Come da accordi , chiudo il bungalow lasciando le chiavi sul tavolo esterno , cielo coperto con qualche sprazzo di sereno . Non trovando strada per proseguire , tornando verso il centro sui miei passi la ritrovo e riprendo il cammino, ma con 2 km in piu’ fatti . Tutto bene fino a Oingue, di nuovo una forte pioggia con vento , coprirsi e scopirsi diventa un’abitudine . Proseguo fino a Quescamp , dove mi fermo per colazione al bar, hanno solo il caffè doppio e nessun dolce , ma l’anziana barista ha compassione del povero pellegrino stanco, offendomi 2 biscotti di numero , proprio due . Arrivo bene a Zaduesques , decido di proseguire nonostante i 20 km già fatti, voglio arrivare fino a Theruan anticipando la successiva tappa programmata . Senza guardare la guida , già fradicia per suo conto , come un somaro proseguo , sbaglio di nuovo strada ritrovandomi a Tatinghem, cerco informazioni a diverse persone su come proseguire , sempre con tempo incerto in mezzo a colline verdi e su strade asfaltate con poco traffico , mi ritrovo a Wizernes e qui comincia il bello . Nessun cartello per Theruan continuo a sbagliare , ora provo a chiedere un passaggio ad una macchina fcendo l’autostop ; tanti tentativi vani , finalmente una bella ragazza si ferma, chiedo un passaggio ,ma siamo su una direzione diversa dove devo dirigermi , le dispiace ma lei non può accompagnarmi , desolee e ciao . Ora alla ricerca della D212 , ma mi ritrovo sulla la D210, davanti a me ora ho un grande edificio , indicato da una insegna come ‘LA CUPOLA’ , non so cosa sia , fermi sul grande parcheggio vari bus , chiedo ad un autista la direzione da prendere per Theruan, consiglia di entrare alla Cupola per chiederle . Faccio chiamare un taxi che costa di 50 euro , molto caro , sentendo la cifra la signorina della reception propone di accompagnarmi lei alla fine della sua giornata di lavoro , alle 18 , abitando lei a Theruan , potrà accompagnarmi in albergo , nell’attesa mi consiglia di visitare questo museo , lasciando zaino e bastoncini nel suo ufficio . Ora un museo , prima solo una caverna scavata durante la prima guerra mondiale e sfruttata nella seconda come ricovero . Atraversando varie gallerie , con l’ascensore si sale al terzo con due sezioni: una sulla storia aerospaziale mondiale anche recente, nell’altra sul 2° conflitto mondiale con foto , documentari , reperti dai campi di concentramento nazisti , si scende poi ai piani inferiori con varie mostre multimediali . Per soli 5 euro ho visto qualcosa di veramente interessante , ora in caffetteria per una cioccolata e un muffin ,ottima anche per la fame che ho . Sono ancora molti visitatori che entrano sebbene tutto chiude fra non molto , alle 6 la ragazza , di nome Yolanda , mi accompagna al suo paese , le regalo il libro portato da casa , quasi un presagio del posto oggi visitato , il ‘Diario’ di Etty Hillesum ragazza olandese morta in un campo di concentramento nazista , che tutti dovrebbero leggere . A Theruan in circa 12 km , comodo in macchina , all’albergo trovato chiuso , suono e quando uno persona apre , risponde maleducatamente . In un bar trovo persone gentilissime , si parla del cammino fatto e da fare , beviamo assime delle birre , mentre il barista telefona alla gite d’etape del paese per prenotare facendomi poi accompaganre da un ragazzo all’ostello , a circa 1 km, dove vengo accolto con un bel sorriso dal gestore che mi fa vedere la casa , solo e tuuta a mia dipsosizione : 20 letti in 3 stanze, cucina, bagni e lavanderia . Mi lascia il codice della porta d’ingresso per muovermi liberamente , mi accompagna per individuare l’inizio del cammino di domani , nessuna voglia di mettermi a cucinare , mi spiega che all’altro capo del paese potro’ acquistare per cena patatine fritte e con un panino da una rosticceria ambulante . Preparato il letto e sistematomi un po , a piedi gl ultimi 2 km del giorno per acquistare la cena che mangero’ a casa . Alla fine tutto torna positivo .