1 – francigena 2013 dal monginevro

Dal Monginevro a Vercelli

Dopo il cammino di Santiago per la via della Plata dello scorso maggio, sentivo il bisogno di uscire dalle solite abitudini quotidiane, avendo una settimana libera, ho deciso di camminare per questa parte della via Francigena che proviene dalla Francia, percorrendo tutta la val di Susa per arrivare infine a Vercelli, ricollegandosi così al cammino di Sigerico che parte da Canterbury per arrivare a Roma. Avevo attraversato lo scorso agosto velocemente l’intera valle, in macchina, di ritorno dalla Francia, dopo aver visitato i castelli della Loira ed in particolare il giardino del castello di Chaumont sur Loire, dove Daniela era stata invitata al festival international des jardines 2013, e con grande soddisfazione era riuscita a realizzare la sua idea e il suo giardino, intitolato a COURIR POUR VOIR LA COULEUR DU VENT.  In un solo giorno dalla Francia attraverso il tunnel del Freyus, autostrada per Torino con le uscite per i vari paesi della valle, i cui nomi  molto riportati dalla cronaca relativi alla costruzione della TAV,  AD ALTA VELOCITA’ che collegherà un domani quando sarà finita Torino con Lione, prima bisogna dare inizio all’opera. In quel momento decisi che nei prossimi mese dovrò percorrerla a piedi, A BASSA VELOCITA’ , prima di far l’intera via Francigena che prevedo di fare nella prossima primavera. Da tempo sto studiando questo cammino, letto su internet i diari di alcuni pellegrini, ma lo spunto decisivo mi è stato dato a Civate, Lecco, in occasione di Immagimondo, sui viaggi dell’anima, al termine di una conferenza tenuta dai due autori dei quaderni sulla Francigena, Mario Matto e Giampaolo Falletti, ospitaleri a Santhià e a Vercelli, documenti importanti per capire meglio la complessa e ricchissima realtà dei percorsi francigeni italiani per far conoscere e riscoprire le caratteristiche dei territori che si attraversano, toccare con mano le realtà che si andranno ad incontrare lungo il percorso, riscoprire la storia passata e il presente che non sempre conosciamo, anche per conoscersi meglio dentro di noi. Camminare diventa un modo per lasciarsi alle spalle la tristezza, e ridare un senso allo spaesamento di chiunque si mette in cammino.

 

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