7 – via della plata ….4.5

 

Monasterio a Calzadillos de los Barros

La tappa si articola in tre distinti tratti : da Monasterio a Fuente de Cantos  si cammina molto piacevolmente in una strada di campagna che scende fra bei pascoli e querce , aprendo e chiudendo diversi  cancelli  sul percorso , passando fra mucche al pascolo ; sempre molta attenzione perchè gli errori di percorso comportarno km in più . Il secondo tratto è su strada bianca fra seminativi ,  sul crinale di dolci colline . Da Fuente a Calzadillos si cammina su strada bianca , abbastanza noiosa , fra seminativi . Uscendo da Monasterio , oltre alle frecce gialle , sono frequenti i monoliti in granito grigio con inserti di ceramiche a due colori, verde e giallo . Incontrano numerosi  “coto de caza” , su digradanti colline coltivate , di grande bellezza guadando un bel torrente . Parto con Agostino e Leo ,  io con il mio lento passso che mi sono imposto , loro sempre davanti e non li raggiungerò più . Mi fermo a Fuente , alla stazione degli autobus,  per colazione e un bisogno assoluto di riposo. Riprendo il cammino alla ricerca delle frecce  su strada sterrata per 7 km sotto un sole implacabile , pranzo lungo la strada , fermo all’esterno di una casa colonica , seduto su una panca , un pò all’ombra . Riprendo per percorrere gli ultimi chilometri , all’ingresso del paese una signora mi indica il suo albergo “los rodriguez”, non ci penso due volte e mi ci dirigo subito , è situato  appena fuori il paese , all’ingresso dove trovo seduto  Mario il livornese ,che si sta gustando una bella birra fresca , me ne offre una , e chiede se ho visto e dove possono essere gli altri amici pellegrini , io ho bisogno solo di un letto per ristabilirmi ,in questo momento non  mi interessa nulla degli altri . Il sole picchia forte in Extremadura . Dopo la doccia e il riposo , scendo per un’altra  birra , nel tardo pomeriggio  con Mario vado a vedere il paese e trovo la solita chiesa chiusa , molta persone a passeggio con tanti ragazzi e bimbi . Cena con minestra di verdura , prosciutto crudo spagnolo molto buono e panna cotta . In albergo trovo  un pellegrino inglese , sistemo con calma lo zaino per il domani .

5 tappa………………..km 27

6 – via della plata ……3.5

 

Almaden de la Plata a Monasterio

Tappa lunga che attraversa la riserva di caccia Arroyos Mateos , il suo proprietario in passato ne ha più volte chiuso l’accesso per evitare l’ingresso ai pellegrini . Dopo il paese di Real de la Plata il cammino prosegue per una bella calzada quando si passa un ruscello siamo in Extremadura . Da qui e per tutta questa regione il cammino è segnalato con grossi cubi di pietra con l’insegna del cammino e fino all’Ermita di san Isidro il cammino è piacevole , vario in una bella campagna monopolizzata dalle grosse querce e molti maiali al pascolo liberi . Subito dopo l’Ermita il cammino attraversa l’autovia de la Plata , segue per un tratto la vecchia carretera con continui  saliscendi , con un ultimo tratto in salita , pur se breve ma molto faticoso . La tappa è sufficientemente lunga da far capire cosa significa non dosare le forze e prolungare il cammino fino a metà pomeriggio.  Quando all’ostello uno si sveglia e pronto per partire , tutti si alzano a qualsiasi fosse l’ora . Esco dal paese seguendo le frecce per il sentiero da prendere , all’inizio della carrettera forse le perdo e non le vedo più ,  mi accorgo di aver sbagliato strada , dopo un pò torno indietro , ritrovo altri pellegrini e mi metto sulla retta via . Sentiero con continui saliscendi attraverso campi con molti animali al pascolo , mucche , tori e greggi di pecore , sono solo perchè tutti gli altri amici pellegrini sono molto più avanti , compreso Leo . Un cancello chiuso e sbaglio di nuovo strada , torno indietro ritrovandola poi con un pellegrino spagnolo pure lui in errore . Dopo un’altra ora di cammino mi fermo in un  bar per una buona colazione e rinfrescarmi le idee . Ora cambia il paesaggio , nuovi sentieri larghi e belli , non più monotoni  . Nuova sosta per un leggero pranzo a base di frutta a lato del sentiero in riva ad un fiume , i pascoli sono sempre chiusi dalle reti di protezione per gli  animali , ci si reimmette di nuovo su una  statale per questi  ultimi 10 km di asfalto , veramente tanti , traffico scarso , ma a Monasterio sembra che non ci si arrivi mai . Da lontano vedo Paola e Daniela avanti circa 1 km ,  riesco a raggiungerle proprio all’ingresso di Monasterio  , solo perchè una si era fermata a chiedere infomazioni . Assieme andiamo all’albergo parrocchiale dove erano già arrivati Leo e Agostino , un pellegrino spagnolo incontrato la prima sera a Siviglia ,l’albergo è quasi pieno ma rimediamo 3 posti letto . Solito trafila di fine tappa prima di uscire per le spese del giorno dopo ,  vado da solo a cena  nel ristorante del pellegrino di fronte all’albergo : zuppa e coscia di pollo , spezzatino con pomodori , vino tinto . Poi assoluto  riposo , necessario e indispensabile sopratutto per i piedi , passati e ripassati con creme all’arnica e olii vari .

4 tappa…………………….km 31

5 – via della plata…..2.5

 

Castillblanco de los Arroyos  a Almaden de la Plata

Un primo problema appena scesi dalle camerate : il cancello per uscire dall’albergo è stato chiuso con vari lucchetti , bisogna aspettare che arrivi qualcuno o che si svegli l’ospitalero , per aprirci , tutti molti arrabbiati per la ritardata partenza . Durante la notte  è che è stato rubato uno zaino ad un pellegrino spagnolo ,non si sa come e quando può’ essere successo , disperato deve fermarsi per la denuncia , dovrà trovarne e acquistarne un’altro con tutto il necessario perchè vuole proseguire il suo cammino . Prima metà del cammino di oggi su strade asfaltate , senza sentieri ai lati o un  marciapiede per sicurezza , non c’è molto traffico ma le macchine corrono veloci , in un continuo  saliscendi che tagliano le gambe . Nella seconda parte invece saremo nel parco del Berrocal che  attraverseremo per 17 km in mezzo a boschi di sughero , difficile la salita finale  al Cerro del Calvario ,  un strappo di apppena 300 mt. di salita ma estremamente ripido e da fare doppo 28 km sarà un grande fatica . Appena entrati nel parco , mi fermo vicino alla casa della forestale per mangiare e bere , un piccolo riposo prima di riprendere , si attraversano alcuni  ruscelli con acqua limpida e fresca con molti cespugli di cisto dai grandi fiori bianchi. Dura è la salita , bisogna riposarsi  ad ogni tornante , quasi ad ogni passo su questo sentiero di sassi e ghiaia , ma neanche la discesa scherza , ma il  bellissimo panorama dal calvario , sulle valli circostanti , ripaga dalle fatiche . Dopo l’Alto Calvario , si arriva finalmente ad Almaden de la Plata , pochi cartelli e frecce indicano dove si trova l’albergo , naturalmente è sempre in fondo al paese dalla parte opposa da cui sto arrivando . Molti pellegrini arrivati prima , hanno già occupato tutti i letti inferiori , sono uno degli ultimi e mi devo arrangiare  . Solita e indispensabile doccia , il lavaggio della biancheria , registrazione da parte dell’ospitalero , controllo le mie vesciche ed aiutato da Mario ,con ago e filo ne cucio una  : speriamo bene . Poi con Mario e Leo Vado in paese in paese  , una birra al bar e prenotazione per la cena . All’orario spagnolo , zuppa e cotoletta di pollo con molto vino e tante chiacchere ,  si ritorna in albergo dove nasce una discussione stupida fra Mario il livornese  e Leo , che finirà in un forte litigio verbale tale da evitasi fra loro per il resto del cammino , nonostante un  mio intervento di mediazione .

3 tappa ………………….km 31

4 – via della plata……1.5

 

da Guillena a Castilblanco de Los Arroyos

Ho riposato bene questa notte ,  dopo esserci  preparata e fatta colazione con gli altri pellegrini , ritirata la biancheria asciutta  e salutata la signora Pilar , dal nome  della Vergine del Pilar . La ricorderò come la prima luce del mio cammino . Dovrebbe essere una tappa facile e tranquilla , tranne per l’attraversamento della zona industriale di Guillena , anche quì crisi profonda . Mi metto in cammino proponendomi di tenere un’andatura non superiore ai 4 km orari , diversamente da ieri essendo  arrivato stanco per aver camminato troppo in fretta ad oltre 6 km orari ; pensando alle prossime tappe  lunghe , bisogna risparmiarsi . Alcuni chilometri di strada asfaltata e poi ci allontana dalla civiltà , attraversando distese di  oliveti  , poi terreni a pascolo con grandi querce , senza incontrare paesi o villaggi ,  fontane per l’acqua di cui cominciamo a sentirne la mancanza , siamo su un percorso ondulato con continui saliscendi . Pochi i pellegrini che incontriamo , ma molte le mucche e i tori al pascolo protetti da recinzioni di filo spinato , bisogna passare diversi cancelli  che devono essere aperti e accurtamente richiusi , segnano il confine tra i pascoli e le varie finca . Siamo immersi in un silenzio quasi surreale , campi pieni di fiori dai molti colori la cui vista rasserena . Quando si arriva all’albergo municipale per la notte , lo troviamo ancora chiuo , si aspetta seduti all’esterno l’arrivo  dell’ospitalero che ci accoglie , ci registra e ci da il nostro letto in un grande camerone  . In poco tempo l’albergo si riempie di altri 30 pellegrini tutti sistemati in due stanzoni con letti a castello . Siamo fra i primi , subito doccia e lavaggio vestiti , pranzo con frutta e poi riposo in branda . Due passi in paese fino alla chiesa , che come scopriremo spesso nelle prossime tappe , la troviamo chiusa . Si rientra in albergo , sul terrazzo chiacchieriamo con Mario e Leo , nel frattempo arrivano altri pellegrini fra cui due ragazze di Genova , Paola e Daniela , direttamente da Siviglia con una tappa doppia senza fermarsi a Guillena . Non ci sono più posti letto in albergo , rimediano due materassi che metteranno all’ingresso dove dormiranno , ma potranno lavarsi  , cucinarsi qualcosa e sistemarsi le ampollas ai  piedi . Per cena noi tre andiamo al ristorante del pellegrino , li vicino : zuppa e calamari fritti  con del vino tinto . Quando si rientra , è iniziato il concerto molto intenso dei russatori , che proseguirà tutta la notte .

2 tappa ………………km 20

 

 

 

3 – via della plata….30.4

 

da Sevilla a Guillena

Tappa breve tutta pianeggiante , si esce da Siviglia  superando il Guadalquivir per sentieri scarsamente indicati , come tutte le periferie delle grandi città si deve attraversare una zona industriale dove si nota la grande crisi che ha colpito anche la Spagna con industrie e capannoni vuoti o in vendita , pochi autocarri in giro , edilizia e cantieri fermi , una vera desolazione . Si cammina su strade asfaltate fino a Santinponce , con molte rotonde e poche indicazioni piccola deviazione ad  Italica , patria degli imperatori romani Traiano e Adriano . Il teatro romano lo si può fotografare solo dall’esterno , tutta l’area archeologica è chiusa da reti perimetrali in ferro ; queste antiche rovine romane sono ben consevate , grazie  ai contributi europei , come si legge dai cartelli . Sbaglierò ugualmente molto strade durante questo cammino , ma la direzione che dovrò prendere sarà sempre verso nord , al mattino il sole a destra , di pomeriggio e il tramonto saranno sempre a sinistra . Per evitare il sole e il caldo dei pomeriggi , ogni giorno bisognerà partire molto presto , magari senza colazione con tutti i locali ancora chiusi , quindi a Santinponce con Leo prima colazione al bar  : caffè con leche , un dolce , pane tostato con olio . Subito dopo Santinponce inizia un primo tratto caratteristico : 12 km di sterrati attraverso campi , su leggeri dossi , lunghi rettilinei di cui non si vede mai la fine . Facciamo riferimento ad un grosso e alto silos  per frumento o granoturco che si staglia all’orizzonte , sembra di averlo vicino ma è sempre un pò più in là di quello che pensiamo . Dobbiamo guadare un torrente , troviamo un passaggio camminando su un tronco e su della ramaglia sparsi sull’acqua , in equlibrio precario superiamo questa prima prova . In questo ultimo tratto , con caldo umido , a lato della strada sterrata che attraversa distese di campi arati o appena seminati , vediamo una bellissima fioritura di camomilla , con uomini e donne intenti a raccogliere i fiori , penso per  farne tisane . Eccoci al primo bivio del percorso , senza frecce : la guida dice di girare a destra , ma una  persona li ferma in macchina , ci consiglia di andare a sx , seguire la carettera e arrivare così in paese prima e meglio .  Quello di dx  passa lungo un torrente con acque profonde e putride , anche da guadare , come mi confermerà poi in albergo un pellegrino italiano , Mario il livornese , che diventerà un mio grande amico . All’ingresso del paese , dobbiamo cercare l’alloggio per la sera ricerca dell’albergo , ci viene in aiuto una signora  che ci vede arrivare , ci invita al suo albergo , la luz  . Contratto il prezzo  per la notte per 12 euro ,  comprendente  letto , colazione  e lavaggio dei vestiti sporchi  . Siamo in tre italiani e un grosso americano di oltre 100 kg , il cui zaino è pesante quanto lui . Discutiamo fra noi sugli zaini , sul peso e sulle caratteristiche che devono avere : quello di Leo pesa 13 kg , il mio è di circa 10 kg più una borsa zainetto che porterò sempre sul davanti , mentre quello di Mario , il livornese  , maresciallo in  pensione dei paracadutisti , pesa al massimo 5 kg . Sostiene che sia il peso giusto per fare il cammino con il minimo necessario per avere tutto quello che serve e forse ha ragione , ma ognuno rimane della propria idea . Subito una doccia , poi la spesa quotidiana con la  frutta per il giorno dopo . Due passi in paese in attesa della cena e abituarsi alle abitudini spagnole , sempre non prima delle 20.30 , per cena  zuppa  , un secondo con pesce o carne , vino tinto e dolce . Torno in albergo con Mario , trovo l’americano che russa sonoramente , Leo si è fermato a vedere la partita del Real Madrid contro il Bayern di Monaco .

1 tappa …………………………km.  22