san quirico d’orcia….radicofani – 21

 

Tutti sveglia alle 6 circa ,  faccio colazione al bar  con Yoseph iniziando assieme il nostro cammino del giorno . La val d’Orcia è veramente bella ,  si stende sotto di noi  la valle coperta di nebbia , dalla quale emergono dal fondovalle alcuni cocuzzoli come isole dal mare di nubi , color bianco latte  , un paesaggio fiabesco e incantato . Sulle colline circostante diversi  paesini , avere il tempo verrebbe voglia di conoscerli . Scendiamo verso Vignoni Alto , il suo possente torrione si eleva fra queste casette in pietra ,  raggiungiamo  Bagno Vignoni  fermandoci alla vasca termale di santa Caterina , molti particolari mi tornano in mente avendola vista gia’ molte altre volte con Maristella dove ho trascorso giorni veramente felici con Lei all’albergo Posta , gli anni passano ma il suo ricordo resta sempre vivo in me . Colazione in albergo , poi al parco delle terme  con acqua calda che scorre nei canali , tutto poi va alla grossa cascata che si getta nel fiume sottostante . Riprendiamo il sentiero che costeggia l’Orcia , che  si deve guadare : trovo il punto migliore su dei sassi  emergenti , riusciamo a passare senza  fare il bagno . Giornata calda , ci fermiamo a Gallina per una nuova colazione e consigli su come proseguire il cammino , firmiamo una petizione  del FAI , sui luoghi del cuore , per la conservazione del FOSSO BIANCO , per mantenere gratuita la disponibilita’ dell’acqua calda , luogo vicino ai Bagni di San Filippo dove per il poco tempo a disposizione e tanta strada ancora da fare , non possiamo andare . Arriviamo a Bisarca, dove inizia la salita per Radicofani , oggi lunedì troviamo tutto chiuso , sia un albergo e un distributore di benzina li vicino ,  siamo senz’acqua , riesco a trovarla da un rubinetto , cxuriosando  attorno al distributore , andiamo avanti femandoci ad  ogni tornante per riposare . Poco prima di Radicofani , prendiamo un  sentiero dove un gregge di circa 300 pecore ci blocca la strada , un pastore poco più avanti sta dando da mangiare un pezzo di carne sanguilonenta o una gallina morta al suo cane che gusta con piacere . Eccoci arrivati all’ostello di Radicofani posto al centro del paese, a lato di una vecchia chiesa , la signora Morena ci accoglie assegnadoci un letto . Arriva subito dopo un pellegrino speciale : un austriaco , origini turche, partito dall’Austria dopo essere stato due anni in seminario , ha lasciato per cercare nel mondo la sua via :  passando per Lourdes prima , poi da Santiago di Compostela , Fatima , poi lungo la costa del Portogallo , da li’ un cagnolino l’ha seguito : con lui ha risalito la Spagna , la Francia arrivando sempre a piedi  in Italia per andare a Roma . E’ in giro da 18 mesi , dopo Roma  pensa di tornare in Austria , sperando di ritrovare quello che sta cercando , e’ in cammino senza soldi , conta solo sull’aiuto delle persone che incontrerà , gli resta il problema del cane che non tutti accettano nelle strutture . Fatta la spesa per domani , andiamo a cena nell’unico ristorante aperto del paese : una ribollita favolosa , vari secondi , vino e  acqua a volontà , grappa di Montalcino, il  tutto per 15 euro a testa . Siamo in 11 pellegrini all’ostello .

 

ponte d’arbia….san quirico d’orcia – 20

 

Una fitta e forte nebbia appena ci affacciamo in strada : oggi è domenica ,  penso di arrivare per sera almeno fino a Buonconvento , camminando sulla vecchia Cassia , ora deserta . Colazione al bar dopo 3 km , dove mi raggiunge Yoshep , il belga , con richieste di indicazioni sul cammino da percorrere , prendiamo  per Torrenieri , escludendo così il tratto verso Montalcino e l’abbazia di san Antimo . Percorso molto bello , su crinali e sterrate , con la visione delle crete senesi , con i suoi calanchi , e la cittta’ di  Montalcino in lontananza . La nebbia e’ ormai dissolta , inizia a far caldo e a sudare , si beve molto e si ha sempre sete .Costeggiano i vigneti del rosso di Montalcino , ci  fermiamo in una azienda vinicola  , la CARPAZO per un pilgrim breakfest : per 6 euro ci danno due grosse fette di pane con molto salame , un bicchiere di Montalcino ed una bottiglietta d’acqua , vera sosta rigeneratrice . Proseguiamo per Torrenieri , siamo su una pista ciclopedonale , L’EROICA ; un solo piccolo bar aperto , dove ci ricongiungiamo con gli altri amici che hanno fatto  percorsi  diversi , una bella birra fresca a lato della Cassia , tanto non passa nessuno . Inizia la salita a san Quirico d’Orcia , sono 7 km tutto su asfalto , sotto un sole cocente , fa molto caldo : a circa 1 km dalla citta’ mi ritrovo disidratato , nonostante il tanto bere , non riesco a proseguire , devo fermarmi cercando un po d’ombra a lato di un cimitero , per riprendere le forze , forse non ho dosato bene le forze . Riprendo e arrivo all’ostello , che aprira’  alle 16,30 , nel contempo arrivano diversi altri pellegrini e i  nostri amici , ognuno appoggia il proprio zaino a lato della porta d’ingresso , ne conto fino a  quindici , bella fotografia . Arriva l’ospitalera , raccoglie le credenziali e il donativo di 10 euro ciascuno , ci assegna i letti , cambio e doccia , esco subito con Maria e Andrea , le due ragazze catalane , per visitare gli horti leonini , la cattedrale e la collegiata . Prima di cena in lavanderia , indispensabile  . Cena pellegrina in pizzeria con un nuovo  programma per  domani . Sara’  una dura tappa verso Radicofani .

siena…ponte d’arbia – 19

 

Colazione comunitaria alle 8 preparata da suor Ginetta , donna eccezionale e  una istituzione  per i  pellegrini della francigena . Siamo 8 pellegrini compreso Clara , una bella ragazza americana di Boston che sta studiando filosofia a Bologna con un sogno di diventare un domani giornalista . Già con noi ieri sera a cena , parla l’Italiano , le piace l’Italia , bella e simpatica . Il nostro cammino inizia oggi da porta Romana , a sud della città , insieme agli altri pellegrini , Mauro rimane in citta’ perche’ vuole salire  alle 10 , quando aprira’ ,  in cima alla torre del Mangia , ci raggiungerà poi. Il cammino scorre su uno dei tratti più belli della via francigena , in gran parte su sterrato , evitando completamente la via Cassia . Un percorso ben segnalato , ma per disattenzione mia , chissa’ cosa penso o dove va la mia testa , riesco a sbagliare più volte , ritornando appena possibile sulla retta via passando anche per campi appena arati su terreno fangoso , non è proprio il massimo . Ognuino ha il suo passo , riprendo e sorpasso alcuni amici , attraverso diversi paesini o piccole frazioni , in una bella giornata autunnale . In un cortile aperto  di una casa , vedo  un rubinetto dell’acqua , chiedo ad una signora di potermi riempire una borraccia  , risponde che l’acqua non la si deve negare a nessuno , un bell’insegnamento . Il sole scalda ,iora fa molto caldo , la stanchezza comincia a farsi sentire , in questi ultimi 6 km ,  un sentiero al sole a lato di una ferrovia e con un ultimo tratto in ghiaia . Al primo bar che incontro in paese , una fermata diventa assolutamente necessaria prima di raggiungere il centro , dove è già arrivato all’ostello il pellegrino francese , doccia e bucato subito . Uno alla volta arrivano tutti , le due ragazze catalane prepareranno per tutti noi la cena , pasta e un piatto catalano della loro cucina gtradizionale . Una serata diversa .

abbadia isola …..siena – 18

 

Questa notte ho dormito veramente bene e tranquillo , colazione comunitaria , ora un nuovo rito per il saluto ai pellegrini , con l’augurio di un buon cammino verso Roma . Saluto le signore inglesi che penso non rivedrò più : il loro e’ un cammino in ricordo della mamma morta ammalata di Alzheimer . Saluto Mario , che rivedrò all’ostello di Roma : sabato prossimo chiudera’ la stagione di apertura dell’ostello  ricevendo  gli ultimi due pellegrini che hanno gai’ prenotato , saranno un giornalista italiano e uno  giapponese , che stanno preparando un servizio sulla francigena che pubblicheranno in Giappone . Oggi e’ una bella giornata di sole , non calda , penso che sara’ un percorso  per sentieri , proprio come lo desidero . Una prima sosta in località LA VILLA , dove un signore sta predisponendo un punto di accoglienza e di sosta per pellegrini : tanti cartelli appesi sulla francigena , uno dei quali dice di passare a casa sua ,  lì vicino , per un caffè . Torno da lui  dove nel frattempo arrivano le due ragazze catalane partite da Monteriggioni , nel giardino esterno Marcello ha predisposto una macchina da caffè fissa , racchiusa in un armadio : ci racconta dei passaggi dei tanti pellegrini , uno in particolare lo scorso anno lo ha colpito :  il passaggio di una coppia  , marito e moglie con i 7 figli da 8 mesi in su , con due asinelli,  partiti da Avignone in Francia . Ci fa vedere delle foto , anche questo è un miracolo del cammino . Ci consiglia di non prendere la Cassia , pur allungando il cammino di oltre 7 km , è preferibile il sentiero ufficiale della francigena  a quello previsto sulla guida di terre di mezzo .  Anche se piu’ lungo seguo il consiglio , passo vicino ad un obelisco e ad tunnel fatto costruire da Leopoldo II di Firenze per le bonifiche di questo territori ,  a suo tempo paludosi . Con fatica raggiungo Siena , un dura salita prima di entrare in citta da porta Camollia attraversando una lunga periferia , passo vicino all’arco romano con il suo scritto :  COR MAGIS TIBI SENA PANDIT . Faccio tutto il corso principale pieno di turisti fino a Piazza del Campo , poi subito al convento delle suore , per lasciare lo zaino , sempre troppo pesante . Trovo in strada prima Mauro e alla porta d’ingresso dell’ostello Riccardo , già con suor Ginetta , che ci accompagna alle camere . DAopo una doccia , vado subito  in  Piazza del Campo e al Duomo , cattedrale magnifica , ricca di opere d’arte con pavimenti in marmo a disegni intarsiati , uno più bello dell’altro . Spesa per domani e rientro a casa per la cena comunitaria , prevista per le 20 . Ripenso a tutte le persone incontrate durante questo mio cammino , con alcuni molte chiacchierate , con altre solo qualche battuta o rapidi saluti , ma tante nuove vere amicizie .

san gimignano ….abbadia isola …monteriggioni – 17

 

Ieri sera per cena una ribollita  in un bar pizzeria lungo la via centrale, reincontrando gli altri amici pellegrini che tornavano al loro convento dai frati , accordandoci per il domani . Io torno al convento delle suore dove trovo Suor Maddalena che sta accogliendo altri due ospiti per la notte ; concordo con lei la colazione per le 7, partire prima è ancora troppo buio. Nuovo letto , nuovo materasso , sempre il vecchio problema per driuscire a riposare bene . Alle 7 scendo per colazione, aspetto mezz’ora ma nessuna suora si vede e non so come rintracciarle : e’ il destino . Questa notte ha piovuto molto , ora un cielo molto nuvoloso , spero tanto che non piova .Lascio le chiavi al banco d’ingresso , in un bar lì vicino faccio colazione , ritrovo i due amici pellegrini e con loro mi incammino per sentieri e tratturi , molti tratti infangati con un continuo su e giù per poggi . Tutto bene fino a Colle val d’Elsa , dove mi sorprende un forte temporale : gli altri due si coprono e vogliono proseguire , mentre io preferisco fermarmi in un bar ,  per oltre un’ora prima che smetta . Su consiglio di un operatore della Misericordia , riprendo per Abbadia Isola  ma su strada asfaltata , più corta e meno periocolosa ,  dove all’ostello ritrovo  i due amici pellegrini ad Abadia Isola . Loro proseguono per Monteriggioni , io mi fermo e aspetto l’arrivo dell’ospitalero , Abbadia è una piccola frazione , ha una bella chiesa e un chiostro, molto ancora da restaurare . Mario è il nome dell’ospitalero , e’ di origine calabrese ,  questo Mario che conoscero’ è una persona a dire poco e’ solo straordinaria .  Mi fa accomodare , sistemare , timbra la credenziale e mi consiglia di andare oggi pomeriggio a vedere Monteriggioni senza zaino per evitare di passarci domani con lo zaino facendo anche meno km . Seguo il consiglio , solo 6 km fra andata e ritorno , un bello strappo fino alla cinta muraria della citta’ : entro nella piazza centrale , dove tutto e’ ormai un mercato , negozi di ogni genere per turisti , armati di macchine fotografiche con obiettivi di ogni misura , peggiorata anche se ben restaurata rispetto a  come l’avevo vista molti anni fa prima di questo turismo di massa . Ritrovo in piazza i miei due amici ,  ritorno al mio ostello incontrando sulla strada in salita le due ragazze catalane e Riccardo ,  che tornerà poi per la notte ad Abbadia Isola . Prima di arrivare in  paese , vedo le due signore inglese con il loro calesse e i i tre cavalli che pascolano in un prato : stanno montando la tenda per la notte, campeggio libero , passo a salutarle esono  molto contente di rivedermi , hanno fatto un lungo cammino per niente facile . Finalmente sono riusciti a trovare un maniscalco per ferrare un cavallo , che stava soffrendo molto e che ora sta riprendendosi ,  mi confermano che per loro è sempre difficile trovare un posto per passare la notte , non sempre nei campeggi li accettano . Stasera ci ritroveremo alla  cena comunitaria e parleremo con calma del loro cammino : sono partite da Reims , hanno attraversato la Francia , entrando in Italia da Bardonecchia evitando il passo del Gran San Bernardo ,solo per risparmiare la fatica ai cavalli . Veramente donne coraggiose , in gamba ed uniche  . Prima di cena , che Mario sta preparando , c’è la cerimonia del rito dell’accoglienza dei pellegrini dove Mario stesso ci spiega lo spirito di servizio con il quale gli ospitaleri accolgono i pellegrini e lo vogliono esprimere con il rito della lavanda dei piedi . Dice che e’ il Cristo stesso che noi accogliamo nel pellegrino ,  e per questo che , dopo aver lavato e asciugato uno dei suoi piedi , ci inginocchiamo e lo baciamo .L’ospitalero dice : Nel nome di Cristo , ti accogliamo in questo Spedale dei santi Cirino e Giacomo , che il riposo ti conforti e ti dia la forza per continuare il tuo viaggio verso Roma. Amen .  Procede per ognuno di noi quattro , veramente attimi che ti lasciano senza parola , ti prende il cuore , emozionato come non mai . Per cena iniziamo con una bruschetta al peperoncino  , un’abbondante pasta di maccheroni con piselli e verdure , uno stufato con verdure , il tutto con buon vino . Ora riacaccompagniamo le due signore inglesi al loro campeggio : hanno  il problema  che devono dar da bere ai cavalli , recuperiamo tre secchi che andiamo a riempire ad una fontanella sulla via , si arriva alla loro tenda , e’ un telo cerato steso e tirato fra i sedili del calesse e un albero , dormiranno li sotto sulla nuda terra con due sacchi a pelo , senza nessuna chiusura sul davanti ; intanto i cavalli bevono abbondantemente . Noi tre rientriamo all’ostello , aiutiamo per la pulizia della cucina e il lavaggio dei piatti , Mario ci parla delle prossime tappe , dell’ingresso a Roma e al Vaticano , ormai siamo vicini alla nostra meta . Questa sarà un giornata che difficilmente dimenticherò.