calendasco …piacenza…fidenza – 6

 

Ci siamo svegliati tardi e solo alle 8,30 siamo riusciti a partire , poca nebbia ma subito dopo un bel sole . Su strade asfaltate con il poco traffico domenicale , arriviamo sulla statale per Piacenza , primo errore della giornata ,  anziché prendere a destra per Piacenza , non vediamo i cartelli e ci dirigiamo a sx verso Voghera , 5 km di strada in piu , con traffico domenicale intenso . Quando ci rendiamo conto dell’errore , ritorniamo verso Piacenza, passiamo il Trebbia e attraverso la lunga periferia della citta’ arriviamo in centro , visitiamo il Broletto , la chiesa di San Francesco , Palazzo Farnese e il Duomo , che meriterebbero di essere riviste con calma . A palazzo Farnese incontriamo due pellegrini ciclisti , parliamo dei cammini ,ognuno lo percorre a suo modo , sono un francese e un ragazzo di Genova anche loro vogliono arrivare a Roma in bicicletta . La nostra meta di oggi dovrebbe essere Pontenure ma vogliamo  evitare il traffico della via Emilia molto intenso , modifichiamo il cammino e decidiamo di prendere il treno per Fidenza , prenotando ora una camera al convento dei frati cappuccini . E’ in corso una festa di quartiere, con un mercato dell’ antiquariato e, fuori da un bar, troviamo il nostro pranzo di oggi : una buona paella . Caon il treno in mezz’ora siamo a Fidenza , dove in citta’ è in corso la festa del patrono , san Donnino . Andiamo all’ufficio  A E V F per il timbro , visitiamo il Duomo e la cripta, dove il vescovo sta tenendo ai ragazzi dell’azione cattolica una conferenza . A meta’ pomeriggio ci incamminiamo verso il convento dei cappuccini , situato in periferia , passando attraverso il mercato  delle bancarelle con una folla indescrivibile di persone . Il convento e’ ancora chiuso , aspettiamo l’arriva di un frate , che come d’accordo alle 17 arriva padre Davide , giovane cappuccino , verifica le credenziali che attestano il nostro stato di pellegrini , ci accompagna nelle nostre camere , non celle , ci parla del convento dove sono rimasti solo 4 frati . Torniamo in centro per la cena , padre Davide ci avverte che dobbiamo rientrare prima delle 22, altrimenti resteremo chiusi fuori . Oggi tutto bene e domani cominceremo a salire verso la Cisa.

 

belgioioso …calendasco – 6

 

SFIDA : dopo tutto, uno è sempre curioso di conoscere il proprio destino .

Oggi dobbiamo arrivare entro le 14 a Corte Sant’Andrea per attraversare il Po sulla barca , da noi prenotata ieri sera . Quindi alle 7 siamo già in cammino , non prendiamo la francigena ufficiale , ma per sentieri e per cascine su sterrati arriviamo a Corteolona,  breve colazione in un bar e subito via fermandoci subito dopo a Santa Cristina per un timbro sulla credenziale , posto tappa importante della francigena . Per non perdere ulteriore tempo decidiamo di percorrere la statale fino a Lambrinia , molto trafficata e abbastanza pericolosa ; prima di salire sull’argine del fiume Lambro , la fame si fa sentire e un ristorante a prezzo fisso trovato lungo la strada fa per noi . Siamo sul terrazzo esterno per il pranzo , si fermano  due pellegrine inglesi , Anna e Francesca , cinquantenne ,partite dall’Inghilterra con un calesse trainato da due cavalli , un altro bellissimo cavallo a lato di scorta , bianco con un pelo foltissimo anche su tutte e quattro le zampe che intendono portare in dono a Papa Francesco . Questo loro cammino serve a raccogliere fondi a favore di una associazione inglese per aiutare i malati di Alzheimer . Loro ripartono subito, non possono attraversare il Po in barca , devono fare la statale , noi siamo in ritardo essendo passata gia’ l’una , mangiamo velocemente , chiedo un eventuale passaggio in macchina  per arrivare  all’imbarco , Carmelo , un  siciliano doc , si presta ad accompagnarci e così senza fatica facciamo gli ultimi 10 km . Corte Sant’Andrea è un piccolo agglomerato parzialmente ristrutturato di vecchie cascine , saliamo con la macchina sull’arginedel Po e al molo d’imbarco troviamo già altri due pellegrini tedeschi in attesa . Il Po e’ largo oltre 200 mt in quel punto e profondo circa 8 , scorre placido e tranquillo , sulla  sponda alcuni pescatori sono intenti  di pescare . Alle 14 arriva puntuale Danilo , il traghettatore ,il caronte di questo secolo , che in mezz’ora in motoscafo ci porta in Emilia : il letto del Po si allarga fino a 400 mt , ma e’ molto meno profondo , solo chi conosce il fiume sa come non insabbiarsi . Passiamo da casa sua ,  i due tedeschi non si fermano , sembrano falsi pellegrini non avendo le credenziali : con Danilo parliamo del TRANSITUS PADI e dell’HOSPITIUM PEREGRINORUM , lavoro che fa da oltre vent’anni trasportando e accogliendo pellegrini , come volontario in cambio di una piccola somma . Dice che alle 16   si terra’ una conferenza  su san Colombano e i suoi pellegrinaggi , tenuta da un’insegnate storica universitaria. Dopo la registrazione del nostro passaggio sui suoi documenti storici , noi partiamo per Caldenasco , distante 3 km , dove abbiamo prenotato per la notte ,faccio una doccia veloce e mi cambio , tornando subito dopo a piedi solo a casa di Danilo per la conferenza . Non molto interessante questo incontro in giardino in riva al PO , bella la sua antica casa conservata dove trovo  15 signore del CIF – Centro Femminile Italiano – di ispirazione cattolica , in contrapposizione all’UDI – Unione Donne Italiane , di sinistra : mi chiedono dei miei cammini , le esperienze vissute , gli incontri avuti con uomini e donne dei vari paesi attraversati ; personalmente non ho mai tenuto una conferenza, ma c’è sempre una prima volta. Rinfresco con salumi e dolci, accompagnati da un buon Gutturnio di San Colombanus . Ritorno a Calendasco in macchina , accommpagnato da unodella riounione del cif , in giardino ritrovo Lutz , poi una breve cena al ristorante – i templari – : agnolotti alla salvia con un piatto di formaggi . Nell’ostello sono alloggiati da molti giorni una ventina di migranti inviati li dalla prefettura di Piacenza : a detta dei gestori dell’ostello, questi ragazzi non fanno nulla durasnte il giorno , si alzano tardi , sono senza interessi o prospettive di un futuro , ricevono soldi dallo stato italiano , come pure i gestori . Questa sera hanno in programma una loro festa con loro musiche e canti . Parlo con la signora che gestisce l’ostello del nostro cammino , dei motivi  per cui ognuno lo  fa , che sia  civile o religioso , nonostante  lei , Marzia , sia atea e contro il papa e i preti , mi prega di accenderle una candela a san Pietro. E’ la seconda persona incontrata che mi chiede questo , spero proprio di ricordarmi

 

groppello cairoli…pavia….belgioioso – 5

 

Non sono le persone a fare i viaggi, ma i viaggi a fare le persone.

Colazione e donativo all’oratorio di san Giorgio, poi sempre con la solita fitta nebbia del mattino iniziamo il nostro cammino verso Pavia passando a lato di varie  cascine su strade o sentieri per la maggior parte sterrati  e con l’erba bagnata non è proprio il massimo . Costeggiare il Ticino con la nebbia , senza vedere l’altra sponda , crea un’atmosfera surreale . Lascio  il sentiero che corre alto sull’argine e scendo sulla sponda sinistra del fiume su una grande distesa di sabbia e ghiaia , disturbando  alcuni fagiani dalle piume dorate o multicolori che si alzano improvvisamente in volo . Da seduto guardo l’acqua del fiume che scorre impetuosa , di un colore scuro non l’azzurro classico del fiume azzurro come viene descritto di solito il Ticino , mi viene una riflessione : l’acqua porta via tutto quello che incontra sul suo percorso ,  la nostra vita scorre allo stesso modo e noi non sempre ci fermiamo a riflettere per vedere se possiamo  aiutare altri non solo nei loro bisogni materiali , ma sopratutto psicologici  per non lasciarli mai soli nessuno sopratutto nella vecchiaia che per tutti avanza . Costeggiando il Ticino , arriviamo a Pavia , passiamo il ponte coperto e entriamo per la strada Nuova in centro : voglio far vedere a Lutz la chiesa di san Pietro in Ciel d’Oro , assolutamente da non perdere , ma con gran delusione nostra e di altri turisti tedeschi in attesa alle 12,10 la troviamo gia’chiusa , riaprira’ alle 15 , noi non possiamo aspettare il cammino e’ ancora lungo da fare  oggi . Andiamo a mangiare qualcosa in un locale lì vicino , dove tre mesi fa mi ero fermato con le amiche volontarie del cimitero monumentale in occasione di una mostra al castello . SAPORI DI LIGURIA : focaccia di Recco , assaggi di torte salate e per finire Lutz non lascia scappare  la trippa , oggi casoeula alla ligure , sempre trippa è . Siamo in compagnia di una ragazza tedesca universitaria , molto interessata ai cammini . Prima di lasciare Pavia passiamo a vedere la basilica di san Michele Maggiore , veramente bella : due volontari del Touring ci accompagnano e ci illustrano i dipinti e un  mosaico veramente unico sul pavimento del presbiterio , il labirinto , nel corridoio centrale indicano il punto in cui venivano incoronati tutti gli imperatori longobardi con la corona ferrea . Ora è tardi e velocemente  dobbiamo arrivare a Belgioioso , uscire dalla lunga periferia di Pavia e fare altre 4 ore di cammino . Alle 18,30 siamo a Belgioioso , chiedo informazioni alla prima prersona che incontro : bello parlare con sconosciuti , incontri sempre persone meravigliose . Questo signore e’  uno scrittore , mi presenta cosi’ , sui due piedi , il suo ultimo libro  SCHEGGE DI TEMPO E UOMINI DENTRO , libro storico parla del periodo celtico quando Pavia era capitale del regno italico . Questi incontri sul cammino , imprevisti e improvvisi , danno molto interiormente , sopratutto per ricercare nuovi interessi .   Arriviamo alla nostra locanda per la notte e per la cena, stasera niente trippa ma un buon minestrone e bolliti misti . Un ultimo discorso filosofico con la padrona di casa .

 

mortara…groppello cairoli – 4

 

Ieri sera con l’aiuto di Alan , un pellegrino francese , ho sistemato il mio GPS , riformulando il computer di viaggio con il sistema metrico decimale.

Ottima la notte all’abbazia , colazione compresa , inizio il cammino con una fitta nebbia che poi si dirada e si volge al bello in una calda giornata. Sono sempre con Lutz , mentre i francesi partiti prima , saranno già più avanti . Costeggiamo canali e viene spontaneo il confronto con la campagna e i sentieri percorsi lungo i canali di Francia , i loro sono migliori e ben più curati .  Il percorso della francigena e’ molto ben segnalato e ben tracciato , ma nell’insieme la Lomellina  la pensavo meglio . Arriviamo a Tromello e ci fermiamo per pranzo in piazza . Lutz è un patito della trippa , o busecca, prima di partire ha cercato su internet tutto su questo piatto , raccogliendo oltre 200 ricette da tutto il mondo. Ieri trippa ,  oggi ancora trippa . Si  avvicina al nostro tavolo il rappresentante della francigena di Tromello , parliamo dei pellegrini che passano per questa cittadina , che lui subito li individua sul percorso in sella alla sua bicicletta bianca rossa e verde con l’insegna della francigena. Ci timbra la credenziale consegnandoci una compostela scritta in latino a ricordo del passaggio in Tromello . Lutz ha sempre il problema del diabete  quando il valore si abbassa , si deve fermare, prende  la sua dose di insulina , beve coca cola , riprendendo poi il cammino , tutto questo più volte durante il giorno , dice che ormai è da più di 30 anni che ha questo problema . Per sentieri si arriva al santuario della Madonna delle Bozzole , senza passare da Garlasco . Rifornimento d’acqua e dopo circa 2 ore arriviamo sudati a Groppello Cairoli , di fronte alla chiesa di san Giorgio Martire dove troviamo l’alloggio pellegrino per la notte , i 2 pellegrini francesi sono gia’ arrivati . Poco prima di enbtrare in citta’ , ci avvicina una anziana signora in bicicletta , chiede di dove siamo e dove stiamo andando , quando le diciamo che stiamo andando a Roma a piedi , mi da 1 euro pregandomi di accendere per lei una candela sulla tomba del papa , glilo lo promettiamo . Il suo nome è Serena . Dopo una doccia veloce , prendoin prestito  una bicicletta per portare i vestiti sporchi e umidi da lavare , in una tintoria lava asciuga situata in un centro commerciale dopo il casello autostradale . Da molto tempo non andavo più in bicicletta, ma sono stato ancora capace. Un semplice piatto di pasta per cena . Ora a scrivere e poi a dormire .

 

vercelli ….mortara – 3

 

Una notte veramente tranquilla in questa anonima stazetta d’albergo .  Iniziamo verso le 8 il nostro cammino per Mortara con poche nuvole attraversando il Sesia  camminando lungo l’argine sinistro del fiume verso Palestro sempre costeggiando campi di riso . Diverse aziende di riso si trovano lungo il percorso, fuori da una di queste ci fermiamo a parlare con una bella giovane ragazza laureata in agraria i cui genitori mandano avanti la loro azienda da 5 generazioni : ci illustra le varie qualità di riso , come si  coltiva , spiega il raccolto fino alla vendita , ci parla del granoturco che finisce tutto in Germania per la produzione di benzine . Passiamo in Lombardia sotto il ponte dell’autostrada Milano Genova  notando  subito la differenza da come vengono tenuti i canali di scolo delle acque e la manutenzione di sentieri , nel vercellese ordine qua un pressapochismo. Palestro come citta’ e’ insignificante  , proseguiamo sul lungo argine dove troviamo diversi cacciatori in attesa delle prede , tutti coi carnieri vuoti , meglio così . Arriviamo a Robbio , io davanti , Lutz e’ rimasto indietro , e’ il nome dell’amico pellegrino tedesco , Dumbert e’ il cognome . Non vedendolo arrivare , torno indietro a cercarlo , lo trovo seduto su una panchina con un altro attacco di diabete,  riprese le forze , ci fermiamo ad un bar per ricaricarci di energie . Mi sento al telefono con Augustin , il pellegrino spagnolo , per sapere dove ora si trova , ma non riesco a capire il suo spagnolo basco , lo ritroviamo piu’ avanti sulla strada per Niconzio dove lui si fermerà li per la notte . Noi proseguiamo per Mortara , raggiunta dopo quasi 19,25 miglia da Vercelli , una tappa piuttosto lunga avendone fatte due in un solo giorno . Dopo due birre in stazione , alle 19 raggiungiamo l’abbazia di Sant’Albino , struttura bella e ben conservata  una magnifica accoglienza ci viene riservata con una super cena preparata dalla signora Franca . Questa e’ una struttura comunale per accogliere i pellegrini sula francigena , a lato dell’abbazia , gestita molto bene . Siamo in 4 ospiti , pellegrini : oltre a me e a Lutz , c’e’ una coppia francese , si cena e si dorme nel grande salone , il sacerdote responsabile della struttura ci accompagna a visitare l’interno dell’abbazia illustrandocela .Stanchi e soddisfatti di quello fatto finora.