Con il sole o con la pioggia, con le nuvole o il sereno, sarà quel che sarà .
Sveglia alle 6 , abbondante colazione in albergo , partenza alle 7 , cosi’ da un po di giorni . L’albergo e’ fuori 10 km dalla città , dalla parte opposta dove si trova l’inizio del cammino di oggi , prendo un autobus per il centro chiedendo all’autista-donna di indicarmi la fermata per scendere vicino al municipio , O K per la fermata finale della corsa . Da li per evitare errori , richiedo , una gentile signora mi accompagna per un tratto indicandomi la retta via , bene fino ad una grossa rotonda quasi fuori città , queste mi traggono sempre in errore , sbaglio prendendo per Arras una superstrada trafficatissima , con lavori in corso , ma subito ritorno sui miei passi , prestando attenzione ritrovo la indicazioni del cammino . Lascio Houdian , periferia della citta’ con una leggera pioggerellina , sempre su strade asfaltate passo per diversi villaggi , alcuni con nuove fabbricati ma molti con rustici fatiscenti o abbandonati . A mezzogiorno sono a Estree- Chaucy , dopo essermi cambiato gli indumenti bagnati pranzo con un frutto e un dolce : il vento si e’ calmato , ma i grossi nuvoloni non mancano . Saliscendi continui su questa strada , questi strappi si fanno sentire sulle gambe , anche per il peso dello zaino . Sono oramai vicino ad Arras , in orario per l’appuntamento con Bernard delle 3 , che vedo in lontananza , ma un cartello ne segnala ancora 7 km al cemtro , oggi gia’ percorsi oltre 30 . Strada in salita per entrare in Arras ,direzione stazione , in ritardo ora sui tempi previsti , quando sento squillare il telefono , e’ Bernard , lui parla solo francese ed io solo italiano , chiede dove sono arrivato , indico il nome di una chiesa a lato della strada dove mi trovo , in modo che mi possa raggiungere con la macchina . Inizia a grandinare riparandomi sotto tettoia di una fermata di un bus , non vedendolo arrivare , gli ritelefono aiutato da un anziano signore che gli spiega l’esatta posizione dove ci troviamo , anche lui al riparo . Eccolo arrivare : rivedere un amico , dopo molto tempo , e’ bellissimo , mi accompagna alla sua bella casa in campagna fuori citta’ ; doccia e cambiarsi , senza perdere tempo mi porta a vedere il fronte canadese e le trincee della prima guerra mondiale , 20 km fuori citta’, dove sono ancora evidenti le enormi buche scavate dalle bombe, ora ricoperte di verde. Molte altre sono state rinvenute nei fiumi lì vicino e chissà quante ce ne potrebbero essercene ancora . Il parco e il cimitero attiguo sono tenuti in gestione e in ordine dal governo canadese . Rientriamo in centro ad Arras con la pioggia , fermandoci a vedere le due piazze storiche : la grande chiusa dai caratteristici edifici , la piccola con il suo caratteristico municipio , distrutto e raso al suolo durante la 1° guerra e ricostruito fedelmente al termine della 2°, e’ veramente caratteristica questa piazza come una delle migliori plaza mayor spagnole . In piazza ci aspettano i genitori di Sophie , il padre trasferitosi ad Arras per lavoro oltre 50 anni fa , da San Severino Marche , parla ancora bene l’italiano. Tutti con l’ascensore in cima alla torre del municipio per vedere il panorama dall’alto ,magnifica la campagna francese , raccontandomi la storia del municipio e di tutte le gallerie che da li sotto si diramavano , ad uso rifugio o vie di fuga , durante le varie guerre . Cena a casa di Bernard dove ci ritroviamo tutti : Bernard con la sua compagna Cristhelle, gia’ miei ospiti a Como, Franc e sua moglie francese GInevre, la figlia Sophie che parla bene italiano e il suo compagno Lorent. Aperitivo con champagne e salumi vari, poi rostbiff e patatine fritte, crostata finale fatta da Cristhelle ; una bella serata fra amici , parlando sia del cammino , e loro della loro vita in Francia . A mezzanotte , ormai stanco , una bella camera a disposizione . Questa esperienza mi sta dando moltissimo e spero di portarmela a casa perché il cammino è anche nel quotidiano ……. Quando sei in famiglia, quando sei sul lavoro, in ogni momento della giornata …. E se sei capace di portarti questa esperienza in ogni momento della tua vita , starai bene tu e tutti quelli che ti incontrano nel cammino di tutti i giorni . I momenti difficili arrivano per tutti, ma quello che non bisogna mai dimenticare è che dobbiamo tenere sempre la testa alzata perché ci sarà sempre un orizzonte davanti a noi .