15 maggio
Ultime informazioni da parte di Carlo , ricevute via satelliotare da Asciut e da KATMANDHU , su dove siamo o come dobbiamo muoverci , per uscire da questa situazione , abbastanza difficile : biosogna ripartire il prima possibile , entro le sette dobbiamo raggiungere un fiume , distante da dove siamo ora , per prendere una chiatta per attraversarlo caricando pure il bus . Arrivati al fiume , la chiatta è ancorata sull’altra sponda e non si muove , si resta in attesa di eventi e niente si muove , le guide iniziano una trattativa con il caronte , finalmente dopo che è stato omaggiato con una forte mazzetta , eccola muoversi ed arrivare da noi , difficoltà nel carico , lento attraversamento aiutandosi anche con una fune aerea ancorata agli alberi sulle due sponde , siamo riusciti sani e salvi a passare . Si riprende a viaggiare in questo spazio infinito attraversando diversi villaggi di baracche , il caldo comincia a farsi sentire all’interno del bus , anche se questo mezzo è stato per noi riservato , l’autista ogni due per tre , quando vede persone del posto ferme lungo la strada si ferma per farle salire con tutte i loro pacchi , accatastando il tutto nel spazio centrale o sopra i nostri borsoni , quasi un autobus di linea , loro lo avvertono quando decidono di scendere scaricando i loro pacchi o sacchi vari . Carlo è in contatto satellitare con Asciut a Nepalgany , le notizie riguardanti le zone che dobbiamo attraversare non sono per niente buone a causa dello sciopero generale in corso contro il governo centrale , si prospettano ancora molte ore di viaggio difficili . Nel contempo Carlo , in contatto con una sua amica , presidente del Nepal tourism board , arrivati in questa città abbastanza grande , dove sono in corso forti disordini e dimostrazioni varie fra la polizia e gli abitanti , riusciamo ad entrare direttamente in una caserma dell’esercito , al riparo e sopratutto per rilassarci , bere e ristorarci perun pò di tempo . Questa sua amica ha concordato con il comandante di farci scortare da una camionetta con militari a bordo armati , fino all’albergo di Nepalgany . Ora ci atterndono oltre 35 km di strade , si riparte ma molti sono i posti di blocco sul percorso , attraversiamo dopo molte trattative il parco naturale di Baria , senza vedere le tigri o altri animali , un caldo bestiale oltre i 40 gradi , con fermate improvvise senza alcuna ragione , finalmente arriviamo distrutti a Nepalgany dopo oltre 48 ore di viaggio . Non abbiamo visto macchine o autobus lungo le strade percorse , solo gente a piedi o in risciò , si avverte che qualcosa è successo o sta per accadere . Un riposo in camera per rimettersi in sesto , esco per andare da un barbiere indiano in una delle baracchette lungo la strada appena fuori dall’albergo , dove per 200 rupie mi rasa con un bel massagio al viso . Cena conb tutto il gruppo , compreso l’amica di Carlo , che penso possa aver contribuito non da poco ad uscire da questa pesante situazione . Finalmente bene dopo questi giorni d’inferno .