Come programmato, alle 6 prendiamo il minibus per l’aeroporto, cominciano ad esserci le prime luci dell’alba così scendendo ci rendiamo conto della strada e del paesaggio che non abbiamo visto la sera dell’arrivo: osserviamo le vigne dove viene prodotto il famoso vino di Fogo, belli i due coni vulcanici si stagliano sopra di noi, attraversiamo alcuni piccoli villaggi prima di giungere all’aeroporto. Siamo i primi in attesa del cek in, imbarco e decollo alle 9.30 per mezz’ora di volo per Praia,
con un taxi andiamo all’hotel Santiago, già prenotato. Un buon albergo, accolti con gentilezza, dopo l’assegnazione della camera, mentre Italo resta per riposare, io decido di andare a piedi in centro a piedi, un’ora fra discesa e salita lungo la brutta strada della circonvallazione, una lunga scala con gradini colorati nei diversi colori, arrivo alla piazza centrale del platò, prendo il corso centrale Amilcar Cabral, affollato, arrivo fino al liceo, ritorno dalla via pedonale su cui si affacciano tanti locali della movida serale, al mercato compero un chilo di fragole, buone e mature, me le faccio lavare, per il mio pranzo di oggi, in piazza seduto su una panchina, vicino ad un ragazzo capoverdiano, parla un pò d’italiano, come lavoro fa la guida turistica ed è bello conversare con lui, c’è sempre da imparare. Nel primo pomeriggio, sempre a piedi, torno in albergo, mentre Italo esce ora per pranzo, doccia e riposo in camera, in attesa dell’arrivo degli altri amici previsto per dopo le 19. Una breve passeggiata nel quartiere arrivando alle scuole mentre i ragazzi stanno uscendo, passando per le vie di un mercatino.
Dopo il loro arrivo e la loro sistemazione nelle camere, con 3 taxi andiamo tutti in centro per una serata in un locale caratteristico, molto affollato, per ascoltare, dal vivo, musica e canzoni capoverdiane.
Notte in albergo.