Questa notte ho diviso la camera con Luigi, pure lui dorme poco e si sveglia presto, così alle 6.30 siamo giù prima degli altri ad iniziare colazione con un buon caffè, alle 7 tutti insieme su due tavolate dove è stato preparato di tutto, ottimo inizio di una nuova giornata di cammino.
Alle 8 prendiamo il loro minibus per evitare un lungo tratto strdale sulla costa fino a Ribeira Grande e il succerssivo tratto di strada in pietra per la risalita della vallata fino a Boca de Figueirat, da dove inizierà il nostro cammino di oggi. Luigi risente ancora della forte bronchite che ha in corso, per non peggiorare il suo stato fisico, consigliato, si farà trasportare più tardi con il pulmino, sul quale aveva caricato tutti i nostri bagagli, dandoci appuntamento a Corda, il primo villaggio che incontreremo al termine della prima risalita per poi riprendere assieme il cammino.
Oggi fa molto caldo, il primo tratto è faticoso e difficile con molti tornanti, saliscendi continui, bello il paesaggio sulle valli osservando i contadini al lavoro nei loro campi e negli orti terrazzati, ben sostenuti da muretti a secco continuamente bagnati dall’acqua che viene prelevata dalle lanzade, nulla viene sciupata, l’acqua passa per caduta irrigando bene le varie zone. Arrivo al termine della salita, fradicio di sudore, maglietta bagnata, fortunatamente è arrivato Luigi con i bagagli, riesco a prendere il mio borsone, cambiarmi prima di riprendere a salire. Davanti a noi ora abbiamo 4 chilometri di risalita su strada lastricata in pietra, con diverse macchine che risalgono alla vetta, molte sono dei residenti, ma diverse altre sono minibus che trasportano turisti. Poche le case isolate, fuori di esse due bimbe vengono ad offrire e cercano di venderci delle mele, mentre un altro bimbo su un banchetto, lungo la strada, cercherà di venderle a sacchetti, diamo loro un piccolo contributo per vederli sorridere.
Al villaggio dove ora arriviamo, fuori dalle case sono appesi file e file di vestiti, ad asciugare, oltre a grandi stoffe colorate e tappeti di ogni genere, uno spettacolo pure questo. Lasciamola strada per prendere una lunga discesa per sentieri, buona parte sono oltre 3000 gradini di varie dimensioni e altezze variabili, alcuni tratti sterrati con terriccio e ghiaino, veramente da prestare la massima attenzioni , ricompensati però dalla bellezza delle vallate che ci circondano. Al termine di questa infinita discesa, ci si ferma per pranzo in uno spazio immersi nel verde, su grossi massi che affiorano dal ruscello che scende da un’altra valle, le cui acque incanalate bagnano nuovi terrazzamenti coltivati a tuberi di vari tipi.
Pranzo con molta fame dalla schiscetta preparata, ognuno sceglie il suo sasso per riposarsi, prima di ripartire alle 2.30 in risalita con nuovi tornanti a gradini, ammazza ginocchia, prima di ridiscendere al villaggio dove dormireno questa notte nell’ultima casa alla fine dello stesso. Ci sistemiamo in un’unico locale all’ultimo piano, si coperto con spessi stratti di foglie di palma o banani, ma finestre aperte su tutti i lati con un unico servizio due piani sotto: materassini sui 4 lati e tavolo per cena e colazione al centro. In attesa della cena, andiamo a vedere la lavorazione delle canna da zucchero, che passata sotto un rullo di una macchina, viene prodotto un succo, scaldato sopra un camino acceso e passato poi da un alambicco, fermentato e stagionato vien trasformato in rum.
Visitiamo la loro semplice cantina dove viene stagionato in botti, per la conservazione prima di essere rivenduto come bevanda tipica dell’isola, un po alcoolica. Anche noi l’assaggiamo, prelevando prima da un bidone un bicchiere di succo appena spremuto, poi da loro viene offerto un buon rum. In attesa della cena mi fermo sulla strada ad osservare un contadino che sta tagliando e rifacendo un nuovo manico per il suo attrezzo da lavoro nei campi, con un ramo di nespolo, tagliandolo a mano e piallando ripassandolo continuamente per renderlo liscio, dallo stesso ricava un cuneo, che inserirarà per bloccarlo nell’attrezzo alla fine, un vero artigiano molto bravo.
Doccia spartana prelevando con un piccolo contenitore l’acqua fredda da una tinozza all’esterno del bagno e versandola addosso per lavarsi. Ottima cena con riso e verdure, cosce di pollo, e dolce finale prima di addormentarsi.