Dopo colazione, voglio andare a vedere il giardino dei sogni, verde e silenzioso, appena fuori Thamel, impensabile in una città come Katmandhu. Su un marciapiede prima di arrivare al giardino, una immagine mi lascia estrerrefatto, vedo abbandonato e solo un piccolo bimbo, legato con una corda al piede ad un palo della luce, tutti le persone camminano indifferenti come se fosse la cosa più naturale, non so come reagire e cosa fare, la scena mi perseguita, arrivo al giardino, guardo distrattamente i fiori e le piante, la mente torna sempre al piccolo, al ritorno vedo la mamma seduta vicino a lui con il piccolo in braccio. In albergo trovo l’ultimo persona del gruppo, appena arrivato: un ragazzo americano di nome Jonathan. Ci si trasferisce in aereoporto alle 13, lasciando in albergo valigia e tutto il superfluo che non ci servirà durante il trekking, volo delle 14.15, un’ora per Nepalgany, città situata al confine con l’India nel sud ovest del Nepal. Da questo piccolo aereoporto ci si traferisce con un minibus in un lussuoso albergo in periferia della città, fa molto caldo umido, circa 38 gradi di temperatura, una fresca birra in veranda con tutto il gruppo, assegnate le camere, nel primo pomeriggio passeggiata a piedi in città per una lunga strada trafficata, guardando e fotografando case e persone mentre sono intenti ai lavori e alle loro varie attività della vita di ogni giorno. Si ritorna in risciò, ognuno ne prende uno fra quelli che si offrono, fra di loro inzia una specie di gara con sorpassi per superarsi, tanta fatica per questo lavoro per guadagnare poche rupie, solo per il piacere per noi turisti. Alcuni si fermano in albergo, io riprendo la strada in direzione opposta, verso l’aereoporto, piene di baracche in lamiera o in muratura fatiscente, dove si esercitano attività di ogni genere: sarti con le loro macchine da cucire ed altri a stirare, bancarelle per la vendita di frutta o di vari generi alimentari, mi fermo a parlare con diversi ambulanti, senza intenderci o capirci, ma sempre con piacere da entrambi. Ottima la cena in albergo, buone le stanze, infine preparazione del proprio zaino e di un borsone comune a due persone.