primo giorno a kinshasa

2016-03-04 15.58.23

Nessuna zanzara , forse solo una leggenda , la zanzariera è ottima e avvolge molto bene il letto . Incontro e comincio a conoscere Don Maurizio , arrivato qua dal quartiere della Barona di Milano come parroco e prima diversi anni trascorsi in Zambia come missionario , poi mi presentano la signora Graziosa , del COE di Barzio , da anni a Kinshasa dopo aver passato molti anni in Camerun , sempre al servizio degli altri . Faccio colazione con loro e con don Antonio , un pò affaticato dal lungo viaggio . Don Maurizio mi spiega e illustra tutte le attività del Foyer Saint Paul , accompagnandomi per una prima visita delle strutture esistenti : sono 3 corpi di fabbrica , costruiti circa quindici anni fa , per volere e per  volontà di don Antonio , per dare un tetto e per accogliere i bambini di strada , per dare loro un’istruzione e portarli nel tempo , solo se si impegnano , a frequentare gli studi universitari per potersi laureare nelle varie discipline  e integrarsi nel loro paese rendendosi autonomi dagli aiuti esterni sostenendosi con il proprio lavoro  . Alcuni dei primi bimbi entrati al coe anni fa , sono ora al termine degli studi e stanno per laurearsi , un sogno che sta diventando realtà , con  una fatica immane ed economica da parte di chi organizza ogni giorno questa dura realtà . Visito con lui la Benedicta , dove sono ospitati i piccoli , il Foyer , vero centro di ogni attività , al piano terra una piccola cappella e una sala congressi , lavanderia e locali tecnici al piano interrato , una cucina e una sala da pranzo al primo piano , camere per delle ragazze anche loro avviate allo studio , e poche camere per ospiti occasionali . L’ultimo corpo di fabbrica è l’Agorà , al primo e al secondo piano le camere dei ragazzi , un ufficio che gestice la gestione dei ragazzi  , al piano terra cucina e magazzini , un grande porticato esterno lato sud su tutto il fronte del fabbricato , con tavoli e panche , da loro costruiti  , serve per colazione , pranzo e cena per tutti i ragazzi . Tutti i fabbricati sono in buono stato di conservazione   . Esiste all’interno del complesso  un campo di calcio e un piccolo parco giochi per i piccoli , ma quello che mi ha molto colpito è la grande area sogttostante prevista per  l’orto , dove vengono coltivati diverse verdure da consumare per il bisogno della casa , non autosufficiente , ma grande è il loro impegno , anche per il clima non facile . L’acqua viene prelevata da un pozzo interno , depurata e quindi bevibile senza problemi , hanno un generatore di corrente che sopperisce alla quotidiana mancanza di energia elettrica dalla rete , che in questo periodo arriva solo dopo le 18 e termina alle 23 circa . Tutto il complesso per un minimo di sicurezza e’ chiuso da recinzioni , siamo in un quartiere che una volta era residenziale , ora con le varie vicissitudini politiche di questi anni è molto degradato , all’esterno sotto di noi si estende una grande baraccopoli e bidonville , di miseri fabbricati di lamiera , uno addossato all’altro dove convivono migliaia e migliaia di persone , bimbi compresi , difficile da descrivere se non la si vede di persona  . Con don Maurizio vado a vedere il nuovo fabbricato acquistato e che dovrà ospitare sia i bambini di strada che i ragazzi grandi , come da progetto dello studio redatto in Congo , da verificare e rilevare in questi giorni prima di prendere poi decisioni definitive . Torniamo per pranzo con un caldo soffocante , il cielo si sta caricando di nuvole nere , pomeriggio di riposo , donando  quello che ho portato per loro . Ottima la prima cena comunitaria , in compagnia anche di Nadia , laica missionaria , ora a Kinshasa per il rinnovo del suo passaporto , ma pronta a ritornare a Rungu , nel nord del Congo vicino all’equatore , e alle due giovane ragazze  italiane impegnate come servizio civile volontario con il COE , una come psicologa per l’aiuto ai bimbi , l’altra come agronoma . Buono come inizio , qualche ragazzo sa un po’ d’italiano , il mio problema resta la lingua , spero di impegnarmi casa per lo studio del francese che un domani mi servirà senz’altro .

kinshasa……trasferimento

 

 

Nesssun problema durante il volo : scalo a Bruxelles , cambio aereo e  8 ore di lungo volo fino a Luanda , capitale del’Angola , dove diversi passeggeri li diretti fanno scalo ; in quest’ora di attesa , il personale di terra provvede a pulire tutto l’aereo , al termine delle operazioni risalgono altri viaggiatori chi diretti a Kinshasa , chi per il ritorno a Bruxelles con lo stesso volo .  Da Luanda all’arrivo a Kinshasa  tre ore di volo  . Scesi a Kinshasa , don Antonio osserva che tutti gli ambienti dell’aereoporto , dagli uffici doganali agli ingressi , sono stati rimessi a nuovo rispetto all’ultima volta da lui visti , pur piccolo per essere un aereoporto internazionale è bello e in ordine : solite formalità doganali , ritiro dei bagagli e dei 5 scatoloni portati da Milano da don Antonio, all’ingresso ci aspettano  5 ragazzi del foyer , grande festa e saluti al loro caro prete , caricano tutto sul fuoristrada con cui sono arrivati , percorriamo una lunga arteria rettilinea verso Kinshasa . Sono le 10 di sera , poco traffico a quest’ora , osservo ai lati della strada per tutta la sua lunghezza tutte le casupole basse , piu’ ci si avvicina al centro , molti persone e  famiglie intere sono fuori dalle stesse , forse al fresco , con fuochi accesi e bancarelle di ogni genere che si susseguono . Il fondo stradale è buono , al buio sembra anche tutto pulito , si lascia la superstrada per dirigerci verso il comune di Lemba , quartiere RIghini , dove ha sede il Foyer Saint Paul . Ora cambia tutto : le strade diventano piste , le buche diventano profonde fosse , gimkana fra le macchine per schivarsi fra loro , alcuni vigili cercano di dirigere il traffico , in una piazza caos indescrivibile , riuscendone a venirne fuori . Entriamo al Foyer e grande festa a don Antonio da parte di tutti i ragazzi e dei giovani della comunita’ con canti di benvenuto ,   conosco don Maurizio , responsabile in primis di tutto e degli altri  collaboratori . Siamo stanchi , mi accompagnano alla mia cameretta , completa di tutt0 , letto con zanzariera , anche se per ora queste zanzare non si sono fatte sentire . Sono contento di essere arrivato e bene .

kinshasa ….partenza

Mi sento con don Antonio per la conferma dell’appuntamento di domattina in aereoporto a Linate dicendogli che non ho ancora il visto d’ingresso in Congo , il passaporto è stato spedito due giorni prima dalla duomo viaggi a Roma all’ambasciata , mi rassicura che senz’altro arriverà . Fatta e rifatta la valigia diverse volte a casa , controllando e riducendo il peso della stessa a 26,5 kg  . Mi trovo già’ a Milano a casa di Daniela , che questa mattina dovra’ essere operata in ospedale al metacarpo della mano sinistra , accompagno i nipotini a scuola e resto in attesa sollecitando l’ufficio , l’ansia rimane fino all’arrivo della telefonata per il ritiro ,  resto in attesa di Daniela che torna con la mano ingessata dolorante . Riduco ancora il peso della valigia , togliendo ancora del superfluo , ritorno a prendere a scuola i bimbi che mi mancheranno molto quando saro’ in Congo , resto a dormire da loro confermando il taxi per le 5 di domattina per passarmi a prendere per l’aereoporto .

kinshasa …..vigilia della partenza

Siamo a fine febbraio , la partenza ormai vicina è prevista per il prossimo 3 marzo , sono e resto convinto della decisione presa con don Antonio  per dare un aiuto , per quanto nelle mie possibilita’ , per seguire i lavori di costruzione di questo edificio . Il progetto redatto dallo studio di architettura di kinshasa presenta , per me , ancora molti particolari da definire , dubbi segnalati nelle varie riunioni tenute presso gli studi di un progettista e di uno strutturista di Milano . E’ stato deciso che in questo mio primo viaggio , dovrò verificare sul posto lo stato di fatto esistente con un rilievo fotografico , rilievi  sullo stato delle fondazioni , delle murature e dei solai , provvedere ad assaggi strutturali e quanto si riterrà necessario sul posto . Sarà necessario un incontro con i progettisti congolesi per conoscere come loro hanno pensato la struttura e come inserire la nuova nell’esistente , sarà necessario un incontro con una delle imprese che hanno eseguito i precedenti lavori negli edifici costruiti a suo tempo , raccogliere tutti i dati possibili in modo che al ritorno si possa decidere come dare corso al preogetto .

Da parte mia , ho fatto tutte le vaccinazioni necessarie e prevedibili , senza nessun problema o controindicazioni sanitarie , Don Antonio ha completato la parte burocratica per i biglietti aerei , il visto d’ingresso in Congo e  la lettera d’invito da parte del COE  .

Ho cercato di documentarmi sulla storia del Congo dal periodo coloniale ad oggi , prima Zaire ora Repubblica Democratica del Congo , acquistando libri e facendo ricercche presso la biblioteca di Como , per quanto posibile .

Ora sono tranquilo in attesa della  partenza .

 

 

kinshasa …..preparazione e studi

Al ritorno dalla Dancalia , sento telefonicamente don Antonio fisssando un primo incontro presso casa sua : si toccano vari argomenti relativi ai suoi impegni a Kinshasa , sui  lavori gia fatti e sui prossimi programmi , una grande eneregia traspare dalle sue parole , coinvolgendomi sempre di piu. Mi trasmette un elenco dei siti internet dove e’ possibile vedere tutto quello gia’ realizzato , e un progetto cartaceo della nuova costruzione che si andra’ a fare , che verifichero’ portando le mie osservazioni in una prossima riunione .

www.coefoyersaintpaul.org/5/

www.coe13.org

www.carekin.org

www.coefoyersaintpaul.org/http:/

Il nuovo progetto e’ stato fatto da uno studio di architettura di Kinshasa , secondo me e’ molto deficitario , mancano diversi elementi prima di poterlo rendere esecutivo , mancano sezioni e porgetto strutturale . Faccio presente tutto questo a don Antonio , che convoca una riunione con un  architetto e un ingegnere di Milano , suoi conoscenti da sempre , che confermano le mie impressioni , diventa indispensabile una visita sul posto per verificare lo stato di fatto , le fondazioni e  fare un esatto rilievo del fabbricato esistente che , come da progetto , dovrebbe essere sopralzato di due piani , sempre che le fondazioni reggano . Don Antonio si prende del tempo per un attimo di riflessione , fissando ugualmente la verifica sul posto per i primi di marzo ; nel contempo dovro’ provvedere a eseguire tutte le vacinazioni per potermi recare in quel paese , sopratutto contro la febbre gialla , indispensabile .

relazione presentata :

Kimshasa – congo – Benedicta
Verificato i documenti consegnatomi , le tavole dello stato di fatto e di progetto , si evidenziano queste richieste :
1 – stato di fatto
Mancano le tavole delle sezioni , dei prospetti , tutte non sono quotate , indicazione del nord .
Non tutte le foto sono individuabili con riferimento alle tavole tipo 4. 5
Fondazioni della parte bassa , solo descritta , da verificare prima dell’inizio
La copertura del piano basso da demolire per il nuovo solaio , come sono le travi c.a. esistenti ?
Computo lavori per quanto riguarda la prima parte da descrivere , specificare e a quantificare
2 – progetto
Progetto non quotato , mancano prospetti , sezioni , piano copertura , facciate ,
descrizione lavori
progetto cementi armati , relazione di calcolo e verifiche statiche dell’esistente
progetto impianti , fognature e scarichi , isolamenti
descrizione materiali
vespaio al piano basso ?
tutto il piano rialzato da demolire per inserimento nuova struttura c.a.
3 – riferimenti
Concessioni e rapporti con impresa , con comune o controlli vari
Approvvigionamenti e collegamenti tecnici

benedicta - Copia