
dancalia , terra degli afar
la depressione Dancala o terra Afar , grande triangolo compreso fra l’altopiano etiopico e il mar Rosso , nasce ai piedi Tigray in Etiopia ed e’ il punto piu’ basso dell’intera Africa con i suoi 155 m sotto il livello del mare . In questo paesaggio desertico dominato dalle colonne basaltiche in cui vibrano tutte le inquietudine geologiche del pianeta , immenso ed estremamente vario , scopriremo la banchisa da dove partono le carovane del sale , visiteremo il Dallol , ( il luogo degli spiriti ) universo minerale per eccellenza . Saliremo al vulcano Erta Ale ( la montagna che fuma ) famoso per il suo lago di lava in fusione , conosceremo da vicino gli indomiti ed affascinanti Afar che nomadizza in questa ostile regione e che , per loro ferma resistenza alla penetrazione coloniale , hanno sempre animato , con l’appellativo di feroci predoni dancali , i racconti dei nostri esploratori del secolo scorso . Viaggio-spedizione in uno dei luoghi piu’ inospitali ed affascinanti del mondo , che non conosce pioggia e in cui le temperature possonno farsi severe ma che regala al viaggiatore curioso e con spirito di adattamento paesaggi ed emozioni cosi’ forti da far cadere in secondo piano ogni piccolo disagio di avvicinamento .
RIFLESSIONI
Per la stessa ragione del viaggio, VIAGGIARE
Siamo sempre alla ricerca della stessa cosa : il senso del viaggio . È un modo per lasciarsi andare e perdersi . Non ci sono record da raggiungere , né distanze da percorrere a tutti i costi e ne cime da conquistare . I viaggi sono le persone che incontri e gli amici che ti fai , le piccole esperienze lungo la strada e il momenti di difficoltà in cui scopri di avere la forza di alzarti e di andare avanti . Il viaggio non si misura in lontananza, ma in profondità , come la vita .
Con una meta o senza una meta , il viaggio ti fa assaporare il gusto mai troppo compreso di un certo nomadismo dell’anima , noi legati a doppio filo alle nostre certezze strutturali .
Viaggiare con il corpo , viaggiare con la mente , viaggiare con lo spirito del viandante che lascia il certo per trovare l’incerto, è sempre un atto rivoluzionario . Ogni giorno è un viaggio che comincia .
Noi non possiamo calcolare se sia più rischioso stare in città e prendere la metropolitana per andare in centro oppure recarsi all’estero , per esempio in Etiopia , festeggiare il capodanno sul vulcano ERTA ALE con le certe eruzioni o in una piazza di qualsiasi città italiana .
Il destino non esiste , esistono sole delle scelte con la consapevolezza che non possiamo influire sugli eventi .
Viaggiare non significa arricchire solo noi stessi ma anche arricchire gli altri della nostra diversità .
Dal resto del Carlino 2.4 2012 di Lidia Golinelli
A TU PER TU con gli Afar, gli scontrosi abitanti della desolata Dancalia . Il viaggi0 in Dancalia — la rovente depressione che si estende nel Corno d’Africa fra Etiopia, Eritrea e Gibuti — non e’ del genere più estremo se ‘protetti’ da tour operator specializzati , ma non è questo il caso di Martino Tellarini, 58 anni , trascorsi in giro per il mondo: lui i viaggi se li organizza a sentimento. E se riservano incontri ravvicinati con misteriose popolazioni, è un valore aggiunto. Come laggiù in Etiopia fra i vulcani e i geyser della Dancalia, dove la crosta terrestre si spacca e la sicurezza è un buco nero . Non si scorrazza in quel deserto senza scorta armata: ci pensano gli Afar, naturalmente a pagamento . Alla fine il conto ha superato i 500 dollari e il sospetto è che non fosse tutto dovuto, la cifra ci è infatti stata rimborsata dall’agenzia di Addis Abeba , calcola Tellarini . Fra guide e guardie armate, in tre giorni si è avvicendata sul nostro fuoristrada una ventina di personaggi, una dotazione eccessiva visto che già ci era stata assegnata la scorta canonica: guida, militare e poliziotto dall’aria feroce .Tour al kalashnikov per due viaggiatori autonomi e superblindati. Tellarini è partito per l’Etiopia con Pier Luigi Ungania, commercialista affermato e compagno di tante esperienze, per il quale la Dancalia è stata un incubo . Per Martino è stata un’inquietante avventura , ma lui è un giramondo del tipo rude e ne è uscito soddisfatto perché ha toccato con mano. Non come i turisti di gruppo: «A loro manca in parte il contatto diretto con la realtà , come gli incontri con i capi Afar che ti dettano le regole con il mitra in spalla. E ti stipano l’auto di gente e munizioni . E’ successo nel Dallol — una distesa lunare a ridosso del rischioso confine con l’Eritrea — che i due amici hanno percorso scortati da altri cinque militari più un nuovo scout. Avanti così fino all’escursione sul vulcano Erta Ale, dove nel gennaio 2012 furono uccisi cinque europei. Ai piedi del vulcano c’è un presidio dell’esercito , ma a organizzare la sicurezza a pagamento sono sempre gli Afar. E l’avventura continua: siamo stati accompagnati a rapporto dal capo di un villaggio che , sdraiato nella sua capanna , si è messo a sbraitare sostenendo che i nostri permessi non andavano bene . Conclusione: ci ha assegnato l’ennesima scorta, più un cammello per il trasporto dei bagagli fino al campo sull’Erta Ale . Per Martino la notte sul vulcano è stata rilassante: ho dormito sotto una tettoia , ristorato da un’inaspettata brezza in quel deserto da cui mi aspettavo caldo torrido . Ma il giorno dopo, l’ultimo nel regno degli Afar, ancora adrenalina formato banconote. Tellarini tira le somme : al momento di uscire dalla Dancalia ci è stato chiesto di pagare anche il ritorno degli uomini che ci avevano scortati . A Semera, la capitale della regione, abbiamo segnalato il salasso all’ufficio del turismo, ma per loro era tutto regolare . Chiaro: servizi e tariffe incrementano il misero Pil degli Afar , allevatori di cammelli , asini, capre e forzati delle carovane nell’infernale Piana del sale.
programma di viaggio
1 – 2 giorno : volo Italia – Etiopia , Addis Abeba-MakelePartenza da Milano con volo di linea notturno su Addis Abeba . In questa città , situata a 2400 m di altezza , il cui nome in amarico significa “nuovo fiore” convivono 80 etnie e lingue diverse , con comunità religiose cristiane , musulmane ed ebraiche . Arrivati la mattina presto , dopo un buon caffè etiope e un po’ di riposo visiteremo il Museo nazionale ed etnografico , che oltre ad offrire uni nteressante primo approccio preistorico-storico , ospita lo scheletro di Lucy , il famoso Austrolopitecus Afarensis vissuto tre milioni di anni fa nella valle di Awash dove fu trovato nel 1974 . Dopo pranzo ritorneremo in aeroporto per il volo su Makele . Makele , la capitale del Tigray fondata nel 13′ secolo e situata a 2200 metri di altezza slm. sta vivendo un periodo di grande sviluppo pur conservando la tradizione delle popolazioni che abitano le catene montuose che la circondano . Pernottamento in hotel .
3′ giorno : MAKELE – ERTA ALE La mattina presto partiremo lungo la nuova strada che scende verso la depressione Dancala vivendo una varietà di paesaggi notevoli e punti panoramici di grande rilievo fino ai piedi del vulcano Erta Ale passando per il villaggio Afar di Dodom dove otterremo i permessi necessari per la visita della “montagna che fuma” . L’Erta Ale , uno dei tre vulcani al mondo costantemente attivi , è un vulcano circolare con un lago di lava permanente . Esso , situato in una dei deserti più inospitali del mondo , è stato studiato solo a partire dagli anni 60′ e 70′ . Bivacco al campo base ai piedi del vulcano .
4′ giorno : ERTA ALE La mattina presto cominceremo la nostra ascensione verso la cima del vulcano accompagnati da una piccola carovana di dromedari (per il trasporto dei materiali e dell’acqua) e dei cammellieri Afar . Dopo tre/quattro ore circa di cammino arriveremo alla sommità del vulcano e avremo l’intera giornata per l’osservazione dell’impressionante caldera compresi i crateri settettentrionali . Notte sulla cima in prossimità del cratere , pronti a goderci uno degli spettacoli pirotecnici più belli che l’Africa possa offrirci . Bivacco
5′ giorno : ERTA ALE- AMEDILA Discesa dal vulcano e trasferimento sui mezzi fuorstrada , attraversando una severa regione desertica , nella grande depressione Dancala su una pista impegnativa tra piccole dune di sabbia , svariati lettti di fiume e piccole oasi abitate dagli Afar . Vedremo lontano ad est il lago Asale per poi raggiungere il villaggio di Amedila , punto obbligato di passaggio dove le carovane pagano le tasse per l’estrazione e il trasporto del sale . In serata possibile inconto con le carovane al ritorno dalle saline e visita del semplice villaggio per incontrare i lavoratori che preparano i loro attrezzi per l’indomani . Bivacco
6’giorno : DALLOL E SALINE La prima parte della mattinata sarà dedicata all’esplorazione del “luogo degli spiriti” : Dallol . Questo cratere vulcanico , situato al di sotto del livello del mare , è conosciuto per le sue curiose formazioni geologiche : sorgenti calde e acide , montagne di zolfo , colonne di sale solidificato , piccoli geysers in perenne attività , pozze d’acqua circondate da multicolori formazioni saline . Raggiungeremo le saline nella tarda mattinata , il momento di maggior attività produttiva dell’intera giornata . Assisteremo a tutte le fasi della lavorazione: dalla frattura della crosta di sale , al taglio dei blocchi , al carico dei dromedari . Nel pomeriggio godremo della vista delle innumerevoli carovane che a pieno carico lasciano le saline . Rientro ad Amedila per il bivacco .
7′ giorno : AMEDILA – BERHALE Comincia la risalita della depressione Dancala all’altopiano del Tigray . Passeremo da Berhale ultimo grande villaggio del deserto dancalo che sorge in un luogo strategico lungo la pista che collega le piane del sale all’altipiano fungendo da crocevia commerciale . In poco meno di cento chilometri , si passa dai cinquanta metri di Berhale ai duemila metri del Tigray e da una zona tra le più aride al mondo alla rigogliosa vegetazione dell’altipiano . Raggiunti i villaggi di Wukro e Dogoum visiteremo una tra le più antiche ed affascinanti chiese costruite nella roccia risalenti al dodicesimo secolo , Abraha Atsba . Pernottamento in hotel a Makele .
8′ giorno : MAKELE – ADDIS ABEBA Il volo di mattina ci permetterà di raggiungere Addis e di avere ancora qualche ora a disposizione per la visita dei mercatini e di una cattedrale . Camere a disposizione per sistemare il bagaglio e per una doccia ( 1 x 3 persone ) . Cena tradizionale e trasferimento in aeroporto .
9′ giorno : VOLO ETIOPIA -ITALI Arrivo in Italia .