kinshasa scontri

Il tempo scorre velocemente, questo lo sappiamo, il mio interesse per il lavoro a cui mi sono impegnato per dare il mio contributo per la costruzione di una casa per una piccola parte dei tanti bambini di strada di  kinshasa resta sempre. Personalmente sono sempre per il fare, l’attesa non fa per me anche se l’ansia non mi prende, nessuno sa quello che sarà il nostro domani, ma restare fra le nuvole non mi piace. Prima indiscrezioni, poi notizie frammentarie, solo sulla rivista “internazionale” appare un servizio con alcune immagini dei disordini scoppiati il 20 settembre con le proteste contro il presidente Kabila che hanno provocato la morte di centinaia di persone. Nessuna notizia sui quotidiani italiani o sui vari telegiornali nazionali, solo un piccolo servizio sulla tv svizzera di lingua tedesca, poi alcune conferme da parte di alcuni blog di persone che vivono e lavorano in Congo. Interpello, per mezzo di whats app, un amico responsabile della casa, da cui ricevo questo sms:

a Kinshasa ci sono stati scontri tra il governo e l’opposizione e sono morti in tanti. Adesso la situazione è un po calma ma l’opposizione non è d’accordo del dialogo politico che il governo ha organizzato per cercare di lasciare ancora il presidente al potere fino a quando si organizzeranno le elezioni che non si sa anche quando. Al fine l’opposizione e la chiesa cattolica sono contrari e dicono che il presidente deve andarsene alla fine del suo mandato che è il 19 dicembre. Quindi la situazione non è ancora totalmente tranquilla.

Sempre da un giornale leggo che Papa Francesco il 25 settembre ha ricevuto in udienza il presidente Kabila, vedremo i risultati. Coso posso fare io, nulla, solo aspettare tempi migliori, ma la voglia di conoscere e imparare altro non mi manca, salute permettendo, quindi pronto ad iniziare nuovi viaggi in altri paesi .

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