da Salamanca a El Cubo de la Tierra del Vino
La tappa completamente pianeggiante , non bella perchè si cammina in gran parte a margine della carrettera 630 in un paesaggio monotono , attraversando enormi distese di campi a cereali , sentiero segnalato da coppie di paletti bianchi posti ad intervalli regolari . Sveglia alle 6,30 e parto con Heinz , difficile è uscire da Salamanca , forse sbagliamo strada , per ritrovarla dopo 5 km sempre in città , su lunghi marciapiedi , poco traffico e poca gente in giro , è domenica mattina presto anche per gli spagnoli . Appena fuori , il percorso è ben segnalato fino a Valducien , dove Heinz , con il suo passo veloce è gia arrivato , mi sta aspettando per colazione , in un brutto bar e serviti male . Riprendo con il mio passo , Heinz lo rivedrò solo alla sera all’arrivo . Sono su strada sterrata , non so in che modo mi ritrovo su un tratto di un’autostrada che percorro per circa 5 km al riparo di un guard rail , non so come uscirne e a chi chiedere. L’autostrada viaggia su un terrapieno in alto tutta chiusa e protetta da una continua rete metallica , decido di scendere dalla scarpata trovando un piccolo tratto di rete rotta che passa sopra un canale di scolo , asciutto in quel momento . Mi è andata bene , tolgo lo zaino e i vestiti , li butto oltre la rete , striscio a carponi sotto nel canale e ne riesco a venirne fuori . Mi rivesto e riprendo il cammino sul sentiero in basso che corre a fianco dell’autostrada in un continuo gira-gira per superare le discese dei vari sovrappassi , allungando di molto il percorso senza sapere dove sono e vederne la fine . Eccomi ora all’albergo prenotato , pulito e molto ospitale il gestore , accolto con un buon bicchiere di vino e con un assaggio di suoi formaggi locali , mi propone una camera singola per 20 euro , che accetto istantaneamente .Non sto molto bene , ho freddo e riposo sotto due coperte pesanti per 2 ore fino a riscaldarmi un pò , doccia , ora che sto meglio esco per fare due passi in paese . Un artigiano locale espone fuori da un bar delle piccole opere in ferro battuto , lavorate a mano , tutte sul tema del pellegrinaggio . Arrivo fino alla chiesa con un bel cruzeiros sul piazzale esterno . Al ritorno in albergo ritrovo Heinz , Paco , Genevie la francese gia vista in alcune precedenti tappe e un gruppo di ciclisti spagnoli partiti da Siviglia 7 giorni fa , facendo ogni giorno circa 70-80 km . Altro spuntino , poi cena con una zuppa favolosa e abbondante , due uova al tegamino a testa , insalata verde e poi carne , tutti loro prodotti. Sempre molto vino a disposizione , una loro grappa e un liquore al caffè . Filiberto è il nome del gestore , Filiberto che vuol dire figlio di un liberto , cioè di uomo libero . Esco con lui in giardino , va in stalla a prendere un cavallo arabo bianco molto bello che lui alleva e addestra , me lo affida e me lo lascia condurre per un pò da solo . Si rientra e si resta a chiaccherare con Paco , pellegrino spagnolo , serio e intelligente, dissertando su vari temi .
Francesco d’Assisi …per il suo tempo era pater comunitaten –pa..co– da cui viene in suo nome Paco .
Giuseppe …..pater putativus ….p..p.. da cui viene il nome di Pepe
Si va a letto in attesa di un nuovo risveglio .
20 tappa……………..km 40