Questo viaggio, trekking, e’ uno dei miei tanti sogni che ho nel cassetto che finalmente si è avverato.
Carlo e una parte del gruppo ci si ritrova il 1 aprile all’aeroporto di Milano Malpensa, volo per Katmandhu via Delhi, all’aeroporto di arrivo caos per il visto d’ingressso in Nepal da parte di tutti i turisti che si accalcano dopo aver compilato vari moduli d’ingresso e pagamento del visto. All’uscita ci aspettano le guide delll’himalayantrailfinder che offrono ad ognuno di noi una corolla di fiori di tagete, color arancio, come segno di benvenuto, Carlo viene festeggiato dai suoi amici e collaboratori nepalesi, con un loro mezzo ci si trasferisce alla gesthause in centro, nel quartiere Tamel, caos indescrivibile e caotico sulle strade, guida a sinistra, specialmente agli incroci e alle rotonde, strade percorse da ogni tipo di mezzo, ognuno ha un suo codice della strada, molti cani randagi e vacche vagabonde, inquinamento alle stelle ed aria irrespirabile. Passiamo sabato in giro per i negozietti di Tamel, con oggetti di ogni genere, sulle strade interne risciò’ e moto strombazzanti, suonano sempre per farsi strada. Cena in un ristorante indiano su un terrazzo di un ultimo piano di una casa, con i partecipanti del nostro gruppo con cui faccio conoscenza: Carlo e Marco saranno le nostre due guide, Sarah di Genova, coppia di Arenzano in viaggio di nozze, due donne del cai di Savona, un ragazzo americano del Connecticut, un ragazzo svedese di Stoccolma, una ragazza cinese di Hong Kong, una ragazza spagnola di Figueras, tutti trentenni e un comasco, cioè io, diversamente giovane. Dopo cena un giro per il quartiere, molti gli stranieri e tanti italiani compreso famiglie con bambini a passeggio. Noto che in Katmandhu le vie non hanno nome, si fa riferimento al quartiere o ai negozi, dove è molto facile perdersi almeno per me. Il Nepal è un regno, ma il re è una figura simbolica, come dicono, vive fuori dal centro, in un appartamento, il governo è retto dai maoisti, il Nepal non ha risorse energetiche, l’energia elettrica che produce a seguito di accordi, la deve tutta vendere all’India per una rupia per riacquistarla poi a 10, questo è uno dei motivi per cui spesso manca la corrente. In questo periodo non si sono riscontrati disordini e quindi possiamo iniziare tranquillamente il nostro trekking .