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Finita questa avventura, ma sempre pronto a ripartire. Infinite formalità e controlli da parte della polizia in aereoporto, alla ricerca penso sopratutto di droghe, un problema per me perchè ho dimenicato nel bagaglio a mano il coltellino che  mi viene sequestrato giustamente. Questi controlli fanno partire in ritardo l’aereo, con possibilità di perdere la coincidenza a Delhi, infatti quando vi si arriva, dobbiamo fare velocemente il trasferimento per il nuovo imbarco e stanno aspettando solo noi per partire, tutti gli altri passeggeri sono già a bordo in attesa. Tutto bene quel che finisce bene, in orario a Milano dove ci si lascia salutando tutti gli amici con un arrivederci all’11 e 12 settembre per la solita festa che Carlo organizza a Finalborgo,  finale for nepal, per dare un aiuto al mantenimento di una scuola in Nepal. Il  mio nuovo sogno ora  sarà quello di visitare il prossimo anno il Dolpo, un’altra regione del Nepal, per andare alla ricerca della bracal, la pecora azzurra, che vive sopra i 5500 metri di altitudine, e il leopardo delle nevi,  quasi impossibile da vedere, cercare poi di approfondire lo studio della religione prebuddista, bon to.

IL MUSTANG E’ DAVVERO UNICO .

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Oggi giornata speciale, penso che non mi ricapiterà facilmente un’altra occasione: con un piccolo aereo sorvoleremo la catena dell’Himalaya, tutti gli 8000 nepalesi sotto di noi fino all’Everest. Solo Carmen ed Eugenia verranno con me, la sveglia suona alle quattro, una delle nostre guide ci accompagna per poter essere in aereoporto entro le cinque, poco traffico in giro a quest’ora, poche le formalità di accesso, dalla hall dei voli nazionali ci trasferiscono in una zona della pista dove troviamo l’aereoplanino che fa questo servizio turistico. Emozionati si, speriamo che tutto vadi bene, perchè poche altre volte qualcuno non è rientrato alla base. Decollo alle sei, tutto bene la risalita in quota, cominciamo a sorvolare la catena dei monti in un paesaggio davvero unico, cime innevate, vallate profondissime, lo sguardo spazia su un orizzonte infinito che va oltre l’immaginario. Sedici sono i passeggeri disposti su due file ai lati dei finestrini, durante il volo il comandante invita singolarmente ognuno di noi ad andare in cabina di pilotaggio illustrandoci e indicandoci con i loro nomi i monti che stiamo sorvolando, il mio turno è poprio sopra l’Everest, momento indimenticabile che rimarrà sempre impresso in me. La mente va al coraggio e agli sforzi degli alpinisti che nel tempo hanno scalate queste montagne. Poco vento in questa bellissima mattinata, un atterraggio tranquillo emozionante quando si tocca terra, diverso rispetto ai soliti con aerei di linea. Rientriamo in albergo per pranzo, ma riusciamo subito dopo nel primo pomeriggio per andare in bus a visitare l’antica capitale del Nepal, l’ultimo terremoto è del 1934 ma ricostruita e ben recuperatra con molti templi buddisti ben recuperati e conservati. Cena sempre al ristorante indiano con Andrea Cardona, alpinista scalatrice di due ottomila e fidanzata di Carlo, con noi un  gruppo di italiani di Finale Ligure arrivati ieri a Katmandhu per visitare il parco Chitwan nella giungla nepalese .

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Alcuni di noi rientriamo a Katmandu con il  bus, mentre altri si fermano ancora a Pokara avendo il ritorno in aereo in Italia previsto nei successivi  giorni e loro, andranno a visitare la scuola che Carlo sta costruendo per i bimbi nepalesi o vogliono preparare delle vie ferrate sulle pareti dei vicini monti. Katmandhu è sempre caotica, difficile da visitarla, anche per la leggera pioggia in corso. A cena è con noi  la ex ragazza di Carlo, Andrea Cardona, bellissima ragazza che è stata la prima donna sudamericana, guatemalteca, a scalare l’Everest nel 2010 oltre ad altri 8000 della catena himalayana. Su consiglio di Carlo, con Carmen ed Eugenia abbiamo prenotato un volo con un piccolo aereo da fare sopra gli ottomila e in particolare sorvolare la cima dell’Everest, per il mattino successivo. Carlo e Marco sistemano le molte foto da loro fatte durante questo trekking, mi procuro una chiavetta per copiarle.

 

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Giornata libera a Pokara per riposo, scrivere cartoline o appunti,  riprendere e rifare le valigie per il ritorno. In un negozio di parrucchiere , mi faccio radere la barba incolta, mai fatta dalla partenza, e dallo stesso un massaggio, siamo sulla strada senza vetrina aperta davanti a tutti che passeggiano sulla via. Nel pomeriggio, per oltre due ore, si scatena un forte monsone, fiumi d’acqua alti oltre 20 cm allagano tutte le strade bloccando tutto. Per aiutare degli operatori ciechi, donne e uomini, che gestiscono una clinica per massaggi, provo questa nuova esperienza. La serata si completa con un fortissima grandinata con chicchi di grosse dimensioni ,che imbiancano tutte le vie.

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Sveglia alle 4 per poter salire a Pon Hill per vedere  sorgere l’alba sul Daulaghiri e sulll’Annapurna, spettacolo unico vedere tingersi di rosa le cime bianche dell’Himalaya, siamo a 3210 metri di quota, oltre  mille persone sono salite su questo punto panoramico per vedere sorgere il sole. Scendiamo per colazione al lodge, in un negozio trovo e acquisto un libro in inglese, il leopardo delle nevi, che avevo cercato in Italia ma esaurito. Discesa veloce verso Bhiritani, con un tratto continuo di 3800 gradini  in pietra. Autobus per Pokara e tutti a cena allo stockhause con della carne favolosa per festeggiare la fine del nostro trekking.