Ieri sera per cena una ribollita in un bar pizzeria lungo la via centrale, reincontrando gli altri amici pellegrini che tornavano al loro convento dai frati , accordandoci per il domani . Io torno al convento delle suore dove trovo Suor Maddalena che sta accogliendo altri due ospiti per la notte ; concordo con lei la colazione per le 7, partire prima è ancora troppo buio. Nuovo letto , nuovo materasso , sempre il vecchio problema per driuscire a riposare bene . Alle 7 scendo per colazione, aspetto mezz’ora ma nessuna suora si vede e non so come rintracciarle : e’ il destino . Questa notte ha piovuto molto , ora un cielo molto nuvoloso , spero tanto che non piova .Lascio le chiavi al banco d’ingresso , in un bar lì vicino faccio colazione , ritrovo i due amici pellegrini e con loro mi incammino per sentieri e tratturi , molti tratti infangati con un continuo su e giù per poggi . Tutto bene fino a Colle val d’Elsa , dove mi sorprende un forte temporale : gli altri due si coprono e vogliono proseguire , mentre io preferisco fermarmi in un bar , per oltre un’ora prima che smetta . Su consiglio di un operatore della Misericordia , riprendo per Abbadia Isola ma su strada asfaltata , più corta e meno periocolosa , dove all’ostello ritrovo i due amici pellegrini ad Abadia Isola . Loro proseguono per Monteriggioni , io mi fermo e aspetto l’arrivo dell’ospitalero , Abbadia è una piccola frazione , ha una bella chiesa e un chiostro, molto ancora da restaurare . Mario è il nome dell’ospitalero , e’ di origine calabrese , questo Mario che conoscero’ è una persona a dire poco e’ solo straordinaria . Mi fa accomodare , sistemare , timbra la credenziale e mi consiglia di andare oggi pomeriggio a vedere Monteriggioni senza zaino per evitare di passarci domani con lo zaino facendo anche meno km . Seguo il consiglio , solo 6 km fra andata e ritorno , un bello strappo fino alla cinta muraria della citta’ : entro nella piazza centrale , dove tutto e’ ormai un mercato , negozi di ogni genere per turisti , armati di macchine fotografiche con obiettivi di ogni misura , peggiorata anche se ben restaurata rispetto a come l’avevo vista molti anni fa prima di questo turismo di massa . Ritrovo in piazza i miei due amici , ritorno al mio ostello incontrando sulla strada in salita le due ragazze catalane e Riccardo , che tornerà poi per la notte ad Abbadia Isola . Prima di arrivare in paese , vedo le due signore inglese con il loro calesse e i i tre cavalli che pascolano in un prato : stanno montando la tenda per la notte, campeggio libero , passo a salutarle esono molto contente di rivedermi , hanno fatto un lungo cammino per niente facile . Finalmente sono riusciti a trovare un maniscalco per ferrare un cavallo , che stava soffrendo molto e che ora sta riprendendosi , mi confermano che per loro è sempre difficile trovare un posto per passare la notte , non sempre nei campeggi li accettano . Stasera ci ritroveremo alla cena comunitaria e parleremo con calma del loro cammino : sono partite da Reims , hanno attraversato la Francia , entrando in Italia da Bardonecchia evitando il passo del Gran San Bernardo ,solo per risparmiare la fatica ai cavalli . Veramente donne coraggiose , in gamba ed uniche . Prima di cena , che Mario sta preparando , c’è la cerimonia del rito dell’accoglienza dei pellegrini dove Mario stesso ci spiega lo spirito di servizio con il quale gli ospitaleri accolgono i pellegrini e lo vogliono esprimere con il rito della lavanda dei piedi . Dice che e’ il Cristo stesso che noi accogliamo nel pellegrino , e per questo che , dopo aver lavato e asciugato uno dei suoi piedi , ci inginocchiamo e lo baciamo .L’ospitalero dice : Nel nome di Cristo , ti accogliamo in questo Spedale dei santi Cirino e Giacomo , che il riposo ti conforti e ti dia la forza per continuare il tuo viaggio verso Roma. Amen . Procede per ognuno di noi quattro , veramente attimi che ti lasciano senza parola , ti prende il cuore , emozionato come non mai . Per cena iniziamo con una bruschetta al peperoncino , un’abbondante pasta di maccheroni con piselli e verdure , uno stufato con verdure , il tutto con buon vino . Ora riacaccompagniamo le due signore inglesi al loro campeggio : hanno il problema che devono dar da bere ai cavalli , recuperiamo tre secchi che andiamo a riempire ad una fontanella sulla via , si arriva alla loro tenda , e’ un telo cerato steso e tirato fra i sedili del calesse e un albero , dormiranno li sotto sulla nuda terra con due sacchi a pelo , senza nessuna chiusura sul davanti ; intanto i cavalli bevono abbondantemente . Noi tre rientriamo all’ostello , aiutiamo per la pulizia della cucina e il lavaggio dei piatti , Mario ci parla delle prossime tappe , dell’ingresso a Roma e al Vaticano , ormai siamo vicini alla nostra meta . Questa sarà un giornata che difficilmente dimenticherò.