9 – via della plata…….6.5

 

Villafranca de Los barros a Torremeyos

Per Torremeyos la tappa è completamente pianeggiante e noiosa , si percorre  uno stradone di campagna che fiancheggia campi coltivati , in prevalenza viti e olivi , lunghissimi rettilinei con assenza assoluta di alberi , è facile perdere le flechas ma la direzione è una sola , il Nord . Notte  insonne , preparato bene lo zaino , alle 8 esco per una bella colazione al bar a lato della chiesa , che si trova già sul cammino con le frecce che indicano la direzione . Una prima parte si fa su un sentiero in mezzo ai vigneti ,  dove sono in corso lavori di fresatura del terreno fra i vari filari , con concimazioni e antigrittocamici dati a spruzzo . E’ una giornata molto calda , mi fermo dopo 10 km  per dissetarmi e cambiarmi , al ventesimo km  dopo 4 ore di marcia ,  panino e la frutta sotto un ulivo e  tanto bere , riprendo superando due pellegrini in sosta  fermi a mangiare ,  dopo altri 7 km finalmente ma  esausto arrivo a Torremeyos , cerco e trovo l’albergo dei pellegrini , dove tutti gli altri si erano già sistemati . Dopo la registrazione , un breve riposo , ma subito fuori in paese con Mario per delle foto , stavolta la chiesa è aperta e un prete anziano tiene catechismo a dei bimbi . Spesa al supermercato per il giorno dopo e in farmacia per acquistare degli antiinfiammatori che potranno tornare utili . Vado a cena con Yosè in un ristorante segnalato dalla guida , lo troviamo chiuso , passiamo in un’altro dove ritroviamo tre pellegrini spagnoli , Cecilia e i due Fernando , uno dei due è la controfigura del re Yuan Carlos , quasi un sosia . Yosè si dimostra una persona veramente gentile e disponibile , capisce subito i miei problemi , un vero amico . Ritorno in albergo , massaggi ai piedi e poi a letto .

7 tappa…………………..km 28

 

8 – via della plata…5.5

 

Calzadillo de los Barros a Villafranca de los Barros

Sino a Zafra si cammina su leggerissimi saliscendi per campi coltivati , si entra in città seguendo la linea ferroviaria attraversandola  in tutta la sua lunhezza , si sale verso il colle per una strada sterrata polverosa , scendendo a Los Santos de Maimona ; di qui per campi coltivati , poi per pascoli e  campi incolti , sino ad incrociare la carrettera e l’autovia de la Plata , raggiungendo Villafranca de los barros per uno stradone di campagna , fra uliveti e vigneti  . Solita mattutina partenza  per ritrovare  le frecce  del cammino, rivediamo  Paola , Daniela e Cristobal , che hanno dormito in un appartamento privato in paese , e con loro ci avviamo . Prima difficoltà della giornata : dobbiamo attraversare un torrente con molta acqua corrente , largo 2 metri circa , non vediamo ponti , Mario si toglie gli scarponi e lo guada con l’acqua oltre le ginocchia , io cerco un passaggio alternativo e lo trovo poco distante fra le sterpaglie del boschetto ,  chiamo gli altri e aiutandoci l’un l’altro , su un piccolo tronco messo di traverso , con i bastoni infissi in acqua e in precario equilibrio , riusciamo a passarlo senza bagnarci . Ma quanta fatica ! Ognuno ora cammina per suo conto , al proprio passo , con l’intenzione di ritrovarsi a Zafra nel parco per riposarci , pranzare e andare all’Officina del Turismo per farci mettere un timbro o sello speciale sulla credenziale . Cerchiamo prima in paese l’albergo dei pellegrini , lo troviamo chiuso decidendo insieme di proseguire decisi ad arrivare a Villafranca , si riprende sotto un sole cocente . Dopo due ore di  cammino ,  un breve riposo per la fame e per la sete , tutti gli altri proseguono . A Villafranca avevo già programmato di dormire a Casa Rurale Perin , quando ci arrivo chiedo informazioni a due donne del posto per trovare un negozio o una tenda per comperarmi della frutta , ma essendo domenica trovo tutto chiuso , una di loro , gentilmente , entra in casa sua e mi regala due banane e due arance , per il cammino del giorno dopo , il  miracolo del cammino è sempre dietro l’angolo quando meno te lo aspetti  , la bontà e la cortesia di persone sconosciute verso un pellegrino stanco è davvero tanta . Cerco e trovo  l’albergo ,  molto bello , all’estremità nord del paese con una camera tutto per me , un bagno a disposizione per un relax completo anche per sistemare i piedi che cominciano a far male . Gli altri erano già tutti arrivati  , si erano fermati all’albergo municipale , anche per questione di costi . Dopo le solite operazione e la registrazione con il sello , un breve riposo al fresco con il condizionatore acceso , esco e scendo in paese fermandomi al bar ristorante , per una birra osservando  il passeggio della persone , in attesa della cena  . Ritrovo  prima Yosè che si siede con me , veniamo poi raggiunti da Paola , Daniela , Mario e Cristobal . Dopo aver scolato molte birre , arriva per cena del merluzzo fritto e  un grosso contenitore di sangria , che vedremo il fondo . Una bella serata in compagnia per dimenticare i piccoli problemi della giornata . Al rientro in albergo , mi collego ad internet e riesco a scrivere a Daniela , grazie anche all’aiuto di un pellegrino monegasco . Alla sera , molto stanco , non riesco neppure a leggere o programmare per il domani.

6 tappa…………………….km 42

 

7 – via della plata ….4.5

 

Monasterio a Calzadillos de los Barros

La tappa si articola in tre distinti tratti : da Monasterio a Fuente de Cantos  si cammina molto piacevolmente in una strada di campagna che scende fra bei pascoli e querce , aprendo e chiudendo diversi  cancelli  sul percorso , passando fra mucche al pascolo ; sempre molta attenzione perchè gli errori di percorso comportarno km in più . Il secondo tratto è su strada bianca fra seminativi ,  sul crinale di dolci colline . Da Fuente a Calzadillos si cammina su strada bianca , abbastanza noiosa , fra seminativi . Uscendo da Monasterio , oltre alle frecce gialle , sono frequenti i monoliti in granito grigio con inserti di ceramiche a due colori, verde e giallo . Incontrano numerosi  “coto de caza” , su digradanti colline coltivate , di grande bellezza guadando un bel torrente . Parto con Agostino e Leo ,  io con il mio lento passso che mi sono imposto , loro sempre davanti e non li raggiungerò più . Mi fermo a Fuente , alla stazione degli autobus,  per colazione e un bisogno assoluto di riposo. Riprendo il cammino alla ricerca delle frecce  su strada sterrata per 7 km sotto un sole implacabile , pranzo lungo la strada , fermo all’esterno di una casa colonica , seduto su una panca , un pò all’ombra . Riprendo per percorrere gli ultimi chilometri , all’ingresso del paese una signora mi indica il suo albergo “los rodriguez”, non ci penso due volte e mi ci dirigo subito , è situato  appena fuori il paese , all’ingresso dove trovo seduto  Mario il livornese ,che si sta gustando una bella birra fresca , me ne offre una , e chiede se ho visto e dove possono essere gli altri amici pellegrini , io ho bisogno solo di un letto per ristabilirmi ,in questo momento non  mi interessa nulla degli altri . Il sole picchia forte in Extremadura . Dopo la doccia e il riposo , scendo per un’altra  birra , nel tardo pomeriggio  con Mario vado a vedere il paese e trovo la solita chiesa chiusa , molta persone a passeggio con tanti ragazzi e bimbi . Cena con minestra di verdura , prosciutto crudo spagnolo molto buono e panna cotta . In albergo trovo  un pellegrino inglese , sistemo con calma lo zaino per il domani .

5 tappa………………..km 27

6 – via della plata ……3.5

 

Almaden de la Plata a Monasterio

Tappa lunga che attraversa la riserva di caccia Arroyos Mateos , il suo proprietario in passato ne ha più volte chiuso l’accesso per evitare l’ingresso ai pellegrini . Dopo il paese di Real de la Plata il cammino prosegue per una bella calzada quando si passa un ruscello siamo in Extremadura . Da qui e per tutta questa regione il cammino è segnalato con grossi cubi di pietra con l’insegna del cammino e fino all’Ermita di san Isidro il cammino è piacevole , vario in una bella campagna monopolizzata dalle grosse querce e molti maiali al pascolo liberi . Subito dopo l’Ermita il cammino attraversa l’autovia de la Plata , segue per un tratto la vecchia carretera con continui  saliscendi , con un ultimo tratto in salita , pur se breve ma molto faticoso . La tappa è sufficientemente lunga da far capire cosa significa non dosare le forze e prolungare il cammino fino a metà pomeriggio.  Quando all’ostello uno si sveglia e pronto per partire , tutti si alzano a qualsiasi fosse l’ora . Esco dal paese seguendo le frecce per il sentiero da prendere , all’inizio della carrettera forse le perdo e non le vedo più ,  mi accorgo di aver sbagliato strada , dopo un pò torno indietro , ritrovo altri pellegrini e mi metto sulla retta via . Sentiero con continui saliscendi attraverso campi con molti animali al pascolo , mucche , tori e greggi di pecore , sono solo perchè tutti gli altri amici pellegrini sono molto più avanti , compreso Leo . Un cancello chiuso e sbaglio di nuovo strada , torno indietro ritrovandola poi con un pellegrino spagnolo pure lui in errore . Dopo un’altra ora di cammino mi fermo in un  bar per una buona colazione e rinfrescarmi le idee . Ora cambia il paesaggio , nuovi sentieri larghi e belli , non più monotoni  . Nuova sosta per un leggero pranzo a base di frutta a lato del sentiero in riva ad un fiume , i pascoli sono sempre chiusi dalle reti di protezione per gli  animali , ci si reimmette di nuovo su una  statale per questi  ultimi 10 km di asfalto , veramente tanti , traffico scarso , ma a Monasterio sembra che non ci si arrivi mai . Da lontano vedo Paola e Daniela avanti circa 1 km ,  riesco a raggiungerle proprio all’ingresso di Monasterio  , solo perchè una si era fermata a chiedere infomazioni . Assieme andiamo all’albergo parrocchiale dove erano già arrivati Leo e Agostino , un pellegrino spagnolo incontrato la prima sera a Siviglia ,l’albergo è quasi pieno ma rimediamo 3 posti letto . Solito trafila di fine tappa prima di uscire per le spese del giorno dopo ,  vado da solo a cena  nel ristorante del pellegrino di fronte all’albergo : zuppa e coscia di pollo , spezzatino con pomodori , vino tinto . Poi assoluto  riposo , necessario e indispensabile sopratutto per i piedi , passati e ripassati con creme all’arnica e olii vari .

4 tappa…………………….km 31

5 – via della plata…..2.5

 

Castillblanco de los Arroyos  a Almaden de la Plata

Un primo problema appena scesi dalle camerate : il cancello per uscire dall’albergo è stato chiuso con vari lucchetti , bisogna aspettare che arrivi qualcuno o che si svegli l’ospitalero , per aprirci , tutti molti arrabbiati per la ritardata partenza . Durante la notte  è che è stato rubato uno zaino ad un pellegrino spagnolo ,non si sa come e quando può’ essere successo , disperato deve fermarsi per la denuncia , dovrà trovarne e acquistarne un’altro con tutto il necessario perchè vuole proseguire il suo cammino . Prima metà del cammino di oggi su strade asfaltate , senza sentieri ai lati o un  marciapiede per sicurezza , non c’è molto traffico ma le macchine corrono veloci , in un continuo  saliscendi che tagliano le gambe . Nella seconda parte invece saremo nel parco del Berrocal che  attraverseremo per 17 km in mezzo a boschi di sughero , difficile la salita finale  al Cerro del Calvario ,  un strappo di apppena 300 mt. di salita ma estremamente ripido e da fare doppo 28 km sarà un grande fatica . Appena entrati nel parco , mi fermo vicino alla casa della forestale per mangiare e bere , un piccolo riposo prima di riprendere , si attraversano alcuni  ruscelli con acqua limpida e fresca con molti cespugli di cisto dai grandi fiori bianchi. Dura è la salita , bisogna riposarsi  ad ogni tornante , quasi ad ogni passo su questo sentiero di sassi e ghiaia , ma neanche la discesa scherza , ma il  bellissimo panorama dal calvario , sulle valli circostanti , ripaga dalle fatiche . Dopo l’Alto Calvario , si arriva finalmente ad Almaden de la Plata , pochi cartelli e frecce indicano dove si trova l’albergo , naturalmente è sempre in fondo al paese dalla parte opposa da cui sto arrivando . Molti pellegrini arrivati prima , hanno già occupato tutti i letti inferiori , sono uno degli ultimi e mi devo arrangiare  . Solita e indispensabile doccia , il lavaggio della biancheria , registrazione da parte dell’ospitalero , controllo le mie vesciche ed aiutato da Mario ,con ago e filo ne cucio una  : speriamo bene . Poi con Mario e Leo Vado in paese in paese  , una birra al bar e prenotazione per la cena . All’orario spagnolo , zuppa e cotoletta di pollo con molto vino e tante chiacchere ,  si ritorna in albergo dove nasce una discussione stupida fra Mario il livornese  e Leo , che finirà in un forte litigio verbale tale da evitasi fra loro per il resto del cammino , nonostante un  mio intervento di mediazione .

3 tappa ………………….km 31