dolpo 2012………….1b

Prima di ogni partenza per qualsiasi viaggio, prima di fare qualsiasi cosa di nuovo diverso della solita routine quotidiana, cerco sempre di leggere questa poesia che mi da forza.

da PABLO NERUDA

Lentamente muore chi diventa schiavo dell’abitudine ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi, chi non cambia la marcia, chi non rischia e chi non cambia il colore dei vestiti, chi non parla e chi non conosce.

Lentamente muore chi fa della televisione il suo gurù, muore lentamente chi evita una passione, chi preferisce il nero sul bianco e i puntini sulle  “i” piuttosto che un insieme di emozioni, proprio quelle che fanno vibrare gli occhi, quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso, quelle che fanno battere il cuore davanti all’errore e ai sentimenti.

Lentamente muore chi non capovolge il tavolo, chi è infelice sul lavoro, chi non rischia la certezza per l’incertezza, per inseguire un sogno, chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire dai consigli sensati.

Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi non ascolta musica, chi non trova grazia in se stesso.

Muore lentamente chi distrugge l’amor proprio, chi non si lascia aiutare.

Muore lentamente chi passa i giorni a lamentarsi della propria sfortuna o della pioggia incessante.

Lentamente muore chi abbandona un porogetto prima di iniziarlo, chi non fa domande sugli argomenti che non conosce, chi non risponde quando gli chiedono qualcosa che conosce.

Evitiamo la morte a piccole dosi, ricordanosi sempre che essere vivo richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto di rfespirare.

dolpo 2012 ………1a

Un altro sogno si sta avverando, prima di viaggiare si deve sognare, uno è vecchio quando non sogna. I viaggi non si possono collezionare o conservare, leggere è viaggiare e viaggiare è leggere, il viaggio non per trovare, ma per ritrovare. Come è nata l’idea del Dolpo? Dopo la lettura di vari libri fra cui “THE SNOW LEOPARD” di Peter Matthiesen e “IL PAESE DELLE DONNE DAI MOLTI MARITI” di Giuseppe Tucci, a seguito di alcune serate passate sul terrazzo di un bar all’ultimo piano di un palazzo a Khatmandu con gli amici del gruppo al ritorno dal Mustang, nel precedente viaggio in Nepal, davanti ad una bella birra fresca e avendo sullo sfondo i monti circostanti della valle di Khatmandu, siamo finiti a parlare delle pecore blu che esistono e si trovano solo alle alte quote sulle montagne del Dolpo. Notizia confermata dalle guide che erano con noi in quel momento, folgorazione e voglia di ritornarci, tanta voglia di approfondire ogni notizia sul Dolpo, sul leopardo delle nevi e sulla religione prebuddista bonpo, regione del Nepal sconosciuta alla maggior parte delle persone e ai tanti amici.

dolpo 2012

 

REGIONE DEL DOLPO…..UPPER DOLPA

La regione del Dolpo è situata tra l’altopiano del Tibet e la catena del Daaulaghiri, la sesta vetta del pianeta. Questa regione, formata da 4 valli principali, fino al 1994 è stata chiusa agli stranieri per essere stata scenario di violenti scontri tra i cinesi e la resistenza Kampa. Oggi, un’atmosfera quasi surreale ondeggia tra questi villaggi secolari dove la storia ha logorato la popolazione stessa, e dove i passi a più di 5000 metri trasformano questo viaggio puramente culturale in un trekking di difficoltà medio-alta. Andare nel Dolpo non vuol dire solamente fare un salto in Nepal, il signifcato è molto, molto più profondo. E i luoghi magici che attraverseremo, come il lago di Phoksundo, faranno di questo viaggio una delle esperienze più importanti della nostra vita.

Viaggio organizzato da Viaggia con Carlo di Finale Ligure.

Partenza da Milano Malpensa il 27 aprile 2012 alle 21.25 con Jet Airways India, via Delhi, arrivo a Kathmandu il 28 aprile alle 14.15.

Ritorno da Kathmandu il 19 maggio alle 9.30, via Delhi, arrivo a Milano alle 18.00

 programma

1 giorno       Arrivo a Kathmandu e trasferimento in  hotel, nel pomeriggio prima visita della capitale nepalese.

2 giorno       Questa giornata sarà dedicata alla visita dei monasteri e ai luoghi più importanti della città: Monkey temple, Durban square, al centro di Kathmandu, importante per la sua storia e la sua architettura.

3 giorno        Volo per Nepalgunj, un piccolo paese vicino al confine indiano nella regione del Terainepalese .

4 giorno        Volo  interno per Juphal (2354 mt), si tratta di un breve volo dove godremo di una splendida vista sulle valli nepalesi, al nostro arrivo ci incammineremo lungo il fiume Bheri per arrivare a Dunai.

5 giorno        Trekkking verso Tarakot.

6 giornio      Tarakot-Knanigoan, bellissima camminata in mezzo alla natura delle montagne nepalesi attraversando i classici ponti sopsesi.

7 giorno        Kanigoan-Chukore.

8 giorno        Trekking Kamok-Kharka.

9 giornio       Trekking Kamok-Kharka-Dho (4100 metri)

10 giorno       Giornata dedidcata all’acclimatamento e alla visita dei monasteri nei dintorni.

11 giorno        Trekking per Numa la Pass, sentIero frequentato anche dai pastori di yak, scenderemo per la stretta gola di Chhadka per poi risalire per Baga la Camp, dove ci femeremo per la notte.

13 giorno        Ci incammineremo verso il Baga la Pass (5090 metri) dove potremmo ammirare il Kanjiroba (6065 metri), infine si scenderà nella valle del Sanu Bheri (3800 metri ).

14 giorno       Trekking a Phoksundo Lake  (3627 metri)

15 giorno        Da Phoksundo Lake ci incammineremo per andare a Lasa Medow, dove lungo il nostro tragitto ci immergeremo nella parte verde dell’Himalaya, splendide foreste di pino, abete rosso e betulle comuni nella regione del Dolpo.

16 giorno     Saliremo fino alla cima del Kagmara Pass (5106 metri), per poi scendere lungo il ghiacciaio del Kagmara per arrivare al Kagmara Phedi .

17 giorno      Trekking da Kagmara Phedi (4000 metri) a Mauriya Phedi  (3100 metri).

18 giorno      Trekking da Mauriya Phedi a Chotra.

19 giorno      Trekking da Chotra a Jumla.

20 giorno      Da Jumla volo interno che ci porterà a Nepalgunj e successivo volo per Khatmandu.

21 giorno      Khatmandu: giornata libera dedicata allo shopping e alla visita della città.

22 giorno      Rientro in Italia.

egitto – deserto bianco

Viaggio organizzato da Mistral tour internazionale

Partenza da Torino alle 8,30 del 26.12.2011, via Roma, con arrivo al Cairo alle 16,15

Ritorno il 2-1-2012 con partenza dal Cairo alle 21.10 , via Roma, arrivo a Torino alle 22,30

Itinerario del viaggio

26 dicembre : ITALIA / CAIRO / ALESSANDRIA

Partenza dall’Italia per il Cairo con voli di linea Alitalia via Roma. Arrivo e trasferimento via terra ad Alessandria, pernottamento.

27 dicembre : ALESSANDRIA

Visita di Alessandria, seconda metropoli del paese e grande centro culturale dell’antichità fondata da Alessandro il Grande nel 322 a.C.  Si parte dalla nuova biblioteca, dal museo Nazionale e dalle catacombe di Kom El Shuqafa, dalla moschea di Abu El Abbas, della cosidetta “colonna di Pompeo” in realtà edificata inb onore dell’imperatore Diocleziano. pernottamento in hotel.

28 dicembre : ALESSANDRIA / SIWA

Partenza in direzione ovest costeggiando le riven del Mediterraneo. Arrivo e visita del sacrario di El Alamein, il luogo della grande battaglia della 2′ Guerra Mondiale tra l’esercito inglese e quello italo-tedesco.  Proseguimento per l’oasi di Siwa, famosa nell’antichità per la presenza dell’oracolo del dio Ammone: contro la streaordinaria influenza dei suoi sacerdoti mosse l’esercito persiano di Cambise, misteriosamente scomparso tra le sabbie del deserto prima di arrivare all’oasi; qui infine Alessandro il Grande venne riconosciuto dall’oracolo come un dio. Si arriva in serata e pernottamento in hotel. (sheraton montazar)

29 dicembre : SIWA

In mattinata visita della città vecchia, chiamata Shali; poco distante sorgono le rovine del tempio di Ammone, sede del leggendario oracolo. Nel pomeriggio breve sosta alle leggendarie sorgenti ndel Siwa, visita del Gebel Al Mawta, la montagna dei morti, dove si trova una necropoli di età romana. La giornata si conclude con un’escursione in fuoristrada tra le grandi dune di sabbia.  Pernottamento in hotel. (shiwa shali resort)

30 dicembre : SIWA / FARAFRA

Partenza in fuoristrada alla volta dell’oasi di Farafra, dove si giunge nel pomeriggio, un primo giro orientativo della zona , sistemazione nel campo tendato. (shahrazad campo white desert)

31 dicembre : FARAFRA

Partenza per gli spettacolari scenari del Deserto Bianco, una vasta depressione in parte rocciosa  che l’erosione del vento ha modellato creando pinnacoli rocciosi dalle forme più curiose, ambienti surreali dove il bianco del gesso sembra ricoprire ogni cosa. Nel pomeriggio prosegue la visita intorno alla zona del Deserto Bianco: glin scenari desertici mutano in continuazione, le bizzarre e bianchissime formazioni calcaree si alternano a wadi spettacolari e piccole oasi di palme. Rientro al campo tendato per la notte dell’ultimo dell’anno.

1 gennaio 2012 : FARAFRA  / BAHARIA

In mattinata partenza per l’oasi di Baharia, famosa in tutto il mondo per gli stupefacenti riutrovamenti di migliaia di mummie perfettamente conservate. Nel pomeriggio visita dell’oasi, con sosta per la visita di alcune tra lre numerose mummie dorate ritrovate nella necropoli, la città vecchia detta QASR, alcune tombe egizie della XXVI dinastia, le rovine del tempio di Bes, pernottamento in hotel. (sands baharia hotel)

2 gennaio : BAHARIA / CAIRO / ITALIA

Esursione ad El Giza e visita dei monumenti più spettacolari e famosi del  paese quali le Piramidi , la Piramide di Cheope la prima che appare alla vista è la più antica e la più grande delle tre; la Piramide di Chefren, la più piccola di quella del padre Cheope, ma data la posizione più elevata appare la più alta; la piramide di Micerino, la più piccola del gruppo. La Sfinge, la favolosa creatura con il corpo di leone e il volto umano, è il più antico esempio di scultura monumentale dell’antico Egitto. Per ultimo si visita la Barca Solare. Trasferiemento in aereoporto e volo per l’Italia.

basilicata

La Basilicata a piedi dal Tirreno allo Ionio

Da mare a mare nei luoghi del film di Rocco Papaleo. Un appassionante viaggio laico di paese in paese nel meridione d’Italia. Cristo si è fermato ad Eboli?    In tutto sono 238 chilometrri di sentieri, vecchie mulattiere, strade bianche di campagna che uniscono una spiaggia di ciotoli del Tirreno a una sabbiosa dello Jonio.   Un camminoda percorrere passo dopo passo scegliendo ogni mnetro di percorso in una piccola regione che si concede il lusso di avere di due mari e di tante facce: calanchi argillosi, canyon ripidi e improvvisi, montagne aspre, forestre che in autunnos’accendono di ciclamini e regalano porcini, distese coltivate, o non più coltivate, a perdita d’occhio.   Natura intatta, forse proprio perchè “Cristo si è fermato ad Eboli”.

Pochi i giorni a disposizione quando il 13 settembre prenoto, decidendo di fare solo la seconda parte del percorso.

Da Como lunga trasferimento in macchina fino a Policoro sull’Jonio, dove la lascio per raggiungere in autobus Viggiano. Lascio la stazione dei bus, zaino in spalla raggiungo l’ostello dove è stato fissato l’incontro con Riccardo Carnovalini, guida e con gli altri partecipanti alla prima parte del viaggio, partiti da Maratea il 29 settembre.

ottobre 2011

Lu 3 ottobre VIGGIANO, 909 m slm………….Dalla stazione degli autobus in centro paese, risalgo a piedi all’ostello, albergo Theotokos, resto in attesa seduto fuori al sole dell’arrivo del gruppo con altre tre persone che faranno, come me, la sola seconda parte. Sono 12 i pellegrini, accompagnati da Riccardo, che arrivano nel tardo pomeriggio, presentazioni a vicenda, sistemazioni nelle camere, cena al ristorante Pantagruel. Quattro che hanno fatto la prima parte interroperanno il cammino, ma restiamo sempre un bel gruppo di dodici persone.

Ma 4 ottobre VIGGIANO-DIFESA D’ISCHIA, 536 m slm. 21 km. (+761-1150) Un percorso nella selvaggia Valle del Casale porta al tetto del Coast to Coast 1300 m. Serra di Montemurro, dove si trova il Santuario della Madonna di Servigliano e un panorama ampissimo in ogni direzione. Si scende per arrivare alla Difesa d’Ischia, grande tenuta agricola per la cena e la notte.

Me 5 ottobre DIFESA D’ISCHIA-ALIANO, 537 m slm.      19 km.(+54o-539) Si percorre l’alveo del torrente Sauro tra ciottoli, argille e fioriture. Quindi si sale a Castiglione e a Le Serre attraversando bei boschi di querce. Infine giungiamo ad Aliano, dove tutto è impregnato del ricordo di Carlo Levi. Cena e notte al ristorante con camere La contadina Sisina.

Gi 6 ottobre ALIANO-CRASCO VECCHIA, 320 m slm.     31,5km.(+918-1135) Dopo un suggestivo paesaggio di calanchi e passato il Sauro, si sale alla borgata Sopra Croce e alla tempa (cima) del Mulo.. Arrivo con un bel colpo d’occhio sulle case abbandonate di Craco Vecchisa. Si cena e si pernotta in una casa privata.

Ve 7 ottobre CRACO VECCHIA-TURSI, 184 m slm.           30 km.(+590-726) Lasciato il centro abitato di Craco, Peschiera, si sale alla contrada Petrolla, con una masseria che ha 600 anni e una singolare tempa rocciosa. Si cammina su panoramiche dorsali argillose verso la diga del lago di Gannano. Arrivo a Tursi, nella parte alta della città. Cena in trattoria e pernottamentio in casa vacanze.

Sa 8 ottobre TURSI-POLICORO, 25 m. slm                       23 km.(+276-435) Si ammirano i calanchio di Anglona. Poi sosta pranzo alla chiesa di S. Maria di  Anglona, in cima ad un colle da cui si dominano le fiumare del Sinni e dell’Agri. Con lo Jionio che brilla sullo sfondoci si abbassa a Policoro. Cena e notte al Centro Padre Minozzi, casa di spiritualità e per ferie.

Do 9 ottobre POLICORO-SCNZANO JONICO 17m. slm.         14km.(+20-28) Si attraversa il Fiume Agri e si raggiunge il mare Jonio in corrispondenza della sua foce. Per spiaggia si arriva a Scanzano borgo bracciantile settecentesco con le case a schiera e l’edificio padronale del Palazzaccio. Pranzo finale a La Tavernetta del Barone nella piazza centrale di Sanzano.

Nello stesso giorno, in autobus a Policoro , per riprendere la mia automobile per il ritorno con una lunga tirata dal sud Italia al nord , senza soste intermedie.

Il viaggio ci ha conquistato e ci ha fatto, togliendo il superfluo dagli zaini e dalle menti. La magia del cammino è proprio quella di arricchire togliendo. Di paese in paese, tra mulattiere, strade di terra, greti di fiume, fossi impenetrabili e campi arati, con i colpi di scena dei calanchi e il mare sempre presente anche quando è distante. C’è nel cespuglio di lentisco, nei fichi d’India, nelle conchiglie delle magiche argille d’Anglona, abbiamo scoperto la fiabesca bellezza del paesaggio umano e naturale della Basilicata.

Tanti gli amici del percorso, oltre alla guida Riccardo, conosciuta già precedentemente in altri cammini fatti, ho un ricordo particolare di Daniela e suo marito Giuseppe, di Schio , con i quali penso di risentirmi e in contatto.