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La Basilicata a piedi dal Tirreno allo Ionio

Da mare a mare nei luoghi del film di Rocco Papaleo. Un appassionante viaggio laico di paese in paese nel meridione d’Italia. Cristo si è fermato ad Eboli?    In tutto sono 238 chilometrri di sentieri, vecchie mulattiere, strade bianche di campagna che uniscono una spiaggia di ciotoli del Tirreno a una sabbiosa dello Jonio.   Un camminoda percorrere passo dopo passo scegliendo ogni mnetro di percorso in una piccola regione che si concede il lusso di avere di due mari e di tante facce: calanchi argillosi, canyon ripidi e improvvisi, montagne aspre, forestre che in autunnos’accendono di ciclamini e regalano porcini, distese coltivate, o non più coltivate, a perdita d’occhio.   Natura intatta, forse proprio perchè “Cristo si è fermato ad Eboli”.

Pochi i giorni a disposizione quando il 13 settembre prenoto, decidendo di fare solo la seconda parte del percorso.

Da Como lunga trasferimento in macchina fino a Policoro sull’Jonio, dove la lascio per raggiungere in autobus Viggiano. Lascio la stazione dei bus, zaino in spalla raggiungo l’ostello dove è stato fissato l’incontro con Riccardo Carnovalini, guida e con gli altri partecipanti alla prima parte del viaggio, partiti da Maratea il 29 settembre.

ottobre 2011

Lu 3 ottobre VIGGIANO, 909 m slm………….Dalla stazione degli autobus in centro paese, risalgo a piedi all’ostello, albergo Theotokos, resto in attesa seduto fuori al sole dell’arrivo del gruppo con altre tre persone che faranno, come me, la sola seconda parte. Sono 12 i pellegrini, accompagnati da Riccardo, che arrivano nel tardo pomeriggio, presentazioni a vicenda, sistemazioni nelle camere, cena al ristorante Pantagruel. Quattro che hanno fatto la prima parte interroperanno il cammino, ma restiamo sempre un bel gruppo di dodici persone.

Ma 4 ottobre VIGGIANO-DIFESA D’ISCHIA, 536 m slm. 21 km. (+761-1150) Un percorso nella selvaggia Valle del Casale porta al tetto del Coast to Coast 1300 m. Serra di Montemurro, dove si trova il Santuario della Madonna di Servigliano e un panorama ampissimo in ogni direzione. Si scende per arrivare alla Difesa d’Ischia, grande tenuta agricola per la cena e la notte.

Me 5 ottobre DIFESA D’ISCHIA-ALIANO, 537 m slm.      19 km.(+54o-539) Si percorre l’alveo del torrente Sauro tra ciottoli, argille e fioriture. Quindi si sale a Castiglione e a Le Serre attraversando bei boschi di querce. Infine giungiamo ad Aliano, dove tutto è impregnato del ricordo di Carlo Levi. Cena e notte al ristorante con camere La contadina Sisina.

Gi 6 ottobre ALIANO-CRASCO VECCHIA, 320 m slm.     31,5km.(+918-1135) Dopo un suggestivo paesaggio di calanchi e passato il Sauro, si sale alla borgata Sopra Croce e alla tempa (cima) del Mulo.. Arrivo con un bel colpo d’occhio sulle case abbandonate di Craco Vecchisa. Si cena e si pernotta in una casa privata.

Ve 7 ottobre CRACO VECCHIA-TURSI, 184 m slm.           30 km.(+590-726) Lasciato il centro abitato di Craco, Peschiera, si sale alla contrada Petrolla, con una masseria che ha 600 anni e una singolare tempa rocciosa. Si cammina su panoramiche dorsali argillose verso la diga del lago di Gannano. Arrivo a Tursi, nella parte alta della città. Cena in trattoria e pernottamentio in casa vacanze.

Sa 8 ottobre TURSI-POLICORO, 25 m. slm                       23 km.(+276-435) Si ammirano i calanchio di Anglona. Poi sosta pranzo alla chiesa di S. Maria di  Anglona, in cima ad un colle da cui si dominano le fiumare del Sinni e dell’Agri. Con lo Jionio che brilla sullo sfondoci si abbassa a Policoro. Cena e notte al Centro Padre Minozzi, casa di spiritualità e per ferie.

Do 9 ottobre POLICORO-SCNZANO JONICO 17m. slm.         14km.(+20-28) Si attraversa il Fiume Agri e si raggiunge il mare Jonio in corrispondenza della sua foce. Per spiaggia si arriva a Scanzano borgo bracciantile settecentesco con le case a schiera e l’edificio padronale del Palazzaccio. Pranzo finale a La Tavernetta del Barone nella piazza centrale di Sanzano.

Nello stesso giorno, in autobus a Policoro , per riprendere la mia automobile per il ritorno con una lunga tirata dal sud Italia al nord , senza soste intermedie.

Il viaggio ci ha conquistato e ci ha fatto, togliendo il superfluo dagli zaini e dalle menti. La magia del cammino è proprio quella di arricchire togliendo. Di paese in paese, tra mulattiere, strade di terra, greti di fiume, fossi impenetrabili e campi arati, con i colpi di scena dei calanchi e il mare sempre presente anche quando è distante. C’è nel cespuglio di lentisco, nei fichi d’India, nelle conchiglie delle magiche argille d’Anglona, abbiamo scoperto la fiabesca bellezza del paesaggio umano e naturale della Basilicata.

Tanti gli amici del percorso, oltre alla guida Riccardo, conosciuta già precedentemente in altri cammini fatti, ho un ricordo particolare di Daniela e suo marito Giuseppe, di Schio , con i quali penso di risentirmi e in contatto.