Lascio la mia cella , porto e infilo le chiavi nella cassetta delle elemosine del convento : è la prima alba con l’ora solare , ma nulla cambia , bisogna solo camminare . Decido di fare la via più lunga , per evitare la Cassia , anche se dovro’ fare 8 km in più . Su sterrate arrivo ad un campo , dove alcuni pastori sardi hanno radunato un gregge di pecore in uno stallo all’aperto , le hanno bloccate a lato di 3 mangiatoie contrapposte con dentro delle granaglie per darle da mangiare , così bloccando la loro testa con un semplice sistema meccanico , essi possono mungerle e avvicinare ogni singolo agnello , a mano , alle pecore , cosi’ da permettere loro di essere di bere il latte ,mi restano impresse delle immagini difficilmente dimenbticabili . Oggi è una bella giornata e cammino volentieri nel silenzio della campagna romana , con sullo sfondo i monti Sabini e la cima del Soratte , che si erge solitaria . Non mi fermo al lago di Monterosi , ma solo in paese alla panetteria famosa per i pellegrini , che danno un timbro speciale della francigena . Dopo Monterosi è segnalato sulla guida un tratto di basolato romano dell’antica via Amerina , non l’ho trovato . Finalmente arrivo alle cascate di monte Gelato , davvero magnifiche , poste in un angolo di paradiso : il torrente , con una bella portata d’acqua, si divide in più parti , formando diverse cascate , una frescura mi invita a fermarmi sui massi della riva per il mio pranzo, anche se intorno passano molti turisti . Entro di sfuggita all’agrituismo lì vicino , troppa gente , passo sull’altra sponda vedendo le cascate da diversa angolatura . Lascio il parco regionale del Treja entrando poi nel parco regionale del Veio : qui , è davvero orribile vedere questi sentieri con i solchi scavati dall’acqua riempiti con sacchi di plastica , pieni di immondizia di ogni genere , con detriti edili che ricoprono tutto . Immagino che cosa , fra mille anni , altri uomini cosa troveranno negli scavi , altro che reperti etruschi . Alla fine di questo sentiero vedo Campagnano Romano , alto dall’altra parte della valle , forse ho sbagliato ancora qualcosa : inizia un’erta salita , prima su sterrato poi su asfalto , quando arrivo in cima sulla statale , nessun segnale mi indica quale direzione prendere : nessuno a cui chiedere, nessuno si ferma , telefono al prete dell’ostello ma non riesco a spiegarmi dove mi trovo , proseguo con calma arrivando alla meta : sono quasi le 17, trovo una confusione indescrivibile entrando in città , molte bancarelle della solita fiera di paese che sta finendo . Con poche indicazioni arrivo al centro parrocchiale , dove di lì a poco arriva il parroco che mi sistema per la notte . Mi cambio e riesco subito , comincia a far buio e ho molta fame : subito un panino con la porchetta , per togliere gli stimoli della fame . CAMPAGNANO ROMANO è uno dei paesi meno belli , per non dire altro , dei paesi finora incontrati , ci può anche stare . In questa struttura parrocchiale , nuova e bella , appena inaugurata , sono il quinto pellegrino che vi alloggia : stanotte sono solo e spero di dormire bene .