di una fermata di un bus , non vedendolo arrivare , gli ritelefono aiutato da un anziano signore che gli spiega l’esatta posizione dove ci troviamo , anche lui al riparo . Eccolo arrivare :   rivedere un amico , dopo molto tempo , e’ bellissimo , mi accompagna alla sua bella casa in campagna fuori citta’ ;  doccia e cambiarsi , senza perdere tempo mi porta a vedere  il fronte canadese e le trincee della prima guerra mondiale , 20 km fuori citta’, dove sono ancora evidenti le enormi buche scavate dalle bombe, ora ricoperte di verde. Molte altre sono state rinvenute nei fiumi lì vicino e chissà quante ce ne potrebbero essercene ancora . Il parco e il cimitero attiguo sono tenuti in gestione e in ordine dal governo canadese . Rientriamo in centro ad Arras con la pioggia , fermandoci a vedere le due piazze storiche  : la grande chiusa dai caratteristici edifici , la piccola con il suo caratteristico municipio , distrutto e raso al suolo durante la 1° guerra e ricostruito fedelmente al termine della 2°, e’ veramente caratteristica questa piazza come una delle  migliori plaza mayor spagnole . In piazza ci aspettano i genitori di Sophie , il padre trasferitosi ad Arras per lavoro  oltre 50 anni fa ,  da San Severino Marche , parla ancora bene l’italiano. Tutti con l’ascensore in cima alla torre del municipio per vedere il panorama dall’alto ,magnifica la campagna francese , raccontandomi la storia del municipio e di tutte le gallerie che da li sotto si diramavano ,  ad uso rifugio o vie di fuga , durante le varie guerre . Cena a casa di Bernard dove ci ritroviamo tutti : Bernard con la sua compagna Cristhelle, gia’ miei ospiti a Como, Franc e sua moglie francese GInevre, la figlia Sophie che parla bene italiano e il suo compagno Lorent.  Aperitivo con champagne e salumi vari, poi rostbiff e patatine fritte, crostata finale fatta da Cristhelle ; una bella serata fra amici , parlando sia del cammino , e loro della loro vita in Francia . A mezzanotte , ormai stanco , una bella camera a disposizione . Questa esperienza mi sta dando moltissimo e spero di portarmela a casa perché il cammino è anche nel quotidiano ……. Quando sei in famiglia, quando sei sul lavoro, in ogni momento della giornata …. E se sei capace di portarti questa esperienza in ogni momento della tua vita , starai bene tu e tutti quelli che ti incontrano nel cammino di tutti i giorni . I momenti difficili arrivano per tutti, ma quello che non bisogna mai dimenticare è che dobbiamo tenere sempre la testa alzata perché ci sarà sempre un orizzonte davanti a noi .

theruanne….bruay-la-bruisserie – 5

Prima di colazione , vado sul piazzale della chiesa per fotografare , oggi lunedì giorno di lavoro , aprono presto i negozi e diverse persone a piedi o in macchina in giro sulle strade  , solo io turista o pellegrino in cammino . Torno al mio ostello ,di nome e di fastto Eden , riprendo lo zaino e parto con un cielo nuvoloso con l’intenzione di raggiungere nel ppomeriggio Bruay-La-Bruisserie , un solo comune ma con due iglesie e due marie . Datom che i sentieri sono quasi impraticabili a cause delle forte pioggie dei giorni scorsi , oggi solo asfalto : a Rely ricomincia a piovere con un forte vento, devo di nuovo mettermi la mantella antipioggia . Colazione con caffe’ ad Auchy ,  sole e pioggia si alternano , ora una lunga strada attraverso distese di campi coltivati a cereali con  saliscendi continui e’ davanti a me , in un paesaggio abbastanza monotono. Mi fermo ad Amettes alle 12 , nei bar solo da bere , non hanno panini , quindi una birra e via . La strada attraversa alcuni boschi , mucche, pecore e cavalli pascolano liberi nei campi ,  la solitudine non mi dispiace , i pensieri vanno da soli in giro per il mondo sognando di qua  e di la cose belle . Le gambe funzionano bene e i piedi tengono , percorso abbastanza ben segnalato e nessun errore commesso , ma ora viene il bello per l’entrata in città . Seguo le indicazioni della guida, ma a Colonne-Ricouart , periferia di Bruay , mi ritrovo dall’altra parte della citta’ , su in collina , continuo a chiedere informazioni , risalgo e riscendo il monte piu’ volte arrivando infine al centro . L’albergo segnalato sulla guida lo trovo chiuso , interpretare le indicazioni che richiedo a diverse persone , non facile , in piazza della maire , fermo due ragazze chiedendo loro di un albergo economico per la notte , una mi accompagna negli uffici comunali , salgo con lei al 3° piano , dove in un salone  e’ in corso una riunione , lei va chiedere ad una dei conferenzieri , dal banco si alza una signora , nuova richiesta di informazioni , con questa persona scendo all’ufficio turistico dove finalmente riesco a fissare l’albergo . Tutti mi guardano come un alieno ,  ma sono solo un pellegrino imbranato che non sa nessuna lingua oltre alla propria . L’albergo e’ situato dall’altra parte della città a 10 km,  chiamo un taxi , oggi pomeriggio non ho proprio voglia di continuare a camminare , dopo i 40 km gia’ fatti .  15 minuti di taxi e sono in albergo , mi sistemo , mi collego a WI FI e trasmetto il blog .Cena in un ristorante vicino segnalato , ieri patatine fritte , questa sera solo patate , ma cucinate benissimo in 200 modi diversi , con dolce finale sempre a base di patate , il tutto bagnato con due fresche birre . Tornato in albergo , ricevo la telefonata di Sophie , amica di Bernard , il mio amico pellegrino del cammino di Santiago che abita ad Arras , prossima tappa di questo mio cammino , concordando con lei di ritrovarci domani alle 3 in stazione ad Arras , dove trovero’ anche  Bernard , come previsto saro’ suo ospite  per due giorni a casa sua . Scritto e spedito il blog , ora meritato riposo .

lisques…theruanne – 4

Come da accordi , chiudo il bungalow lasciando le chiavi sul tavolo esterno , cielo coperto con qualche sprazzo di sereno . Non trovando  strada per proseguire , tornando verso il centro sui miei passi la ritrovo e  riprendo il cammino, ma con 2 km in piu’ fatti  . Tutto bene fino a Oingue, di nuovo una forte pioggia con vento , coprirsi e scopirsi diventa un’abitudine . Proseguo fino a Quescamp , dove mi fermo per colazione al bar,  hanno solo il  caffè doppio e nessun dolce , ma l’anziana barista ha compassione del povero pellegrino stanco, offendomi 2 biscotti di numero , proprio due . Arrivo bene a Zaduesques , decido di proseguire  nonostante  i 20 km già fatti, voglio arrivare fino a Theruan anticipando la successiva tappa programmata . Senza guardare la guida , già fradicia per suo conto , come un somaro proseguo , sbaglio di nuovo strada ritrovandomi  a Tatinghem, cerco informazioni a diverse persone su come proseguire , sempre con tempo incerto in mezzo a colline verdi e su strade asfaltate con poco traffico , mi ritrovo a Wizernes e qui comincia il bello . Nessun cartello per Theruan continuo a sbagliare , ora provo a chiedere un passaggio ad una macchina fcendo l’autostop ; tanti tentativi vani , finalmente una bella ragazza si ferma, chiedo un passaggio ,ma siamo su una direzione diversa dove devo dirigermi , le dispiace ma lei non può accompagnarmi , desolee e ciao .  Ora alla ricerca della D212 , ma mi ritrovo sulla la D210, davanti a me ora ho un grande edificio , indicato da una insegna come ‘LA CUPOLA’ ,  non so cosa sia , fermi sul grande parcheggio vari bus , chiedo ad un autista la direzione da prendere per  Theruan, consiglia di entrare alla Cupola per chiederle .  Faccio chiamare un taxi che costa di 50 euro , molto caro , sentendo la cifra  la signorina della reception propone di accompagnarmi lei alla fine della sua giornata di lavoro , alle 18 , abitando lei a Theruan , potrà accompagnarmi in albergo , nell’attesa mi consiglia di visitare questo museo , lasciando zaino e bastoncini nel suo ufficio .  Ora un museo , prima solo una caverna scavata durante la prima guerra mondiale e sfruttata nella seconda come ricovero . Atraversando varie gallerie , con l’ascensore si sale al terzo con  due sezioni: una sulla storia aerospaziale mondiale anche recente, nell’altra sul 2° conflitto mondiale con foto , documentari , reperti dai campi di concentramento nazisti , si scende poi ai piani inferiori con varie mostre multimediali . Per soli 5 euro ho visto qualcosa di veramente interessante , ora in caffetteria per una cioccolata e un muffin ,ottima anche per la fame che ho . Sono ancora molti visitatori che entrano sebbene tutto chiude fra non molto , alle 6 la ragazza , di nome Yolanda , mi accompagna al suo paese  , le regalo il libro portato da casa , quasi un presagio del posto oggi visitato , il ‘Diario’   di Etty Hillesum  ragazza olandese morta in un campo di concentramento nazista , che tutti dovrebbero leggere .  A Theruan  in circa 12 km , comodo in macchina , all’albergo trovato chiuso , suono e quando uno persona apre , risponde maleducatamente . In un bar trovo persone gentilissime , si parla  del cammino fatto e da fare , beviamo assime delle birre , mentre il barista telefona alla gite d’etape del paese per prenotare facendomi poi accompaganre da un ragazzo all’ostello , a circa 1 km, dove vengo accolto con un bel sorriso dal gestore che mi fa vedere la casa , solo e tuuta a mia dipsosizione  : 20 letti in 3 stanze, cucina, bagni e lavanderia . Mi lascia il codice della porta d’ingresso per muovermi liberamente , mi accompagna per individuare l’inizio del cammino di domani , nessuna voglia di mettermi a cucinare , mi spiega che all’altro capo del paese potro’ acquistare per cena patatine fritte e con un  panino da una rosticceria ambulante . Preparato il letto e sistematomi un po , a piedi gl ultimi 2 km del giorno per acquistare la cena che mangero’ a casa . Alla fine tutto torna positivo .

 

wissant….lisques – 3

Il riposo notturno ha ridato le forze , lascio l’albergo dopo colazione e il pagamento della camera , con l’aiuto di un ospite cerco dio connetermi senza riuscirci , inizio la nuova giornata di cammino coprendomi bene nbonostante la pioggia che continua a scendere . Come nel Kent , la pioggia diventa sferzante con il vento che non dà tregua . Come da programma , stasera vorrei arrivare a  LISQUES : attraverso la citta’ di  GUINES , e trovando la strada bloccata per il passaggio della seconda tappa della corsa ciclistica partita oggi da Dunkerque, mi fermo in un bar di un campeggio per un caffe’ doppio , con tost e pate’ di contorno , anche per apporre un nuovo timbro sulla credenziale . Riaperta la strada dopo il passaggio della corsa , riparto sempre con un pessimo tempo , su strada asfaltata con poco traffico arrivo in discesa e in poco tempo a LISQUES , molti tifosi nella piazza centrale transennata in attesa del passaggio della corsa , mi fermo per una birra  vedendola passare . Mi incammino verso il campeggio , posto alla fine del paese dove mi assegnano un cottage solo per me . Cambio, doccia e lavaggio biancheria, stesa fuori , ora un po’ di sole con forte vento . Oggi e’ apparsa la prima vescica al piede, cucita e pulita ,  riposo pomeridiano ,  buona la cena alla brasserie del campeggio , con la speranza che domani il tempo mi favorisca . In questi primi giorni ho viaggiato sempre da solo , senza incontrare altri pellegrini .

 

dover..calais…wissant – 2

Aprendo la finestrra della camera finalmente un po di il sole . Dopo colazione lascio lo zaino in albergo per visitare Dover trovando tutto ancora chiuso,  compreso chiese , museo e l’ufficio turistico . Niente di particolare il lungomare dominato dal castello in cima al colle che sovrasta la citta’ , forse aperto , ma nessuna voglia di salirci : mi accontento di  vedere da lontano le bianche scogliere . In albergo per lo zaino , poi a piedi  verso il porto , in attesa dell’imbarco previsto per le 10 , dalla stazione marittima alla nave con un autobus , dal ponte superiore un bello scorcio panoramico su Dover e sulle sue bianche scogliere in lontananza .   Sulla Manica con un bel sole , dal camino della nave escono neri fumi che il vento spazza via nel cielo azzurro . Scesi al porto di  Calais , da li a piedi  prima per attraversando tutta la zona portuale , poi dalla periferia al centro , ordinato e pulito , con la guida in mano , alla ricerca del negozio per l’acquisto della nuova scheda telefonica francese per il cellulare , sono sempre in difficolta’ per la lingua , ma con l’aiuto e le indicazioni avute al comando della polizia , concludo l’acquisto  .Riattraverso la città fermandomi all’ufficio del turismo per ulteriori informazioni , successiva fermata all’albergo della gioventù per il timbro di Calais sulla credenziale . Edifici storici e moderni ben inseriti nel tessuto della citta’ , molto verde e ampi viali . Lascio la periferia , quartieri dormitorio con grandi casermoni , con un forte vento che spira in senso contrario alla mio cammino , non passo sulla spiaggia per evitare nuvole di sabbia negli occhi , ma strada sfaltata dove e’ in corso una gara ciclistica , il giro  della Normandia per professionisti , con l’arrivo posto proprio lungo la strada che sto facendo . A Sangatte riscendo sulla spiaggia ,un tratto lungo la Manica, il tempo stringe e non posso fermarmi , alcuni surfisti solcano il mare . Proseguendo sulla strada , diversi tifosi sono in attesa del passagio della corsa , io povero pellegrino , sempre controvento , con fatica vado avanti. In cima al colle vedo arrivare i primi corridori , poi oltre un centinaio e tutti incitati daai tifosi , ma loro stanchi dalla salita fatta . Ancora 10 km a Wissant , a destra il mare con a sinistra le colline, sempre con forte vento . A Wissant , cerco e trovo un albergo , non prenotato , e dopo quasi 20 km di cammino in terra di Francia sonomolto stanco , dopo la registrazione all’albergo , doccia e un breve riposo , cena all’hotel .