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13 maggio

Altra giornata per un lungo trasferimento verso la pianura , dobbiamo percorrere  circa 30 km sempre su sentieri accidentati fra salite e discese . Incontriamo sempre numerose carovane di muli in entrambe le direzioni , carichi all’inverosimile , ognuna accompagnata da un nepalese che devono conoscere bene i sentieri e riuscire a comandare bene questi animali . Tappa e riposo al villaggio-paese di  Tarabeni , il cui nome significa che siamo al centro di  tre valli da dove si partono tre strade per tre zone diverse di questa regione . Altro villaggio per la sera dove alloggiamo in una home best , cena con riso e pollo a cui hanno appena tirato il collo . Al primo piano di questa casa ci sono tre camere , molto ma molto spartane , anche se ha ripreso a far caldo , si monta il campo preferendo dormire in tenda .

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12 maggio

Oggi nuova lunga tappa di trasferimento sempre a piedi . Si lascia Dunai alle 7  , si ripassa da Juphal percorrendo una lunga valle con saliscendi continui a lato di un fiume , costeggiando campi coltivati a miglio , orzo e patate , solo alcuni cespugli di rose e melograni in fiore danno un tocco magico all’ambiente . Di valle in valle , sembra di essere tornati nel Mustang con un continuo passaggio di carovane di muli che risalgono verso gli alti villaggi della montagna portando di tutto quello che questi abitanti possano aver bisogno : poveri muli che risalgono su stretti sentieri , difficili per noi , immagino la loro fatica , molte volte lasciamo loro il passaggio per la risalita spostandoci a lato . Alle 6 del pomeriggio dopo 11 ore di cammino con circa 35 km fatti , montiamo le tende dietro alcune case di un villaggio , molti animali domestici razzolano fra noi , siamo stanchi e subito dopo cena a dormire .

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11 maggio

E’ stata presa la decisione di tornare a Dunai , per cercare di programmare meglio Carlo con una guida Asciut partono presto per prendere accordi sul posto . Dopo colazione riprendiamo , con il gruppo riprendo il cammino quasi in discesa con frequenti edifficili strappi che sembrano non abbiano mai fine , io resto in fondo con due guide che mi fanno da angeli custrodi , cancia e kiakra , mi aiutano oltre che moralmente anche fisicamente portandomi lo zaino in alcuni tratti pericolosi . Pranziamo nella medesima locanda dell’andata , il cammino poi diventa più facile fino Dunai dove però si resta in attesa non essendo ancora arrivati i 3 muli con le tende e i borsoni . Un giro nel villaggio dove finalmente riesco a comperarmi un calendario nepalese di ricordo , quando rientro le tende sono finalmente montate mentre ora su Dunai si sta abbatendo un forte temporale . Carlo e le guide decidono per domani di proseguire a piedi verso Nepalgany , non in aereo a causa degli scioperi in corso non essendo riusciti a prenotareil volo . Solo Asciut aspetterà un volo , quando potrà esserci , in modo da essere il prima possibikle a Nepalgany e da li organizzare i successivi spostamenti verso Katmandhu , che a causa degli scioperi potranno creare ulteriori problemi .

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10 maggio

Alle 9 si parte per Tarakot ,  saliscendi continui per sentieri sterrati prima , un secondo tratto su rocce sporgenti con molta ghiaia , per trovare poi , prima di uscire dalla valle , dei brevi pezzi di un  sentiero sabbioso a mezza costa non più largo di 30 cm da attraversare in fretta , guardando prima sopra , a monte , prestando attenzione alla caduta delle pietre che stanno cadendo , ma contemporaneamente il precipizio a valle di una lunga scarpata  verso il sottostante fiume . Veramente pericoloso , forsa la prima volta ad aver paura . Passato il pericolo , ci si ferma per pranzo in una locanda di un villaggio , subito tutti i bimbi vengono vicino a noi , li vedi curiosi e attenti non avendo molte occasioni di incontrare stranieri con cui confrontarsi . Si riparte a piccoli gruppi sciolti , quasi ognuno per conto suo , all’arrivo della tappa contestazione finale a Carlo e alle guide da parte di molti di noi , imputando loro la non conoscenza dei luoghi , la cattiva organizzazione e programmazione delle tappe , anche se sapevamo delle difficoltà del trekking , in parte causate dalle cattive condizioni atmosferiche non per colpa loro . Anche se stanchi e nervosi , dopo aver montate le tende al campo base , in 20 minuti saliamo al villaggio , lungo il sentiero alcuni contadini stanno arando questi fazzoletti di terra con un piccolo aratro di legno trainato da due yak , subito dietro alcune donne nei solchi appena tracciati seminano orzo o cereali vari . Dal villaggio si sale poi al monastero in cima al monte , dove le bandiere delle preghiere multicolori issate su pali sventolano mosse dal vento . Al ritorno al campo base proseguono le discussioni con Carlo , quello che penso lo devo dire , per non portare rancori e cercare di proseguire questo cammino nel modo migliore , lo sventolio delle bandiere e il paesaggio dei monti ci aiuta a rilassarci , anche per le buone notizie giunte da Katmandhu sulle condizioni di Jon ci rasserenano .

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9 maggio

Dopo la sveglia e colazione , subito la partenza per Dunai su sentieri impervi e difficili , lunghi e faticosi ; oggi jon non sta per niente bene , continua ad avere forti mal di pancia  , coliche ed altro , ogni tanto si ferma e si siede per i forti dolori , andiamo piano e rimango in fondo al gruppo con lui e con una guida ,  ci si ferma a mezzogiorno per pranzo  per lui è solo riposo . Quando si riprende a camminare , io resto con lui mentre gli altri proseguono al spolito passo , per lui è solo sofferenza , ogni 100 mt si deve fermare per riprendere le forze , bisogna stargli vicino per eventualmente proteggerlo se dovesse cadere e potergli dare forza morale per proseguire . Prima di arrivare a Dunai , ci fermiamo in un piccolo villaggio sedendoci a lato di un gompa , ci si avvicinano dei bimbi e con una ragazzina di circa 12 anni , sveglia e attenta , parliamo un pò in inglese , le regalo penne e quaderni che avevo di scorta , li fotografo e subito le vogliono rivedere , anche quelle dei miei nipotini Nicolò e Liliana , alcune foto del mare di Chiavari , che non hanno mai visto o immaginato  cercando di ripetere i nomi in italiano . Con molta fatica riprendo il cammino con Jon , fermandoci spesso , non vedendoci arrivare Carlo preoccupatop del nostro ritardo , ha fatto tornare per aiutrarci alcune guide e con loro arriviamo tardi al campo , veramente stanchi me compreso . Carlo decide di far rientrtare in elicottero Jon il mattino dopo con un elicottero per le analisi del caso .