ultimo giorno a kinshasa

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Saluto tutti gli amici fatti in questi giorni con la promessa di rivederci , quanto prima , penso pero’ che potro’ tornare non prima di meta’ settembre . Ognuno ha delle piccole richieste , sopratutto sono alla ricerca di libri scritti in francese , testi di agronomia per Jean de Dieu , di meccanica per Didier , un ragazzo ccerca un libro iconografico sulle icone e sulla storia delle stesse . Ho visto la loro biblioteca , divisa per argomenti , ma molte sono le scaffalature vuote , hanno bisogno di tutto . Rifaccio la valigia , sistemo bene il tutto , specialmente le piantine , sono arrivato con 26 kg , ho lasciato molto , ma riparto con 29 kg , chissa’ come e perche’ . Ora con Didier vado in centro alla brussel airlines per il cek-in , consegna del bagaglio e pagamento dei 55 dollari come tassa di uscita dal paese : l’unico problema e’ il peso della valigia , devo togliere qualcosa e fare un secondo bagaglio , riesce ad acquistare una borsa dove inserisco tutto il materiale di Graziosa che dovro’ portare a Barzio , per sicurezza devo tutta rivestirla piu’ volte con nastro adesivo e scriverci nome e destinazione , alla fine tutto finisce bene . Ultimo pranzo comunitario , saluto Graziosa e don Maurizio che rivedro’ a maggio , a Como , quando tornera’ per un periodo di riposo , un arrivederci a Milano a don Antonio  alla prossima settimana per completare il progetto , a meta’ pomeriggio Tobi’ mi accompagna in macchina all’aereoporto , nessun problema ai controlli doganali avendo gia fatto il cek-in al mattino , un lungo viaggio di ritorno mi attende , ma sono contento di questa mia esperienza , pronto a rimettermi in gioco e a ricominciare .

kinshasa…….7′ giorno

 

Fa sempre molto caldo , finisco di leggere l’unico libro che ho portato , la terra di punt , di Alessandro Pellegatta , descive molto bene l’Etiopia , luogo dell’incanto e della suggestione , della sacralita’ e del mito , veramente bravo questo autore , non e’ un libro di viaggio vero e proprio , ma affascinante avendo appena visitato questo paese . Per far passare il tempo vado con Didier a Kinshasa , passo davanti al parlamento e allo stadio dei martiri , arrivo finalmente in questo centro citta’ , grandi palazzi ai lati della strada principale sempre intasata , dalla macchina vedo botique o negozi come si trovano in qualsiasi altra capitale , nulla che all’apparenza merita di essere approfondito . Passiamo su strade laterali , che come tutte le altre della periferia  sono in pessimo stato , nostante siamo in centro , Didier e’ alla ricerca di un pezzo di ricambio per un apparecchio della cucina della casa , passa in diversi supermercati , riesce a trovare quello che cerca , io osservo e lo seguo senza capirci nulla , pero’ mi guardo attorno . Altri lunghi giri per tornare a casa , nuovi baraccopoli a lato delle strade , sempre tanta poverta’ e tanti bambini sulle strade . Nel pomeriggio don Antonio e don Maurizio radunano tutti i ragazzi e le ragazze nella sala congressi , per approfondire tematiche diverse , da argomenti relativi alla casa  ai loro corsi di studio , si affrontano anche temi per un percorso religioso , il tutto accompagnato da musiche e canti popolari con dei loro strumenti . Nel tardo pomeriggio Jean de Dieu mi porta le piantine promesse : due muringa , due avocadi , 3 papaie e un mango che e’ andato apposta ad acquistarlo , spero di non avere problemi in dogana e di riuscire a farli vivere, difficile ma ci provero’ .

 

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kinshasa ….6′ giorno

 

In questo periodo ho riposato bene , sono contento del lavoro fatto  , ho ancora due giorni a disposizione e cerccherò di impegnarli al meglio . Con l’aiuto di Didier , responsabile della manutenzione del complesso , controllo  la copertura della benedicta , il fabbricato dei piccoli , per verificare le infiltrazioni di acqua riscontrate dopo le ultime pioggie sul  controsoffitto di una cameretta .  Sulla copertura , costituita da lamiere ondulate , osservo i punti dove può essersi infiltrata l’acqua , dovrà provvedere a sigillarli e ripristinare le saldature con della guaina catramata , subito deve provvedere alla pulizia dello sporco che si e’ accomulato nel tempo sul tetto . Con lui faccio i rilievi per la formazione del nuovo locale ad uso lavaggio e della relativa copertura al piano terra dell’agorà ,  a lato dell’esistente cucina , rilievi che trasmetterò   all’arch. Chiara per il progetto . Passo all’orto con Jean de Dieu , vedo che ha gia fatto fare lo scavo lungo la recinzione esterna , come consigliato ,  per cercare di convogliare le acque in caso di pioggia , gli chiedo di procurarmi alcune piccole piante che vorrei portare a casa da trapiantare  in Liguria , fara’ senz’altro il possibile per esaudire questo mio desiderio . Gaier , il mio aiutante per i rilievi ,  con l’innaffiatoio sta bagnando tutte le nuove pianticelle dell’orto che sotto il sole cocente soffrono della mancanza d’acqua . La mancanza della corrente si fa sentire per i ventilatori in casa , pur con il generatore che funziona continuamente , ora controllando i cavi  risultano danneggiati dal sovraccarico e pure rosicchiati dai topi , devono provvedono a sostituirli , pure il generatore ha un problema al motore . Didier deve andare alla ricerca di un elettratuto e di un meccanico , mi propone di accompagnarlo : passa in diverse officine , che manco si vedono dalla strada , sono solo baracche alcune pero’ ben attrezzate , in una ripara il motore , in un’altra lascia i 4 iniettori da riparare , passera’ poi a ritirarli. Soliti intasamenti sulle strade con gimkane per evitare le buche profonde ,  parcheggi impossibili ,alcune aree lungo la strada sono utilizzate come cantieri per la costruzione dei blocchi in cemento prefabbricato , con impasto fatto a mano , molta sabbia e poco cemento  . Dopo il pranzo e un breve riposo , fa troppo caldo , nel tardo pomeriggio esco , da solo , sulla strada appena fuori da casa ,  riprendo con il tablet un gruppo di ragazzini che incuranti del traffico , giocano a palla incuranti delle poche macchine che passano , tutti a piedi nudi , ma si divertono tantissimo senza nessuna regola da rispettare . Riprendo anche molte persone di passaggio sulla strada  , alcune donne  sedute sul muretto a lato del cancello d’ingresso  in attesa da molte ore del permesso per entrare da noi per riempire di acqua potabile i loro bidoni   . Devo smettere perche’ un tipo particolare mi contesta quanto sto facendo , e per evitare storie rientro . Questa e’ stata una giornata sul territorio , tutto ancora da scoprire .

kinshasa…..5′ giorno

 

E’ sempre una bella calda giornata di sole , ognuno riprende  le proprie attività ,  con Gadier vado alla  casa per completare gli scavi all’interno dei box al piano interrato , ottimi i muri in c.a. che scendono bene pur senza fondazioni , pur con la presenza dei ragazzi che dormono per terra e ad un’altro che sta riparando o smontando una macchina fuori dal box , aiutato da un bimbo . Cerco di far demolire un angolo di un grosso pilastro per andare alla ricerca dei ferri , senza trovarli , ma la struttura suona bene ai colpi di martello che do . Questo è un buon segnale che la struttura può essere recuperata . Completo i rilievi esterni  della casa , prendo le misure dalla casa ai muri di confine, completo il rilievo del terreno , senza poter rilevare le esatte quote in altezza  . Con il tablet riprendo tutta la struttura , gli scavi fatti e le fondazioni trovate , che serviranno poi ai progettisti oltre ai rilievi fatti .  Pranzo  con don Antonio e don Maurizio , nel primo pomeriggio vediamo come risolvere il problema della cucina dell’agorà , ora in una situazione non proprio ideale , sopratutto a lato del corridoio nella parte esterna dove vengono lavati i piatti , abbastanza sporca dove i topi ballano . Studiamo un progetto su come prolungare la tettoia di copertura e costruire un  nuovo locale chiuso con al centro 4 lavelli e su una parete delle  scaffalature in muratura dove riporre piatti , pentole e tutto il necessario per i lavaggi , domani farò i rilievi per il nuovo progetto . Nel tardo pomeriggio con i due sacerdoti andiamo in un’altra loro comunità dove vengono ospitati una quindicina di ragazzi universitari , siamo in un altro quartiere disastrato della citta’  arrivando ormai quasi al tramonto , entriamo nel locale dove vivono questi ragazzi , non proprio salubre e con una piccola lampadina ad illuminarlo  , don Antonio spiega loro l’importanza dello studio , con tutti i problemi connessi ai costi per il loro mantenimento , vuole che si impegnino a trovare o farsi aiutare , nel limite del possibile , dalle loro famiglie o dai parenti se ci sono , chiede loro di impegnarsi a cercare un lavoro per dopo la laurea , sa che sarà molto difficile , lui non li abbandonerà mai , ma sono loro che devono impegnarsi per un loro domani . I ragazzi hanno preparato per cena riso con un pò di carne , è già tanto per quello che hanno potuto , ma vogliono festeggiare la visita di don Antonio e don Maurizio , viene chiesto ad ognuno di loro di dare eventuali suggerimentie un parere su quanto detto , ognuno esprime la sua opinione , chiedono anche a me un intervento , mi arrangio come posso , solo in italiano , pochi lo sanno , alcuni fanno  da interprete per tradurre quanto ho detto . Un’altra giornata molto importante per me , vedere i problemi dal di dentro , dai loro bisogni che sono enormi , noi con il nostro egoismo non ci rendiamo conto .

kinshasa….4′ giorno

 

Dopo colazione , subito al lavoro con Gadier alla casa , devo verificare lo stato delle fondazioni e completare i rilievi interni . Il figlio della signora anziana non ci permette di entrare nei due locali , lei si affaccia ad una finestra , è veramente brutta e vecchia , forse una volta da potente come si dice , sarà stata una vera signora  . Prima faccio scavare da Gadier a lato di un pilastro nel cortile interno , ad un metro di profondità dove rileviamo  una buona fondazione con un muro in c.a. collega i vari pilastri   .  All’esterno , su tutti i lati faccio scavare a lato dei muri in pietra , ben conservati trovando diversi tratti con buone fondazioni , sul lato posteriore i muri di grosso spessore che scendono oltre 8o cm dal livello rispetto al piano interrato, non troviamo alcun tipo di fondazione  . Ora fa veramente caldo , rientro per dissetarmi , riposare , ne approfitto per andare nell’orto con Jan de Dieu , responsabile agronomo , parla un po’ d’italiano ,  mi illustra tutte le verdure dell’orto , le varie erbe che coltiva , simile agli spinacci , che vengono raccolte , esiste una piccola serra , per modo di dire , coperta con foglie di palma per proteggere dal sole le piantine seminate nelle mezze bottiglie di plastica a mo di vasetto pronte per il successivo trapianto . Molte sono le piante di papaya con grossi frutti ,mi illustra le piante di muringa ,  alcune parti sono medicinali ,  ma non riusciamo a capirci bene . Consiglio uno scavo lungo tutto il perimetro dei muri del giardino per cercare di allontanare le acque e far in modo che possano scolare piu’ velocemente facendo eventuali fori ai  piedi del muro anche se porteranno ancora piu’ acqua sulla stradina delle baracche sottostanti . Vedremo di ragionarci come risolvere il problema di questa terra che non assorbe nulla . Don Antonio sta incontrando varie persone per risolvere vari problemi del foyer , fra cui anche l’architetto del progetto della nuova casa : gli espongo le mie perplessità sul suo progetto e le mie idee , suggerisce di andare a vedere  una sua casa in un’altra zona della città , per osservare il tetto mansardato in legno che ha fatto  . Don Maurizio è d’accordo , propone di andarci nel pomeriggio , così faremo . Con il loro fuoristrada con alla guida Tobi’ , ottimo autista ,  attraversiamo tutta la città , difficile per me orientarmi , in una piazza , talmente affollata ,   tutto è bloccato , siamo nell’ombelico del mondo , come dice don Maurizio , gente che vende e offre di tutto , molti ragazzi con sulla testa un grosso contenitore che contiene piccoli sacchetti d’acqua cercano di venderla ai passanti , donne dai vestiti multicolori anche loro in strada  portando sulla testa contenitori chi con la frutta , chi il con pane , chi con uova fresche impilate  su una decina di ripiani uno sopra l’altro . Lungo la strada ogni genere di negozi con la merce  esposta sui marciapiedi : divani , mobili , ferramenta , generi alimentari e di tutto e di più si può trovare  . Le insegne dei negozi indicano parrucchieri per uomo o donna , internet point , ristoranti  e bar , molta gente seduta sotto gli alberi , altri sempre in cammino , intere famiglie con bambini fuori dalle loro catapecchie intenti alle loro attività quotidiane . Lasciamo queste vie laterali , ci portiamo sulla principale , in alcune grandi rotonde sono stati eretti monumenti ai primi presidenti del Congo , Kasabubu il primo nel 1960 , Lumunba il secondo nel 1964 che sembra indicare la via da seguire ai congolesi , niente al terzo Mobuto , che ne ha fatte di disastri , morto poi di tumore in Marocco . Non parliamo poi degli ultimi due , Kabila padre e figlio , che non vuole per ora mollare il potere e non indice nuove elezioni . Arriviamo alla casa dell’architetto , curati bene gli intonaci , ma tutte le finiture  da completare , il tetto mansardato in legno non e’ quello che ho pensato , questo non mi piace proprio . Lasciando la casa , vedo da lontano il fiume Congo , desidero fermarmi sulla sua sponda , chiedo e mi accontentano . In questa strada  lungo il fiume ci sono molte  guardie   armate che controllano il confine con la Republica Popolare del Congo e la sua capitale Brazzaville, andiamo a prendere una birra in un giardino- bar lungo il fiume che solo l’architetto conosce : un angolo verde , dietro la baraccopoli di questo quartiere , da dove in tanti cercano di fuggire . Il fiume Congo fino al mare non è più navigabile a causa delle rapide , mentre il tratto a monte fino Kinsangami , per migliaia di kilometri , molte sono le navi e i  barconi che collegano le varie cittadine e i villaggi sulle sue sponde . L’acqua corre veloce e impetuosa ,  alcuni  bimbi fanno il bagno nel fiume e diverse donne lavano la loro biancheria . Il ritorno al foyer è sempre difficile come per l’andata , altre due ore di macchina per questo mio primo viaggio in città , rientriamo finalmente nel nostro paradiso . Don Maurizio celebra la messa in cappella , subito dopo con tutti i piccoli e con i ragazzi grandi sul piazzale da il via alla via crucis quaresimale , un ragazzo porta la croce fermandosi per le preghiere in diversi punti , come se fossere le  stazioni nelle nostre chiese . Una sobria cena chiude la nostra giornata .