dancalia 2016 …3′ giorno

30 dicembre 2015 mercoledi’

Dopo due notti insonne , una bella dormita fa ricuperare le forze , pronti per questa nuova avventura . Dopo colazione , ritrovo alle 8 e  partenza dall’albergo con i bagagli caricati su quattro fuoristrada . Ultime disposizioni di Andrea sul programma della giornata , si lascia Makele , vestiti a cipolla per prepararsi per il forte caldo che troveremo quando entreremo nella depressione . Sarà un lungo trasferimento ma sono previste diverse fermate per ammirare il paesaggio di questa regione , passando  dai 2100 mt della città ai -115 dove faremo il campo base , per questa prima notte in attesa di salire  domattina al vulcano Erta ALE.
Attraversiamo una regione agricola con pochi villaggi , lungo la strada  alcune  case sono in blocchi di terra compatta , altre con pareti e tetti in lamiera : in un campo un contadino sta armando il terreno pieno di sassi con un aratro di legno trainato da due buoi , che seminerà poi con un grano , di cui non ricordo il nome .IMG_0087
Nuova fermata lungo la strada per ammirare da un poggio una grande vallata lavica costruita dall’acqua in milioni di anni , fra due catene di monti ,  foto di gruppo  con un grosso villaggio sul fondovalle .
Raggiunto questo villaggio , per sgranchirsi e conoscere questo paese , due passi sulla strada principale , poi per vie interne , attorniati subito  dai bambini con richiesta di matite , caramelle e soldi ,  sono tanti e non a tutti riusciamo a dare qualcosa .
In un piazzetta interna , riesco a a raggrupparli e farli sedere per terra intorno a me  per una foto ricordo , ne sono contenti quando si rivedono in nella fotografia .20151230_105913
Bancarelle e negozietti chje vendon di tutto ,  uno propone delle palline puzzolenti , che al solo odore viene il volta stomaco , penso a delle droghe locali , non è il chat ,  visto subito dopo queste foglie fresche in mano ad un ragazzo lungo la strada .
In questo tour Andrea si appoggia ad una guida locale , che ora ci accompagna in un bar ristorante lungo la strada , se così si può chiamare questo locale ,per un buon caffè dove , dove con il loro permesso , possiamo fotografare la donna e la figlia che ci hanno preparato e servito  , veramente due bei visi etiopi .

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Proseguiamo su un lungo nastro di strada asfaltata ,  abbassandoci sempre di quota ,  in discesa con tornanti  in mezzo apareti di colate di lava nera  da cui emergono piccoli cespugli  verdi con la natura che torna sempre a prendere  il sopravvento sul deserto che sembra senza  vita . Dalla strada ad uno sterrato polveroso dove i fuoristrada sollevano altissime nuvole di polvere , la pista si allarga con all’orizzonte i primi vulcani , il paesaggio di nuovo cambia , ora  il fondo della pista e’ costituita da rocce nere , molte difficoltà per evitare buchi e gli sparsi massi caduti li nel tempo .

Nuova fermata  al villaggio del capo Afar per le formalità di accesso al campo base , viene assegnato e preso a bordo un militare per la nostra sicurezza , occasione anche per fermarsi per pranzo con un buon panino , banane e arance .
Nella tettoia a lato della nostra , un gruppo di turisti giapponesi sta consumando il loro pranzo a base di riso , colgo l’occasione per  salutarli in ricordo del mio viaggio in Giappone, non in giapponese , parliamo di Shikoku riuscendo a capirci in qualche modo , parlando di tutto e del più , dell’Italia e di un futuro mio nuovo viaggio in Giappone ,  loro scattata foto a ricordo di questo incontro  .
Arriviamo al campo base , turisti e fuoristrada riempiono già ogni spazio disponibile , ma la nostra guida aveva gia’ riservato per noi uno spazio un po’ defilato e tranquillo .  Prepariamo le brandine e i materassini nelle capanne in blocchi di lava ad uso dei turisti , mentre Andrea predispone la cena con il buio e le prime stelle in cielo . Oggi , durante il trasferimento , abbiamo avuto una temperatura di circa  35 gradi  , ora fa un caldo asciutto  sopportabile .

Tutti a tavola per la cena : spaghetti al pomodoro , insalata mista con pollo , due bottiglie di vino bianco sudafricano da noi prese in aereoporto , caffe’ e rum finale come ammazzacaffe’ ; il cielo si sta riempiendo di stelle , meno brillante di quel che pensavo ,  un venticello fresco ci accompagna alle brandine ,spostate  ora fuori  all’aperto per dormire sotto le stelle , c’è sempre una prima volta . Notte fresca , un forte vento ad una cert’ora della notte si solleva , più di tanto non si riesce a dormire , alle 3,30 mi sveglio e guardo la bella luna che brilla in cielo .

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