san gimignano ….abbadia isola …monteriggioni – 17

 

Ieri sera per cena una ribollita  in un bar pizzeria lungo la via centrale, reincontrando gli altri amici pellegrini che tornavano al loro convento dai frati , accordandoci per il domani . Io torno al convento delle suore dove trovo Suor Maddalena che sta accogliendo altri due ospiti per la notte ; concordo con lei la colazione per le 7, partire prima è ancora troppo buio. Nuovo letto , nuovo materasso , sempre il vecchio problema per driuscire a riposare bene . Alle 7 scendo per colazione, aspetto mezz’ora ma nessuna suora si vede e non so come rintracciarle : e’ il destino . Questa notte ha piovuto molto , ora un cielo molto nuvoloso , spero tanto che non piova .Lascio le chiavi al banco d’ingresso , in un bar lì vicino faccio colazione , ritrovo i due amici pellegrini e con loro mi incammino per sentieri e tratturi , molti tratti infangati con un continuo su e giù per poggi . Tutto bene fino a Colle val d’Elsa , dove mi sorprende un forte temporale : gli altri due si coprono e vogliono proseguire , mentre io preferisco fermarmi in un bar ,  per oltre un’ora prima che smetta . Su consiglio di un operatore della Misericordia , riprendo per Abbadia Isola  ma su strada asfaltata , più corta e meno periocolosa ,  dove all’ostello ritrovo  i due amici pellegrini ad Abadia Isola . Loro proseguono per Monteriggioni , io mi fermo e aspetto l’arrivo dell’ospitalero , Abbadia è una piccola frazione , ha una bella chiesa e un chiostro, molto ancora da restaurare . Mario è il nome dell’ospitalero , e’ di origine calabrese ,  questo Mario che conoscero’ è una persona a dire poco e’ solo straordinaria .  Mi fa accomodare , sistemare , timbra la credenziale e mi consiglia di andare oggi pomeriggio a vedere Monteriggioni senza zaino per evitare di passarci domani con lo zaino facendo anche meno km . Seguo il consiglio , solo 6 km fra andata e ritorno , un bello strappo fino alla cinta muraria della citta’ : entro nella piazza centrale , dove tutto e’ ormai un mercato , negozi di ogni genere per turisti , armati di macchine fotografiche con obiettivi di ogni misura , peggiorata anche se ben restaurata rispetto a  come l’avevo vista molti anni fa prima di questo turismo di massa . Ritrovo in piazza i miei due amici ,  ritorno al mio ostello incontrando sulla strada in salita le due ragazze catalane e Riccardo ,  che tornerà poi per la notte ad Abbadia Isola . Prima di arrivare in  paese , vedo le due signore inglese con il loro calesse e i i tre cavalli che pascolano in un prato : stanno montando la tenda per la notte, campeggio libero , passo a salutarle esono  molto contente di rivedermi , hanno fatto un lungo cammino per niente facile . Finalmente sono riusciti a trovare un maniscalco per ferrare un cavallo , che stava soffrendo molto e che ora sta riprendendosi ,  mi confermano che per loro è sempre difficile trovare un posto per passare la notte , non sempre nei campeggi li accettano . Stasera ci ritroveremo alla  cena comunitaria e parleremo con calma del loro cammino : sono partite da Reims , hanno attraversato la Francia , entrando in Italia da Bardonecchia evitando il passo del Gran San Bernardo ,solo per risparmiare la fatica ai cavalli . Veramente donne coraggiose , in gamba ed uniche  . Prima di cena , che Mario sta preparando , c’è la cerimonia del rito dell’accoglienza dei pellegrini dove Mario stesso ci spiega lo spirito di servizio con il quale gli ospitaleri accolgono i pellegrini e lo vogliono esprimere con il rito della lavanda dei piedi . Dice che e’ il Cristo stesso che noi accogliamo nel pellegrino ,  e per questo che , dopo aver lavato e asciugato uno dei suoi piedi , ci inginocchiamo e lo baciamo .L’ospitalero dice : Nel nome di Cristo , ti accogliamo in questo Spedale dei santi Cirino e Giacomo , che il riposo ti conforti e ti dia la forza per continuare il tuo viaggio verso Roma. Amen .  Procede per ognuno di noi quattro , veramente attimi che ti lasciano senza parola , ti prende il cuore , emozionato come non mai . Per cena iniziamo con una bruschetta al peperoncino  , un’abbondante pasta di maccheroni con piselli e verdure , uno stufato con verdure , il tutto con buon vino . Ora riacaccompagniamo le due signore inglesi al loro campeggio : hanno  il problema  che devono dar da bere ai cavalli , recuperiamo tre secchi che andiamo a riempire ad una fontanella sulla via , si arriva alla loro tenda , e’ un telo cerato steso e tirato fra i sedili del calesse e un albero , dormiranno li sotto sulla nuda terra con due sacchi a pelo , senza nessuna chiusura sul davanti ; intanto i cavalli bevono abbondantemente . Noi tre rientriamo all’ostello , aiutiamo per la pulizia della cucina e il lavaggio dei piatti , Mario ci parla delle prossime tappe , dell’ingresso a Roma e al Vaticano , ormai siamo vicini alla nostra meta . Questa sarà un giornata che difficilmente dimenticherò.

 

gambassi terme …..san gimignano – 16

 

Questa notte all’ostello eravamo in 11 pellegrini , di cui 3 italiani , Mauro e  un ragazzo di Treviso , appena diplomatosi  in pianoforte al conservatorio , ha da poco iniziato la francigena e deciso di arrivare a Roma . Ieri sera tutti insieme a cena , ma su due tavoli diversi , molte chiacchere ma poca comunicazione fra tutti noi . La coppia indonesiana lascia il cammino e torna a Firenze , anche Lutz abbandona , stanco , molti dolori ai piedi e alle ginocchia , deve rinunciare . Questo mi dispiace molto , è stato un ottimo compagno di cammino per oltre 15 giorni , ottimo affiatamento , ma la vita prosegue . Colazione all’ostello di Sigerico e alle 7 parto : sarà un breve cammino oggi e conto di arrivare presto a San Gimignano per poterla rivederla bene dopo molti anni . È un bellissimo cammino ben segnalato,  immerso nel silenzio della campagna toscana , una prima fermata alla chiesa di Pancole : in una grotta sottostante è stato allestito un presepe a grandezza naturale , molto bella la grotta della natività . Lì ritrovo due amici pellegrini , Mauro di Pinerolo e Giuseppe il francese di Aix en Provence . Ognuno prosegue poi per la propria strada , vedo già in lontananza le torri di san Gimignano , arrivo ed entro in centro , all’ufficio turistico per il timbro e trovo le indicazione per andare al convento di san Girolamo dalle suore Benedettine , dove poco prima di mezzogiorno , vengo accolto da una suora  con la quale chiacchero un po’ del cammino e dei pellegrini , del convento e dei costi per mantenerlo , assegnandomi poi una bella camera , molto confortevole . Doccia e cambio , poi ad una lavanderia self service , appena fuori città , per il lavaggio degli ormai sudici vestiti . Il centro e’  invaso da turisti italiani e stranieri provenienti da di ogni paese , mordi e fuggi , pranzo con una pizza guardando le persone che passeggiano . Un giro sulle mura e alla casa natale di Santa Fina , poi in Duomo , una vera meraviglia , pareti e soffitto affrescati , l’unico neo  e’ il costo del biglietto a 4 euro , anche se  è giusto pagarlo per la conservazione del nostro patrimonio . Dal castello magnifica e’ la vista sulla campagna sottostante , passo al museo del vino per prendere un buon bicchiere di vernaccia .  Passo poi al convento di sant’Agostino , un’altra bella chiesa con un grande chiostro nel cortile interno . Tornando verso casa , passo per una via laterale , fermandomi all’esterno di un magazzino, dove un anziano , forse uno degli ultimi contadini sangimianesi , ha appeso a soffitto il raccolto del suo orto : bellissimi mazzi di pomodorini a ciliegia e delle cipolle , lui mi racconta della sua vita e dei tempi passati , una bella chiacchierata . Ritorno a casa,  usciro’ solo per  cena . Sono contento di questa bella giornata appena trascorsa , ma 35 anni fa qui ero molto più felice .

How old are roads ? When was the first road made ? When people walk along it makes a path , I know that….  But , if the place we have to go to is too far away , will we make it there ? If we meet people I don’t know and they speak a different language …. will you help me ?

san miniato basso…gambassi terme – 15

 

Notte in sei una piccola cameretta in 6 , iniziamo la terza settimana di cammino verso Roma . Ieri sera al bar , in attesa  prima di tornare all’ostello , su san Miniato si è scatenata la solita bomba d’acqua , guardando ora il giornale a colazione , ho letto che , oltre a Genova , anche la Versilia , Avenza e Carrara , da dove noi eravamo passati nei giorni scorsi , sono state colpite , noi siamo stati  fortunati essendoci passati qualche giorno prima . Oggi , 14 ottobre ,  per me è un giorno molto importante , due avvenimenti molto personali resteranno sempre impressi in me . Lasciamo questa struttura della Misericordia , vicino all’ospedale ed una parte vicino all’ostello e con una parte anche usata per casa di ricovero per malati di Alzheimer , infatti ieri pomeriggio , separati da una  rete , molte di quest malati si avvicinavano a noi per parlare . Saliamo verso San Miniato Alto , 2 km di salita e 200 mt di dislivello : la torre di un vecchio castello di Federico 2′ di Svevia domina la città , importante nei secoli per la sua posizione strategica per il dominio delle strade e del commercio , controllando tutta la pianura sottostante . Comperiamo frutta perché lungo questa tappa non dovremmo incontrare nessun negozio e nessun bar . Siamo su sentieri veramente belli , questa è la vera Toscana che mi aspettavo , saliscendi continui lungo i crinali , attraversiamo alcune forre ,  paesaggio dai vari colori , campi verdi o marroni appena arati , con tante cromature che cambiano spesso con il poco sole o le  molte nuvole . Con il caldo umido , si suda molto e si beve tanto . In un punto a bordo strada troviamo  due cassette di primo pronto soccorso con diversi non medicinali , non a scadenza , per il primo pronto soccorso per i pellegrini , potranno tornare utili a qualcuno in caso di bisogno , c’e’ sempre una prima volta , non avendole mai trovate in nessun cammino . Frutta a pranzo con le due ragazze catalane e la coppia di indonesiani , in un’area di sosta attrezzata sulla francigena . Lutz comincia ad andare in crisi , è stanco e ha vari dolori , è intenzionato a interrompere il cammino nei prossimi giorni . Oggi ho camminato quasi sempre da solo , immerso nei miei pensieri e nelle mie meditazioni . Questa tappa , nonostante non sia stata lunga , per me è stata per me fra le più dure fra quelle fatte . Poco km prima dell’arrivo , inizia a piovere ,  bisogna coprirsi , all’ostello , posto contiguo alla chiesa di santa Matia in Chianni , chiamo Franco , volontario dell’associazione , viene subito dopo ad aprirci e resta in attesa dell’arrivo degli altri pellegrini .  Una bella cameretta a dispposizione  , pioi una bella doccia calda necesasaria per ristabilirsi .!

altopascio…san miniato basso – 14

 

Si sveglia uno , si svegliano tutti , sembra di essere sul cammino di Santiago . Colazione al bar e riconsegniamo le nostre chiavi ,come d’accordo , sotto il portone della biblioteca . Ognuno va e si incammna per la propria strada , poco asfalto e molto sterrato , saliscendi continui nel bosco su fondo pietroso , molte foglie bagnate lo rende scivoloso . Arriviamo a Galleno , sosta al bar e un nuovo timbro sulla credenziale ,  ottima questa parte del cammino , ben segnalata , io davanti e Lutz dietro di me a 1vista a 100 mt . Ultime parole famose : non vedo piu’ Lutz , mi sono perso un’altra volta , ritrovandomi solo su una pista sabbiosa , larga oltre 20 mt , dove ora diversi cavalli con i loro calessini  sono in allenamento . Non so come proseguire , quando mi ritrovo alla fine della pista , riesco a fermare un fantino che sta invertendo il percorso : è una dona fantina , mi dice di ritornare sui miei passi e uscire alla prima strada che trovero’ a destra , in salita . Mi ritrovo ora camminare a lato di molti cavalli in allenamento , tutti superano un povero pellegrino perso nel nulla .  Mi ritrovo all’ippodromo vero e proprio ,  LE QUERCIAIE , vado verso le stalle , non per prendere un cavallo , dove un inserviente mi indica il sentiero da prendere , prendo il mio cavallo di San Francesco , ossia le mie gambe , che funzionano ancora bene . Sono ora sulla statale , ma fuori percorso , dopo lunghi e diversi giri , ho ritrovato i segnali della francigena , ma ho fatto oltre 6 km in piu’ . Cerco di telefonare a Lutz per sapere dov’è senza riuscirci . La provvidenza viene sempre in aiuto : si ferma una macchina ,  la persona seduta a lato dell’autista è un fantino che mi aveva visto all’ippodromo , mi invitano e mi accompagnano in macchina a Fucecchio , il paese di Indro Montanelli , risparmiando di fare a piedi altri 6 km .  Cerco di nuovo al telefono Lutz , senza riuscirci , riparto  verso San Miniato , attraverso l’Arno , mi fermo a mangiare dopo il ponte , poco dopo passa Lutz ripartendo assieme . Siamo senz’acqua , ci fermiamo a san Pierino per dissetarci al bar , poi con un’altra ora di cammino , lungo un argine,  raggiungiamo la nostra meta del giorno e l’ostello della Misericordia , dove ritroviamo gli altri pellegrini , le due catalane arriveranno molto dopo . Siamo in sei nella stessa camera , doccia fredda , le nuvole nere in  cielo sta ora preannunciano un nuovo forte temporale . Esco a cena con Lutz , una birra media per l’attesa e poi a cena da Rina .

valpromaro…lucca….altopascio- 13

 

Si preannuncia  una bella giornata . Colazione con gli ospitaleri , poi  per sentieri e strade secondarie attraversando piccoli paesi siamo a san Macario . In un giardino di una fattoria un’immagine curiosa : vediamo liberi in fila indiana un cavallo , un cane , una  capra ,un’oca e una gallina : il contadino prende un po’ di paglia e la mette sulla schiena del cavallo , la capra esce dalla fila e si appoggia sulle groppa del cavallo per mangiarsi il fieno . Attraversiamo il Serchio sul ponte di san Pietro , arriviamo a Lucca camminando lungo argine quasi fino al centro . Telefono a Mario per fissare di trovarci a porta san Donato , una delle porte di Lucca ; poco dopo lo vedo venirmi incontro , un grande piacere rivederlo . Lasciamo gli zaini sulla sua macchina per  visitare Lucca senza pesi . Spaghetti alla carbonara per pranzo , in Duomo per la bellissima la statua di ILARIA DEL CARRETTO sul suo sarcofago e IL VOLTO SANTO , all’esterno su un pilastro della chiesa , la riproduzione di un labirinto . Mario conosce bene Lucca , accompagnandoci  ci spiega cosa andiamo a vedere , passiamo all’ostello vicino alla chiesa di san Frediano per il timbro sulla compostela  passeggiata  per 3 km sulle mura , chiedo a Mario di accompagnarci in macchina ad Altopascio , non si fa pregare , risparmiando una tappa e 20 km di cammino del domani .  Prima di  Altopascio ci fermiamo  a vedere la badia di Pezzeveri , dove sono in corso scavi archeologici da parte di archeologici americani che hanno ritrovato  molte tombe dell’anno 1000 Passiamo in biblioteca per il timbro e per prenotare il letto all’ostello , richiesta del letto , richiesta non facile in quanto molti altri pellegrini avevano gia’ prenotato . Una birra al bar seduti fuori da un bar lungo il corso principale dove e’ in corso una fiera dell’antiquariato , Mario incontra e conosce diverse persone del paese , ci accompagna all’ostello , ringrazio e saluto con un arrivederci a presto con Paola e Daniela , amiche del cammino di Santiago . Questa sera troviamo all’ostello diversi pellegrin : un belga , 2 ragazze catalane , Mauro di Pinerolo e 2 indonesiani . Cena con loro in una spaghetteria e poi a dormire.