mustang..18

Oggi giornata speciale, penso che non mi ricapiterà facilmente un’altra occasione: con un piccolo aereo sorvoleremo la catena dell’Himalaya, tutti gli 8000 nepalesi sotto di noi fino all’Everest. Solo Carmen ed Eugenia verranno con me, la sveglia suona alle quattro, una delle nostre guide ci accompagna per poter essere in aereoporto entro le cinque, poco traffico in giro a quest’ora, poche le formalità di accesso, dalla hall dei voli nazionali ci trasferiscono in una zona della pista dove troviamo l’aereoplanino che fa questo servizio turistico. Emozionati si, speriamo che tutto vadi bene, perchè poche altre volte qualcuno non è rientrato alla base. Decollo alle sei, tutto bene la risalita in quota, cominciamo a sorvolare la catena dei monti in un paesaggio davvero unico, cime innevate, vallate profondissime, lo sguardo spazia su un orizzonte infinito che va oltre l’immaginario. Sedici sono i passeggeri disposti su due file ai lati dei finestrini, durante il volo il comandante invita singolarmente ognuno di noi ad andare in cabina di pilotaggio illustrandoci e indicandoci con i loro nomi i monti che stiamo sorvolando, il mio turno è poprio sopra l’Everest, momento indimenticabile che rimarrà sempre impresso in me. La mente va al coraggio e agli sforzi degli alpinisti che nel tempo hanno scalate queste montagne. Poco vento in questa bellissima mattinata, un atterraggio tranquillo emozionante quando si tocca terra, diverso rispetto ai soliti con aerei di linea. Rientriamo in albergo per pranzo, ma riusciamo subito dopo nel primo pomeriggio per andare in bus a visitare l’antica capitale del Nepal, l’ultimo terremoto è del 1934 ma ricostruita e ben recuperatra con molti templi buddisti ben recuperati e conservati. Cena sempre al ristorante indiano con Andrea Cardona, alpinista scalatrice di due ottomila e fidanzata di Carlo, con noi un  gruppo di italiani di Finale Ligure arrivati ieri a Katmandhu per visitare il parco Chitwan nella giungla nepalese .

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