brienne-le-chateau….bar-sur-aube – 17

Bisogna affidarsi all’anarchia dei piedi e delle gambe che sanno trovare sempre il bandolo della matassa . I primi cento metri sono di sconforto totale , poi qualcosa accade ,  una presa di coscienza che le gambe acquisiscono sottraendole alla testa . Solo i piedi danno fiato al cervello  : 50 passi sono sufficienti per scansare un guaio , 500 per avere una idea decente e 10000 per fare una rivoluzione , ma bastano un migliaio per risolvere un’empatia o sgominare un’ingiustizia . Il camminare senza testa può valere un guaio scansato , un’idea decente , una rivoluzione della vita .

Senza premura questa mattino , colazione in albergo aspettando le 10 la riapertura della biblioteca . Andiamo a vedere lo chateau di questa citta’  che vide allievo il giovane Napoleone , chiuso al pubblico perche’ caserma militare , riprendiamo gli zaini in albergo , alle 10 finalmente Joop torna in possesso dei suoi documenti , sospiro di sollievo poi inizio del nuovo cammino . Dalla strada ai sentieri attraverso un bosco fino a Unienville , sempre attraverso piccoli villaggi . Non trovo più il cappello , forse dimenticato al bar quando abbiamo preso un caffe’, sarò sotto il sole per tutto il giorno , Joop se la ride perché ieri era toccato a lui . Costeggiamo una linea ferroviaria ,  fermandoci per il nostro pranzo pellegrino a Dolancourt , paese anche lui senza bar . Oggi sento molto il peso dello  zaino e le spalle doloranti ,  devo fermandomi spesso  per scaricare il peso e riposare . Siamo quasi arrivati a Bar-sur-Aube , da  lontano vediamo il campanile  della chiesa : una lunga periferia piena di edifici di edilizia popolare , ma con diverse strutture per attivita’ sportive per ragazzi , raggiungendo infine il centro città . Oggi poarticolarmente stanco , troviamo subito l’albergo prenotato , un superlusso , ci danno le camere , finalmente mi stendo a riposare . Un’ora dopo una buona e bella birra belga mi fa ritornare in forma , in città per la ricerca di un cappello , sembra facile  , ma trovo solo un negozio che vende solo cappelli da donna , proseguo , in un’altra botique ne compero uno ,  un po’ caro , ma va bene cosi’ . L’ufficio del turismo già chiuso , entriamo nella bella chiesa di  Sant Peter e togliendomi il cappello mi accorgo che sembra rotto o sfilacciato  in più parti . Torno in negozio per farlo cambiare , ma la commessa mi dice che questo è la moda , mi mostra pure  dei jeans un po’ rovinati per confermarmi quanto detto , Io non capisco ma i ragazzi usano cosi’ . Un aperitivo fuori dal ristorante dove ceneremo alle 19 finalmente seduti e tranquilli . Domani dovremmo fare una lunga tappa, ma visto le esperienze di questi giorni la divideremo in due parte : dopo colazione la primas in treno fino a Marenville e solo gli ultimi 23 km a piedi . Con Joop nelle varie lingue ci si capisce e ci si arrangia , va bene così .

 

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