Mi sento con don Antonio per la conferma dell’appuntamento di domattina in aereoporto a Linate dicendogli che non ho ancora il visto d’ingresso in Congo , il passaporto è stato spedito due giorni prima dalla duomo viaggi a Roma all’ambasciata , mi rassicura che senz’altro arriverà . Fatta e rifatta la valigia diverse volte a casa , controllando e riducendo il peso della stessa a 26,5 kg . Mi trovo già’ a Milano a casa di Daniela , che questa mattina dovra’ essere operata in ospedale al metacarpo della mano sinistra , accompagno i nipotini a scuola e resto in attesa sollecitando l’ufficio , l’ansia rimane fino all’arrivo della telefonata per il ritiro , resto in attesa di Daniela che torna con la mano ingessata dolorante . Riduco ancora il peso della valigia , togliendo ancora del superfluo , ritorno a prendere a scuola i bimbi che mi mancheranno molto quando saro’ in Congo , resto a dormire da loro confermando il taxi per le 5 di domattina per passarmi a prendere per l’aereoporto .
kinshasa …..vigilia della partenza
Siamo a fine febbraio , la partenza ormai vicina è prevista per il prossimo 3 marzo , sono e resto convinto della decisione presa con don Antonio per dare un aiuto , per quanto nelle mie possibilita’ , per seguire i lavori di costruzione di questo edificio . Il progetto redatto dallo studio di architettura di kinshasa presenta , per me , ancora molti particolari da definire , dubbi segnalati nelle varie riunioni tenute presso gli studi di un progettista e di uno strutturista di Milano . E’ stato deciso che in questo mio primo viaggio , dovrò verificare sul posto lo stato di fatto esistente con un rilievo fotografico , rilievi sullo stato delle fondazioni , delle murature e dei solai , provvedere ad assaggi strutturali e quanto si riterrà necessario sul posto . Sarà necessario un incontro con i progettisti congolesi per conoscere come loro hanno pensato la struttura e come inserire la nuova nell’esistente , sarà necessario un incontro con una delle imprese che hanno eseguito i precedenti lavori negli edifici costruiti a suo tempo , raccogliere tutti i dati possibili in modo che al ritorno si possa decidere come dare corso al preogetto .
Da parte mia , ho fatto tutte le vaccinazioni necessarie e prevedibili , senza nessun problema o controindicazioni sanitarie , Don Antonio ha completato la parte burocratica per i biglietti aerei , il visto d’ingresso in Congo e la lettera d’invito da parte del COE .
Ho cercato di documentarmi sulla storia del Congo dal periodo coloniale ad oggi , prima Zaire ora Repubblica Democratica del Congo , acquistando libri e facendo ricercche presso la biblioteca di Como , per quanto posibile .
Ora sono tranquilo in attesa della partenza .
kinshasa …..preparazione e studi
Al ritorno dalla Dancalia , sento telefonicamente don Antonio fisssando un primo incontro presso casa sua : si toccano vari argomenti relativi ai suoi impegni a Kinshasa , sui lavori gia fatti e sui prossimi programmi , una grande eneregia traspare dalle sue parole , coinvolgendomi sempre di piu. Mi trasmette un elenco dei siti internet dove e’ possibile vedere tutto quello gia’ realizzato , e un progetto cartaceo della nuova costruzione che si andra’ a fare , che verifichero’ portando le mie osservazioni in una prossima riunione .
www.coefoyersaintpaul.org/5/
www.coe13.org
www.carekin.org
www.coefoyersaintpaul.org/http:/
Il nuovo progetto e’ stato fatto da uno studio di architettura di Kinshasa , secondo me e’ molto deficitario , mancano diversi elementi prima di poterlo rendere esecutivo , mancano sezioni e porgetto strutturale . Faccio presente tutto questo a don Antonio , che convoca una riunione con un architetto e un ingegnere di Milano , suoi conoscenti da sempre , che confermano le mie impressioni , diventa indispensabile una visita sul posto per verificare lo stato di fatto , le fondazioni e fare un esatto rilievo del fabbricato esistente che , come da progetto , dovrebbe essere sopralzato di due piani , sempre che le fondazioni reggano . Don Antonio si prende del tempo per un attimo di riflessione , fissando ugualmente la verifica sul posto per i primi di marzo ; nel contempo dovro’ provvedere a eseguire tutte le vacinazioni per potermi recare in quel paese , sopratutto contro la febbre gialla , indispensabile .
relazione presentata :
Kimshasa – congo – Benedicta
Verificato i documenti consegnatomi , le tavole dello stato di fatto e di progetto , si evidenziano queste richieste :
1 – stato di fatto
Mancano le tavole delle sezioni , dei prospetti , tutte non sono quotate , indicazione del nord .
Non tutte le foto sono individuabili con riferimento alle tavole tipo 4. 5
Fondazioni della parte bassa , solo descritta , da verificare prima dell’inizio
La copertura del piano basso da demolire per il nuovo solaio , come sono le travi c.a. esistenti ?
Computo lavori per quanto riguarda la prima parte da descrivere , specificare e a quantificare
2 – progetto
Progetto non quotato , mancano prospetti , sezioni , piano copertura , facciate ,
descrizione lavori
progetto cementi armati , relazione di calcolo e verifiche statiche dell’esistente
progetto impianti , fognature e scarichi , isolamenti
descrizione materiali
vespaio al piano basso ?
tutto il piano rialzato da demolire per inserimento nuova struttura c.a.
3 – riferimenti
Concessioni e rapporti con impresa , con comune o controlli vari
Approvvigionamenti e collegamenti tecnici

kinshasa …..nuova esperienza
Kinshasa
capitale della Repubblica Democratica del Congo



Tutto nasce ad una cena fra i coscritti di Saronno in occasione degli scambi di auguri per il natale , anche per festeggiare i nostri primi 70 anni di vita . Ci siamo ritrovati in una cinquantina di amici , uno dei quali rivisto dopo oltre 60 anni , avendo frequentato con lui la scuola elementare e da allora strade diverse , senza mai rivederci . Alla cena è stato invitato mons. Antonio Barone , allora giovane sacerdote responsabile dell’oratorio che frequentavamo da piccoli , da me rivisto , circa 30 anni fa , quando con l’impresa presso cui lavoravo seguivo i lavori di costruzione di alcune chiese del piano Montini per la curia di Milano , di cui mons. Barone era coordinatore e responsabile per la stessa . Oggi ha 86 anni , in splendida forma , ci siamo riconosciuto e mi ha parlato delle sue iniziative benefiche nel mondo ed in particolare di quella che quindici anni fa ha iniziato a Kinshasa a favore dei bambini di strada in primis , costruendo una struttura per accogliere questi bimbi , avviarli alla scuola . Oggi completamente funzionante , autonoma con impianti solari , pozzo per l’acqua , campi da gioco e perfino un orto , in modo da coinvolgere tutti nell’impresa ; ha coinvolto nel lavoro e nella gestione i ragazzi piu’ grandi , oltre a studiare per laurearsi , ma sopratutto rendersi utili un domani per loro paese , per dipendere il meno possibile dall’aiuto da noi europei o italiani . Oggi il nuovo progetto prevede la sistemazione e il sopralzo di una casa nei pressi della struttura esistente , ha chiesto la mia disponibilita’ di recarmi sul posto per seguire questi lavori , prontamente ho risposto positivamente , senza perplessità’ e senza pormi alcun dubbio , pronto a rimettermi in gioco in questa nuova impresa , lontano dall’Italia . Subito dopo natale , ho in programma il viaggio in Dancalia , Eiopia , da tempo tanto sognato e desiderato , a cui non posso rinunciare . Pertanto gli chiedo un incontro a gennaio per tutte le delucidazioni possibili , valutare il progetto , programmare le vaccinazioni indispensabili da fare dopo il mio rientro dall’Etiopia . Quando prendo una decisione , non ci penso due volte , valuto con la testa sulle spalle , come ho sempre fatto ogni qualvolta durante la mia vita ho dovuto decidere nel bene e nel male sui due piedi , così sarà pure per questa volta . Alla prossima riunione , buona sera don Antonio .
Vignale – 1
Ho caro il mio giardino , più di qualsiasi altro, non perchè sia il più bello, ma perchè è stato da me addomesticato, l’amo quindi non per le sue qualità intrinseche ma perchè ci apparteniamo. Nei miei viaggi incontro altri luoghi, mi sento attratto, mi chiedo come sarebbe bello vivere lì, ma torna a prevalere l’affetto per il giardino a me inevitabilmente fedele, lui non viaggia, mi aspetta .
Quasi sempre, da simili tentazioni, nasce qualcosa: una nuova pianta, altri fiori, un diverso modo di potare, un intento.
Fare…disfare …rifare…ricominciare…un giardino non sarà mai finito e non finirà mai.
CHE COS’E’ UN GIARDINO
Il giardino è uno spazio delimitato da siepi o da muri, un luogo adatto al riposo, alla riflessione, alla quiete, un luogo protetto nel quale sostare in una natura da noi addomesticata, in contrasto con una natura esterna che può essere selvaggia e imprevedibile.
Vero o immaginario che sia, nel nostro giardino c’è la nostra imprescindibile impronta, il piacere di una creazione minore, fatta a nostra immagine, in cui si compongono vari elementi da noi selezionati con cura per ricercare, o forse ritrovare, un equilibrio momentaneamente perduto.
Nel nostro giardino ideale c’è il nostro ordine o il nostro disordine, c’è la scelta e la composizione di alcuni elementi tratti da paesaggi naturali per regolare tensioni e contrasti, ricercando tra loro nuove relazioni con un significato a noi adattabile e affine.
Sicuramente ci saranno degli alberi, o almeno un albero, simbolo del contatto con l’infinito e l’invisibile. Con le loro cime che sfiorano le dimore celesti e le loro radici sprofondate nella terra, gli alberi testimoniano dell’unione tra cielo e terra e dell’eterna ricerca di elevazione dell’uomo. L’intreccio dei loro rami che si protendono verso l’alto stanno come ad indicare che esiste una molteplice risposta alle domande della vita e un molteplice cammino verso la sua meta finale.
Anche l’acqua è in generale un elemento indispensabile del giardino. L’acqua come fonte di vita che ristora, rigenera, disseta il viandante assetato e garantisce la fertilità e la frescura del luogo. Come fontana zampillante esprime energia, dinamismo, come stagno immoto e silente, la preziosa meditazione di una bianca ninfea. Vicino allo stagno si stende il muschio, altro elemento che invita alla riflessione con la sua coltre morbida, tenera, vellutata e al rispetto del suo lento e umile lavorio.
E in mezzo a cespugli e piante, aiuole di fiori e panchine addormentate, i sentieri sono come la trama di un racconto con intrecci che s’incrociano e conducono a soluzioni impreviste, o tracciati paralleli con un destino incerto che si ferma a volte davanti ad una porta o ad un muro.
Nel giardino la natura viene educata e domata dal volere dell’uomo, del giardiniere che lo crea, lo mantiene e lo trasforma. Esistono vari tipi di giardinieri e ne esiste anche un tipo folle, nel quale la vocazione al potere frustata si esibisce nelle più strane alchimie funzionali, esperimenti in cui riesce ad esprimere la sua latente o conclamata aggressività. A lui si contrappone il giardiniere saggio, che mantiene l’ordine delle promesse e della bellezza senza far violenza alla natura.
ricerche e pensieri di MARISTELLA , in un suo testamento che mi ha lasciato , quello che LEI voleva fare nel giardino di Vignale e che cerchero’ di portare avanti .
l’ALBERO DELLA VITA e l’ALBERO DELLA CONOSCENZA
Creare un giardino con i suoi alberi, fiori ed erbe, soddisfa noi stessi ora ma rimarrà nel tempo per chi ci seguirà.
Pensiamo sempre di sapere tanto, perchè l’esperienza ci dovrebbe insegnare a vivere.
Accanto ai giudizi ci sono i pregiudizi, d’ogni genere e d’ogni tempo, compreso il nostro.
Aprirsi sempre al nuovo, e non smettere di apprendere .
Per ritrovare nel giardino la positività :
ALBERO DELLA PACE
Il fiore dell’albero……………”la vita è Saggezza”
il frutto dell’albero……………”la vita è Pace”
