sutri…..campagnano di roma – 27

 

Lascio la mia cella  , porto e infilo le chiavi nella cassetta delle elemosine del convento : è la prima alba con l’ora solare , ma nulla cambia , bisogna solo camminare . Decido di fare la via più lunga , per evitare la Cassia , anche se dovro’ fare 8 km in più . Su sterrate arrivo ad un campo , dove alcuni pastori sardi hanno radunato un gregge di pecore in uno stallo all’aperto , le hanno bloccate a lato di 3 mangiatoie contrapposte con dentro delle granaglie per darle da mangiare ,  così bloccando  la loro testa con un semplice sistema meccanico , essi possono mungerle e avvicinare ogni singolo agnello , a mano , alle pecore ,  cosi’ da permettere loro di essere di bere il latte ,mi restano impresse delle immagini difficilmente dimenbticabili . Oggi è una bella giornata e cammino volentieri nel silenzio della campagna romana , con sullo sfondo i monti Sabini e la cima del Soratte , che si erge solitaria . Non mi fermo al lago di Monterosi , ma solo in paese alla panetteria famosa per i pellegrini , che danno  un timbro speciale della francigena . Dopo Monterosi è segnalato sulla guida un tratto di basolato romano dell’antica via Amerina , non l’ho trovato . Finalmente arrivo alle cascate di monte Gelato , davvero magnifiche , poste in un angolo di paradiso : il torrente , con una bella portata d’acqua, si divide in più parti , formando  diverse cascate , una frescura mi invita a fermarmi sui massi della riva per il mio pranzo, anche se intorno passano molti turisti . Entro di sfuggita all’agrituismo lì vicino , troppa gente , passo sull’altra sponda vedendo le cascate da diversa angolatura .  Lascio il parco regionale del Treja entrando poi nel parco regionale del Veio : qui ,  è davvero orribile vedere questi sentieri con i solchi scavati dall’acqua riempiti con sacchi di plastica , pieni di immondizia di ogni genere  , con detriti edili che ricoprono tutto . Immagino che cosa , fra mille anni , altri uomini cosa troveranno negli scavi , altro che reperti etruschi . Alla fine di questo sentiero vedo Campagnano Romano , alto dall’altra parte  della valle , forse ho sbagliato ancora qualcosa : inizia un’erta salita , prima su sterrato poi su asfalto , quando arrivo in cima sulla statale , nessun segnale mi indica quale direzione prendere : nessuno a cui chiedere, nessuno si ferma , telefono al prete dell’ostello ma non riesco a spiegarmi dove mi trovo , proseguo con calma arrivando alla meta : sono quasi le 17, trovo una confusione indescrivibile entrando in città , molte bancarelle della solita fiera di paese che sta finendo . Con poche  indicazioni arrivo al centro parrocchiale , dove di lì a poco arriva il parroco che mi sistema per la notte . Mi cambio e riesco subito , comincia a far buio e ho molta fame : subito un panino con la porchetta , per togliere gli stimoli della fame . CAMPAGNANO ROMANO è uno dei paesi meno belli , per non dire altro , dei paesi finora incontrati , ci può anche stare . In questa struttura parrocchiale , nuova e bella , appena inaugurata , sono il quinto pellegrino che vi alloggia : stanotte sono solo e spero di dormire bene .

 

viterbo…sutri – 26

 

Mentre gli altri amici si preparano , scendo e trovo Domenico che mi prepara un itinerario alternativo al programma , in modo da evitare le statali : è la variante alta , più lunga , sul Cimino con vista sul lago di Vico Saluto Riccardo e Yoseph , che hanno deciso di fare la variante per Capranica e che forse rivedrò a Roma . Domenico, oltre ad avere tante qualità, è pure un cartografo e la sua mappa si dimostrerà utile . Compero  frutta al mercato in piazza san Faustino , attraverso tutta Viterbo fino a porta Romana , passo in una periferia anonima , di nuovo a salire e a scendere su sterrati fino al crinale che da sul lago di Vico . Nonostante la mappa dettagliata , riesco ancora a sbagliare scendendo fino a San Martino al Cimino , per ritrovare poi la salita . Sosto in un punto panoramico con sotto tutto il lago e la sua piana : merita aver fatto questo percorso . Solo qualche lontano colpo di fucile dei cacciatori o il crepitio delle foglie calpestate dai miei scarponi con un vento leggero , attraversando boschi integri , trovo in questo mia parte del cammino . Ora sono diretto verso Ronciglione , per una decina di chilometri di salita e discese in un bosco stupendo di faggi e lecceti , in cui si sente solo il vento  in un bosco di alberi maestosi , senza alcun rumore . Riesco ancora a sbagliare , non mi sembra che mi manchi il senso di orientamento , una volta riscontrato l’errore , chiedo riuscendo anche ad avere un passaggio in macchina fino a Rocciglione e da lì poi a piedi fino a Sutri . Entro in città , mi fermo al convento delle suore carmelitane di clausura posto subito l’ingresso della porta medioevale . Mi aprono , senza farsi vedere , chiedono i documenti  che passo loro  attraverso un sistema delle casse girevoli ; loro verificano, accettano e mi ritornano il tutto con le chiavi e le indicazioni verbali per la mia camera singola posta in un edificio lì vicino . Ogni camera è intestata a un santo , sono belle , spaziose e decorose , ben in ordine . Doccia e poi visita alla città , ricca di storia etrusca e romana . Riesco , prima della chiusura , ad andare a vedere il Mitreo , ricavato in una grotta tufacea davvero unica , con vari affreschi e il dipinto della Madonna del Parto. Anche l’anfiteatro romano è davvero grandioso e  ben conservato . Cena da pellegrino in un buon ristorante stanco e mi ritiro nella mia cella .

 

viterbo …25

 

VITERBO

Oggi giornata diversa : dedicata alla visita e alla scoperta di questa città , fuori dai soliti itinerari turistici , fra il nord e il sud d’Italia , una città che mi ha sorpreso molto in tutti i sensi . Inizio al mattino presto girando a zonzo senza una meta precisa in testa , camminando per vie dai nomi più strani , il bello di perdersi in una città e scoprire angoli nascosti interessanti che non ti aspetti e che non sono segnalati in nessuna guida . Come d’accordo con Domenico , alle 9 sono alla cattedrale di san Lorenzo . Domenico , uomo impegnato in mille iniziative , oltre che ospitalero, è anche uno dei responsabile della Cattedrale ; mi fa da guida e mi illustra tutti gli angoli segreti del Duomo , dalla sacrestia alla parte romanica attigua , chiusa al pubblico e al museo . Poi al palazzo dei Papi , sede a suo tempo del papato e del conclave più lungo della storia . Una vera lezione di storia di quel tempo . Proseguo la mia visita al quartiere di san Pellegrino e alle molte chiese ricche di opere d’arte , davvero significative : questi quartieri , come poi quello di Piano Scarano , sono davvero unici , molto ben conservati , a parte il traffico delle auto che disturba un po’. Passo al museo di Santa Rosa , con la rappresentazione di molti modelli delle macchine , alte alcune fino a 30 mt e pesanti oltre 3 tonnellate ; una di queste , il 3 settembre di ogni anno , viene portate a spalla da 130 facchini della Confraternita fino alla chiesa a Lei dedicata . Un pranzo veloce , così riesco a visitare il nuovo museo , inaugurato proprio ieri fuori le mura , con reperti etruschi e dipinti di artisti viterbesi del 500 , nuovamente esposte al pubblico dopo molti anni . Visito anche l’ antica zecca che batteva moneta per i papi , un vero museo nato dalla passione di un uomo che vuol lasciare qualcosa nel tempo . Torno all’ostello e risento Laura , per completare con Lei la visita a Viterbo : nel pomeriggio andiamo a vedere la chiesa di Santa Rosa e il suo corpo conservato in una teca ; dopo tante vicissitudini , sottoposto a perizie di esperti e anatomici provenienti da tutto il mondo , questi esperti hanno confermato che il corpo della santa mantiene una temperatura corporea costante di 36 gradi , a distanza di 8 secoli dalla morte . Grazie a Laura  riesco a visitare la casa natale di santa Rosa , ora convento di clausura . Arriva il momento dei saluti e ringrazio di cuore Laura e Massimo per l’amicizia e per la bella serata di ieri , con la speranza di rivederci presto a Como, quando loro potranno, o in occasione della prossima festa di santa Rosa a settembre del prossimo anno . Cena con Riccardo e Yoseph , arrivati oggi ,nuovo programma per il cammino di domani, ognuno fara’ il proprio . Con molto piacere rivedo Massimo per un ultimo saluto .

DIFFERENZA

Qual è la differenza fra vedere le cose e il viverle in prima persona?

Dall’aereo non si potrebbe mai vedere un vecchietto su una bici che trasporta enormi sacchi di carbone . Dall’autobus o dall’automobile, semplicemente lo vedi . Sulla bici definisci la sua immagine e puoi coglierne le sfumature , i dettagli eloquenti ; puoi parlare con lui o fargli un cenno di saluto , puoi addirittura immedesimarti nel suo sforzo, vedendolo arrancare su una salita . Il vecchietto , il suo carbone e la bici sono una goccia di verità e raccontano una storia che , se vuoi , puoi conoscere più a fondo : ce l’hai a portata di mano .

È’ questa la differenza.

bolsena…viterbo – 24

 

Questa mattina Mauro è uscito presto per accompagnare le 2 ragazze catalane che debbono rientrare a casa . Tutti gli altri dormono ancora , esco subito anch’io con vento gelido e cielo grigio , è ancora buio ma mi aspetta una lunga tappa . Decido di non fare la francigena , poiché il primo tratto nel bosco sembra essere molto difficile a causa delle pioggie , così prendo la Cassia , data l’ora non c’è molto traffico : dovrei rientrare sul cammino dopo 6 km, sbaglio , salgo sulla collina ma dopo due km mi ritrovodi nuovo sulla Cassia . Così proseguo fino a Montefiascone , per altri 14 km , mi sento bene e non sono stanco . Visito il centro storico di Montefiascone , strade strette con molto traffico : salgo alla rocca dei papi e alla torre del pellegrino , alla sommità del colle , una vista stupenda dal belvedere sul lago di Bolsena fino a Viterbo . Entro in Cattedrale la cui  cupola è  la terza più grande dopo San Pietro e Santa Maria del Fiore in Firenze . Fuori dalla chiesa mi ritrovo a parlare con un prete , che poi mi accompagna in macchina al convento delle suore benedettine per il timbro sulla credenziale . Scendo alla chiesa di San Flaviano , bella e famosa soprattutto per l’epigrafe scritta sulla tomba del nobile tedesco lì sepolto : – EST EST EST – per troppo est qui giace morto il mio signore Giovanni Deut . Deve averne bevuto tanto di quel vino , bianco , che ne morì . Oggi non pranzo e così non posso assaggiarlo , mi aspettano oltre 20 km di cammino prima di arrivare a Viterbo . Proseguo  incontrando dei bei tratti di basolato romano , chissà quanti antichi romani hanno calpestato queste pietre . Viterbo sembra vicino , manca poco ma non ci si arriva mai , un vento gelido e un cielo cupo mi accompagnano . Prima di entrare in Viterbo passo vicino alle terme calde pubbliche ‘ IL BAGNACCIO ‘ con acque sulfuree , molte persone sono a mollo nelle vasche , la tentazione è forte ma non posso fermarmi . Viterbo è una grande città , sempre una lunga periferia e tante rotonde a non finire, entro da porta Fiorentina dirigendomi subito alla Chiesa della Santissima Trinità e all’Ostello di san Pio VI  . Vengo accolto da tre ospitaleri : Domenico , Andrea e Grazia , amici di Alberto , che tutti lo ricordano con piacere . Bello l’ospitale di questa sera e ottima l’accoglienza . Telefono a Massimo , il mio amico conosciuto in Turchia , che avevo preavvisato prima della partenza , per ritrovarci dopo molto tempo e con tante cose da raccontarci : è bello avere amici ogni dove e quando possibile rivedersi e’ fantastico , questa è un’occasione da non perdere . Nel frattempo arriva anche Mauro , infreddolito ,  ha pure bevuto il vino EST EST EST a Montefiascone !L’ospitalero Domenico spiega e consiglia a Mauro il percorso per arrivare meglio a Roma e come evitare  la statale . Arriva l’ora di cena , mi ritelefona Massimo che mi aspetta con Laura sul piazzale della chiesa vicino all’ostello , il loro sorriso mi riempie di gioia : andiamo in un ristorante molto particolare , si tratta di una vecchia chiesa o lazzaretto molto ben recuperato per una buona pizza . Il racconto e i particolari del cammino li sorprendono , ma è molto bello rivivere i momenti del nostro viaggio di 4 anni fa in Anatolia . Laura chiama al telefono vari amici di quel viaggio con cui e’ rimasta in contatto , grande è la loro sorpresa nel sentirmi ; prego Laura, quando  le sarà possibile,  di rinviarmi i loro telefoni e le mail , per cercare di ritrovarci quando sarà possibile . È stata una splendida serata , mi riaccompagna all’ostello , dove trovo Mauro già a letto . Domani farò il turista , per conoscere e visitare bene Viterbo , che dovrebbe essere una bella citta’ .

acquapendente…..bolsena – 23

 

Come in questi ultimi giorni , subito dopo colazione con Yoseph partiamo presto , gli altri partiranno poi con calma successivamete . Yoseph , belga , è partito da Bruges e oggi è al suo settantasettesimo giorno di cammino , non male per uno di 64 anni . Il cielo si sta annuvolando e improvvisamente inizia a piovere , ci copriamoalla meglio  proseguendo su un bello sterrato ,si alza il vento che spazza via tutte le nuvole . In cima ad una piccola salita , mi fermo ad osservare  la Tuscia viterbese e sullo sfondo , a sinistra , il monte Amiata e a destra la torre del castello di Radicofani che avevamo lasciato ieri . Davvero un magnifico paesaggio . Arriviamo a san Lorenzo Nuovo , una bella piazza ottagonale, sul modello della piazza Amalienborg di Copenaghen al centro del paese dove ci fermiamo per una breve riposo in un caffe’ . Lasciata la piazza , appena fuori la città , abbiamo davanti a noi il lago di Bolsena , si lascio la Cassia  per sentieri arriviamo a Bolsena dall’alto , a lato del castello , per poi si scendere in centro . La fame si fa sentire , decidiamo di fermarci in una trattoria tipica : ci presentiamo come pellegrini trattandoci da veri signori : spaghetti all’etrusca , tagliolini al pesce di lago , un dolce detto ‘come viene viene’ , vino Est Est Est,  caffè : il tutto per 15 euro . Proseguiamo per raggiungere  il convento delle suore , dove ci accoglie suor Filippina , subito il donativo di 15 euro e timbro sulla credenziale prima di entrare . Ritroviamo Mauro , arrivato prima di noi :  riposo fino  alle 15,30 ,subito alla Cattedrale e alla Catacomba di Santa Cristina , martire e patrona di Bolsena . A lato della chiesa romanica sorge la chiesa del miracolo eucaristico di Bolsena : da quel miracolo del 1263 ,  e’ stata istituita successivamente dalla chiesa la festa del Corpus Domini . Salgo di nuovo al castello , passando per le vie medievali della città , percorro  un lungo viale fino al lago per osservare  un bellissimo tramonto . Il cielo si riannuvola di nuovo scatenando  un forte temporale , ma riesco ad arrivare al convento poco prima della pioggia dove nel frattempo sono arrivati tutti gli altri . Andrea , la ragazza catalana , ha ricevuto da sua madre la notizia che suo padre è stato male , ricoverato in ospedale in gravi condizioni : le due ragazze hanno così deciso di rientrare e interrompere il cammino . Dispiace molto per loro , ci salutiamo con un arrivederci a presto , magari a Milano . Si fermeranno pure , Riccardo e Yoseph, un saluto anche a loro . Stasera a cena  coregone arrosto con patate , un pesce del lago di Bolsena molto buono , pescato solo a mezzo di  reti , fresco di giornata . Il tempo sembra che si sia messo al bello , spero .