da terre incognite
IN RICORDO DELLA SIRIA
questo articolo, scritto nel 2009, riflette la situazione di allora. Purtroppo in seguito le tensioni etniche, religiose e politiche si sono aggravate a tal punto da trasformarsi in una spietata guerra civile oggi anche totale con le conseguenze a tutte note.
SIRIA
Crocevie di civiltà .
Non si può certo dire che la Siria goda di una buona fama in Occidente. Gli Stati Uniti l’hanno inserita nella lista degli “stati canaglia” punendola con sanzioni economiche e diplomatiche per il suo sostegno agli Hezbollah e le simpatie filoiraniane, mentre per ogni crisi in Medioriente spunta sempre, a ragione o a torto, il suo nome, come per ogni bomba che esplode in Libano si sospettano i servizi segreti siriani. Probabilmente un fondo di verità c’è, ma bisognerebbe sforzarsi di vedere le cose anche dal punto di vista di Damasco, già fortemente intaccata nella sua integrità fisica, umiliata nell’orgoglio nazionale, oberata da milioni di profughi palestinesi e libanesi prima e iracheni oggi che pesino non poco nella sua fragile economia, minacciata nella stessa sopravvivenza dalla politica americana e israeliana. Di sicuro la sua posizione geografica, che in passato fece la sua fortuna quale epicentro imprescindibile per i traffici commerciali fra il Mediterraneo e Penisola Arabica, tra Nord Africa e Mesopotamia, tra Mar Rosso e Golfo Persico, oggi tende invece a penalizzarla. Questa nazione del Vicino Oriente, grande poco oltre la metà dell’Italia, ma abitata da un terzo di persone, confina infatti con la Turchia, separate da odi atavici per la rivendicazione territoriale su Antiochia, un tempo siriana, l’Iraq con tutto quello che rappresenta e ne consegue, il tormentato Libano (siriano fino al 1926), la Giordania, con la quale non è mai corso buon sangue, e infine Israele, contro il quale ha combattuto tutte le guerre possibili e che occupa tuttora le alture del Golan. Viste dalla Siria le prospettive cambiano, e non poco. Un paese moderno e efficiente, pulito e sicuro, islamico ma laico e niente affatto integralista, dove si consuma liberamente alcool, le donne non portano veli e gli uomini vestono all’occidentale, pieno di paraboliche, cellulari e internet, dove da millenni convivono in armonia etnie, lingue e religioni diverse, che altrove invece si massacrano, dove le chiese affrancano le moschee e i mussulmani visitano normalmente i monasteri cristiani perchè le tre religioni monoteistiche hanno parecchi punti in comune. Le strade della capitale Damasco sono piene di gigantografie del giovane presidente Assad, e questa potrebbe essere propaganda del regime, ma quando la stessa immagine la ritrovi nelle case devi pensare che goda davvero del sostegno popolare. Di certo i siriani non nutrono simpatie per Israele e per la politica mediorientale americana, ma ditemi voi dove questo avviene. Nessuna preclusione invece per l’Occidente e l’Europa, guardate con simpatia. In fondo la Siria si sente una piccola ma incisiva potenza regionale, sostenitrice del naziolanismo arabo, ma incompresa e minacciata dai vicini . Per questo amano la storia, l’archeologia e l’arte, e subiscono il fascino dell’Oriente levantino, la Siria dovrebbe costituire una meta imprescindibile. Nessun’altra nel Mediterraneo può offrire una così ricca varietà e successione di civiltà, ognuna delle quali ha lasciato tracce significative. E la storia parte da molto lontano, tanto lontano da travilacere la preistoria. In quell’ampia porzione di territorio compreso tra i fiumi Eufrate e Tigri, la Mesopotamia definita dagli storici la Mezzaluna fertile”, 10 mila anni orsono avvenne una delle più significative trasformazioni tecniche, sociali e culturali che abbia mai interessato l’umanità, la cosidetta rivoluzione neolitica. Qui l’uomo imparò a coltivare le piante e ad addomesticare gli animali, modificando totalmente la propria alimentazione ed economia, qui fu inventata la ceramica e l’alfabeto cuneiforme, qui furono realizzate le più antiche opere idrauliche e sorsero le prime città, qui l’uomo concepì i concetti dim divino e di arte, qui nacquero le dinastie reali, gli insediamenti coloniali, le prime vie del commercio, gli eserciti di conquista, le professioni specializzate e le classi sociali. E tanto altro ancora, come ci attestano gli insediamenti protostorici di Ugarit, Mari, Ebla e di altri minori ancora in via di scoperta. In questa terra si sono addensati, condensati e sovrapposti 5 mila anni di storia e di civiltà. Sumeri, Amorriti, Aramei, Assiri, Babilonesi, Fenici, Persiani, Greci, Seleucidi, Romani, Bizantini, Arabi Mamelucchi egiziani e turchi, Ottomani, ognuno lasciando testimonianze eccelse da farne un museo a cielo aperto. Il nero teatro romano di Bosra, ammirato anche da Maometto, i monumentali resti di Palmira, la maggior necropoli romana nel deserto e capitale delle antiche vie carovaniere dell’incenso e della seta, la basilica bizantina di San Simeone Stilita, la moschea Omayyade di Damasco, una delle più antiche città del modo abitata ininterrottamente da 5 millenni e prima capitale del califfato arabo, la cittadella fortificata di Aleppo, i monasteri cristiani di Saydnaya e di Maulaloula dove si prega ancora in aramaico, la lingua di Gesù, i suq storici di Damasco e Aleppo ridontanti di spezie e di manufatti atrtigiani pregiati, tanto per citarne solo i siti più rimarchevoli, sono dei veri capolavori degni di figurare nel Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco. Dai suoi porti partirono le navi fenicie per i primi commerci nel Mediterraneo, qui nacque e si sviluppò il Cristianesimo (la Palestina e il Libano facevano parte in passato della Siria), qui si assistette alle gesta non sempre gloriose dei Crociati per la liberazione di Gerusalemme e del Ssnto Sepolcro, i quali eressero stupendi castelli come il noto Crak dei Cavalieri. Non si sa se fosse siriano l’anonimo autore de Mille e una notte, stupenda raccolta di fiabe arabe parecchie delle quali ambientate a Damasco, mentre era siriano Salah an Din, il famoso Saladino anticristiano uno dei maggiori eroi mussulmani, che conquistò Gerusalemme nel 1187 e poi la bellissima e colta regina Zenobia, regina di Palmira, capace di tenr testa per parecchio all’esercito romano. Il paese offre paesaggi diversi: verde e fertile lungo la costa, dove predomina la macchia mediterranea, poi si eleva fino a 2800 metri nella catena dell’Antilibano, dominata da foreste di conifere e dei maestosi cedri, quindi scende con un vasto tavolato verso la steppa e il deserto siriano punteggiato dalle nere tende dei beduini con le loro mandrie di capre e dromedari, quindi ritorna fertile nella regione della Mesopotamia, verso il confine con l’Iraq. La stragrande maggioranza della popolazioneè araba e musulmana, ripartita in diverse sette e confessioni dove predominano però i sunniti, ma sono presenti anche consistenti minoranze appartenenti ad altre etnie che parlano altre lingue e seguono altre religioni: Curdi, Armeni, Circassi, Turkmeni e cristiani di varie confessioni, ognuno con la propria storia e tradizione. Ma abituati da sempre a convivere gomito a gomito, nel rispetto e nella tolleranza l’uno per l’altro. Visto dall’interno la Siria non appare affatto uno stato canaglia, quanto un invidiabile modello di connivenza interetnica, dove la pace viene considerata un presupposto di prosperità. Eppure in questa terra si sono misurati e scontrati eserciti di mezzo mondo fin dai tempi più remoti: Sumeri, Accadi, Egizi, Hittiti, Assiri, Achemenidi, Macedoni, Romsani, Arabi, Crociati europei, Mammalucchi egiziani, turchi Ottomani, tutti con finalità di espansione e di dominio, compreso i Mongoli di Tamerlano. L’ndipendenza è invece una conquista assai recente e risale al 1946. Da allora si sono suseguite guerre e tensioni con i vicini e colpi di stato all’interno, ma negli ultimi decenni sembra aver conseguito una stabilità ineriore e un ruolo di primo piano nello schiacchiere mediorientale. Perdersi nel dedalo di vicoli e di stradine vocianti nei vivacissimi suq di Damasco e di Aleppo costituisce un raro piacere : è come compiere un viaggio a ritroso nel tempo, trasportasti dagli aromi delle erbe e spezie che si mescolanoall’odore dell’incenso e del caffè turco. La Siria costituisce un luogo magico e ideale per lo shopping di pregio: tappeti e kilim, gioielli berberi d’argento, armi da taglio, rami e ottoni cesellati, strumenti musicali levantini, broccati e tessuti damascati di cotone con decorazione in seta, scatole in legno di noce intarsiate con madreperla. Le valigie si riempiranno senza nemmeno accorgersene.