dancalia 2016….4′ giorno

31 dicembre 2015 giovedi’

Alle 5,30 si sveglia il campo : diversi gruppi stanno già partendo per la salita al vulcano , colazione con pane e marmellata ed un buon caffè : poi preparazione degli zaini , il più leggeri possibili , lasciamo i borsoni al campo sui fuoristrada . Caldo umido alla partenza , prevista per le 7 , una bella camminata ci attende dai -115 del campo base ai 300 dell’Età Ale .
La prima parte del sentiero si snoda  su terreno sabbioso , qualche raro cespuglio ai lati e sui campi di lava , colline e coni vulcanici in lontananza,
si incontrano altri gruppi già di ritorno dalla notte passata sul vulcano , con in fondo alla fila i loro dromedari carichi dei loro materassini ben legati sulle  groppe .

Saliamo in fila indiana con davanti la guida Afar e dietro , a chiudere il gruppo , il militare armato di kalasnikov , un solo militare, per ogni gruppo , per salvare la forma in caso di un eventuale attacco di nemici o predoni , da solo non so cosa potrebbe fare . Si sale lentamente su campi di lava , il sentiero non e’ difficile ma il caldo umido si fa sentire : alcuni stop di riposo lungo la salita per bere e non disidratarsi . Dopo circa 3 ore di cammino siamo ai piedi del vulcano , con un ultimo strappo finale di dura salita siamo in cima , sudati ma lo sguardo sulla splendida vista della caldera , dal nero magma , ripaga la fatica .

Due passi capire in questo villaggetto costituito da piccoli ricoveri in blocchi di lava ad uso dei gruppi di turisti  per vedere dove siamo mentre le guide preparano i locali per la cucina e il locale per la cena e la colazione e noi sistemiamo i materassini ognuno nella propria grotta . Per non stare con le mani in mano , risalgo sopra il villaggio per osservare meglio dall’alto il cratere di sinistra da cui continuano ad  uscire i vapori di un vulcano . Riso con capperi e wurstel per pranzo , poi un breve riposo con tante le mosche che rompono . Appena il caldo tende a diminuire , iniziamo  il giro attorno ai vulcani  sulla caldera , sempre accompagnati da Andrea , dalla guida e dal militare che chiude il gruppo : paesaggio davvero unico sul campo di lava sottostante , questa mattina nera , a quest’ora con un’intensità di luce diversa ,sta diventantdo sempre piu’ grigio o verdastro . Siamo al primo vulcano dalle cui bocche escono molti fumi e vapori , senza l’odore di zolfo o di uova marce , al centro di questo cratere , in basso , si vede  un altro grosso cono vulcanico , quasi un mostro , apparso improvvisamente dopo una forte eruzione di lava , circa 20 anni  fa . All’orizzonte si intravvedono le montagne dell’Eritrea , stiamo camminando su una crosta di lava leggera sottile e sollevata in più punti , quasi sospesa e senza alcun appoggio visibile , camminandoci sopra  con l’eventualità di improvvise rotture , la guida raccomanda la massima attenzione . Arriviamo al cratere principale dell’Arte Ale : una meraviglia della natura , mai immaginata o da me vista in nessun’altro viaggio , indescrivibile , difficile da descrivere e poi da condividere , solo chi ha la fortuna di vederla potrà ricordare le emozioni che resteranno sempre impresse in noi .

Oltre a questo tipo di cratere , ne esistono pochi altri  laghi di lava bollente  nel mondo : il Nayrogondo sui monti del Virunga  in Congo , alle Hawaii , in Antartide e in Indonesia . Un lago di lava in continua ebollizione , improvvise bolle di lava , color rosso fuoco , si alzano dalla superficie del lago alimentando e formando sempre nuove venature che si muovono sulla superficie creando alte onde che corrono verso i bordi del cratere , subito dopo lo stesso fenomeno si ripresenta  aprendo e chiudendosi improvvisamente sulla superficie , spruzzi di lapilli raggiungono quasi il bordo dove ora noi siamo , il lago di magma è a circa 2o metri sotto di noi da dove osserviamo questa meraviglia della natura in tutta tranquillità . I fumi che si sprigionano , alimentati dal vento , portano in alto il calore che arriva dal centro della terra . Ritorneremo dopo cena , questa notte , per ammirarlo di nuovo al buio . Si ritorna al campo base camminando su un letto di lava , risalendo per un  ripido tracciato scavato a gradoni nella lava . Cena con tortellini in brodo , antipasto di salumi e formaggio portato da casa da alcuni dei nostri amici , accompagnato da un buon vino rosso .
A notte fonda riscendiamo al lago di lava , illuminandci il cammino con le nostre lampade frontali , sempre accompagnati dalla guida Afar e dal militare armato : abbiamo davanti a noi uno spettacolo unico indescrivibile : la superficie del lago continua a bollire , si apre e chiude continuamente , scintille d schizzi di lava bollnte si alzano oltre al bordo della caldera , ma Andrea assicura che nessun pericolo incombe su di noi .  Aria calda risale dal lago , solo i vapori disturbano leggermente gli occhi che ci costringe ad allontanarci dal bordo . Risaliamo al campo mentre altri gruppi  stanno iniziando a scendere . I nostri letti erano già stati preparati nei nostri ricoveri , ma all’esterno del campo troviamo un bivacco dove sono accampati  per passare la notte , sul fianco del monte , centinaia di turisti . Difficile andare per servizi nella natura , con le troppe persone in giro , pure indescrivibile è la ressa lungo la piccola via con i tanti  dromedari stesi ,  tutti i militari sono sistemati  in un loro alloggio vicino vicino alla nostro ricovero .
Brindisi finale di fine anno con i componenti del nostro gruppo augurandoci un anno migliore e nuove esperienze di viaggio ,magari ritrovandoci altrove  .

dancalia 2016 …3′ giorno

30 dicembre 2015 mercoledi’

Dopo due notti insonne , una bella dormita fa ricuperare le forze , pronti per questa nuova avventura . Dopo colazione , ritrovo alle 8 e  partenza dall’albergo con i bagagli caricati su quattro fuoristrada . Ultime disposizioni di Andrea sul programma della giornata , si lascia Makele , vestiti a cipolla per prepararsi per il forte caldo che troveremo quando entreremo nella depressione . Sarà un lungo trasferimento ma sono previste diverse fermate per ammirare il paesaggio di questa regione , passando  dai 2100 mt della città ai -115 dove faremo il campo base , per questa prima notte in attesa di salire  domattina al vulcano Erta ALE.
Attraversiamo una regione agricola con pochi villaggi , lungo la strada  alcune  case sono in blocchi di terra compatta , altre con pareti e tetti in lamiera : in un campo un contadino sta armando il terreno pieno di sassi con un aratro di legno trainato da due buoi , che seminerà poi con un grano , di cui non ricordo il nome .IMG_0087
Nuova fermata lungo la strada per ammirare da un poggio una grande vallata lavica costruita dall’acqua in milioni di anni , fra due catene di monti ,  foto di gruppo  con un grosso villaggio sul fondovalle .
Raggiunto questo villaggio , per sgranchirsi e conoscere questo paese , due passi sulla strada principale , poi per vie interne , attorniati subito  dai bambini con richiesta di matite , caramelle e soldi ,  sono tanti e non a tutti riusciamo a dare qualcosa .
In un piazzetta interna , riesco a a raggrupparli e farli sedere per terra intorno a me  per una foto ricordo , ne sono contenti quando si rivedono in nella fotografia .20151230_105913
Bancarelle e negozietti chje vendon di tutto ,  uno propone delle palline puzzolenti , che al solo odore viene il volta stomaco , penso a delle droghe locali , non è il chat ,  visto subito dopo queste foglie fresche in mano ad un ragazzo lungo la strada .
In questo tour Andrea si appoggia ad una guida locale , che ora ci accompagna in un bar ristorante lungo la strada , se così si può chiamare questo locale ,per un buon caffè dove , dove con il loro permesso , possiamo fotografare la donna e la figlia che ci hanno preparato e servito  , veramente due bei visi etiopi .

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Proseguiamo su un lungo nastro di strada asfaltata ,  abbassandoci sempre di quota ,  in discesa con tornanti  in mezzo apareti di colate di lava nera  da cui emergono piccoli cespugli  verdi con la natura che torna sempre a prendere  il sopravvento sul deserto che sembra senza  vita . Dalla strada ad uno sterrato polveroso dove i fuoristrada sollevano altissime nuvole di polvere , la pista si allarga con all’orizzonte i primi vulcani , il paesaggio di nuovo cambia , ora  il fondo della pista e’ costituita da rocce nere , molte difficoltà per evitare buchi e gli sparsi massi caduti li nel tempo .

Nuova fermata  al villaggio del capo Afar per le formalità di accesso al campo base , viene assegnato e preso a bordo un militare per la nostra sicurezza , occasione anche per fermarsi per pranzo con un buon panino , banane e arance .
Nella tettoia a lato della nostra , un gruppo di turisti giapponesi sta consumando il loro pranzo a base di riso , colgo l’occasione per  salutarli in ricordo del mio viaggio in Giappone, non in giapponese , parliamo di Shikoku riuscendo a capirci in qualche modo , parlando di tutto e del più , dell’Italia e di un futuro mio nuovo viaggio in Giappone ,  loro scattata foto a ricordo di questo incontro  .
Arriviamo al campo base , turisti e fuoristrada riempiono già ogni spazio disponibile , ma la nostra guida aveva gia’ riservato per noi uno spazio un po’ defilato e tranquillo .  Prepariamo le brandine e i materassini nelle capanne in blocchi di lava ad uso dei turisti , mentre Andrea predispone la cena con il buio e le prime stelle in cielo . Oggi , durante il trasferimento , abbiamo avuto una temperatura di circa  35 gradi  , ora fa un caldo asciutto  sopportabile .

Tutti a tavola per la cena : spaghetti al pomodoro , insalata mista con pollo , due bottiglie di vino bianco sudafricano da noi prese in aereoporto , caffe’ e rum finale come ammazzacaffe’ ; il cielo si sta riempiendo di stelle , meno brillante di quel che pensavo ,  un venticello fresco ci accompagna alle brandine ,spostate  ora fuori  all’aperto per dormire sotto le stelle , c’è sempre una prima volta . Notte fresca , un forte vento ad una cert’ora della notte si solleva , più di tanto non si riesce a dormire , alle 3,30 mi sveglio e guardo la bella luna che brilla in cielo .

dancalia 2016 …2′ giorno

29 dicembre 2015 martedi’

Sbrigate le formalità d’ingresso all’aeroporto , con caos e code per il visto , passaporti che passavano da uno sportello ad un altro , al costo di 50 dollari  cadauno , finalmente mettiamo piede in Addis Abeba : cominciamo a conoscerci fra noi , penso che sarà un buon gruppo , ben guidato da Andrea , la nostra guida , preparata avendo già accompagnato vari gruppi di Spazi d’Avventura in Etiopia per oltre 10 anni .
Si appoggiano ad un tour operatori locale , Gilbert , francese , che organizza viaggi e trekking durante la stagione turistica etiope da settembre a marzo , prima di rientrare in Francia in estate .
Fa già caldo quando usciamo dall’aeroporto, un piccolo bus ci aspetta fuori come da programma , andiamo a casa di Gilbert per un caffè e una piccola colazione ; ha una villetta singola in una zona semicentrale della città , con davanti un bel giardino , un grande albero di pepe rosa con frutti già formati con svariati nidi di uccellini sparsi sui rami , un grande albero di caffè con bacche mature da raccogliere , molti arbusti  e cespugli in fiore .
Dopo una breve sosta andiamo per musei , oggi è la festa di San Gabriele molto sentita dagli etiopi ; migliaia di fedeli ortodossi copti sono sulle strade , donne giovane e anziane con i loro vestiti bianchi caratteristici , alcune con i loro piccoli in spalla , molte protette dal sole con i loro caratteristici ombrellino colorati .
E’ un  invito a fare fotografie , seppur con il traffico in parte riesco ma inavvertitamente riprendo  il palazzo di Menelik con davanti di guardia alcuni militari ; si accorgono subito dello scatto che ho fatto , si precipitano verso il nostro pullman fermo nel traffico , lo raggiungono e in tre salgono puntando subito su verso di  me : un po’ di confusione , vogliono che elimini la foto , cerco ma non riesco ma sono in confusione , loro  insistono rinunciandoci lasciando infine il bus .

È andata bene anche questa volta , mi riprometto di stare più attento , forse ? Andiamo ora al museo antropologico per vedere lo scheletro di Lucy , e molti altri reperti ritrovati in Etiopia sulla vita dell’uomo e degli animali nelle varie ere geologiche .

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Finita la visita al museo , passuamo alla chiesa della Trinità affollata di fedeli , uomini a destra e donne a sinistra nella navata centrale , nessun prete celebra ma tutti pregano intensamente , anche ragazzi giovani che non pensi di trovare lì di giorno . Torniamo a casa di Gilbert per pranzo con un bel panino , caffè e dolci . Di nuovo in aeroporto per prendere l’aereo per Makele : anche se è solo un volo interno , nuovi infiniti controlli a cui sottoporsi , partiamo per il Tigray con un turboelica , su cui non volavo da tempo , pochi turisti oltre a noi , il resto dei posti occupato dai tigrini che tornano alla loro città : il volo dura un’ora e fa risparmiare 600 km di pista sull’altopiano , su strade cetamente non belle .  Dai finestrini dell’aereo osserviamo un paesaggio lunare , desertico con vallate e montagne che si susseguono a perdita d’occhio , mai monotono . Serata a Makele  in albergo , una bella camera e cena con  varie specialità tigrine .
Un problema per me :  avendo dimenticato a casa il carica batteria , non riesco a caricare la batteria della macchina fotografica avendolo dimenticato a casa , penso che avrò qualche problema e dovrò arrangiarmi con il telefonino o con il Tablet .


Riiesco a connettermi ad internet , per spedire i post del blog . .

dancalia 2016……1′ giorno

28 dicembre 2015…. lunedi’

Un nuovo sogno sta per avverarsi .
Il cassetto ne è pieno , un nuovo paese da scoprire : in questi mesi ho letto molto sull’Etiopia e in particolare sulla Dancalia , il secondo paese africano che visiterò dopo il deserto bianco dell’Egitto .
Sarà tutto un’altra esperienza , raccontato da altri viaggiatori , nelle varie presentazioni , come uno dei paesi più belli del mondo , ma anche fra i più poveri in assoluto . Un articolo sulla provincia di Como , di oggi ,
racconta di una spedizione alpinistica dei ragni di Lecco in corso attualmente per scalare e tracciare nuove vie sui monti del Tigray , su falesie difficili non di roccia ma di terra compatta , che non prende ,  per questa resa più difficile ma in un paesaggio meraviglioso . Lascio la bella ma affollata Como , inquinata e senza pioggia come il resto d’Italia , solita attesa in aeroorto . vedremo domani dopo le nove ore di volo notturno come sarà il clima ad Addis Abeba .
Scalo a Roma per imbarco di altri viaggiatori e turisti : il nostro gruppo è composto da 8 persone partiti da Milano e da altre 6 imbarcati a Roma .
Arrivati ad Addis Abeba alle 5.30 dopo 6 ore di volo .

dancalia 2016 studi e programma

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dancalia , terra degli afar

la depressione Dancala o terra Afar , grande triangolo compreso fra l’altopiano etiopico e il mar Rosso , nasce ai piedi Tigray in Etiopia ed e’ il punto piu’ basso dell’intera Africa con i suoi 155 m sotto il livello del mare . In questo paesaggio desertico dominato dalle colonne basaltiche in cui vibrano tutte le inquietudine geologiche del pianeta , immenso ed estremamente vario , scopriremo la banchisa da dove partono le carovane del sale , visiteremo il Dallol , ( il luogo degli spiriti ) universo minerale per eccellenza . Saliremo al vulcano Erta Ale ( la montagna che fuma ) famoso per il suo lago di lava in fusione , conosceremo da vicino gli indomiti ed affascinanti Afar che nomadizza in questa ostile regione e che , per loro ferma resistenza alla penetrazione coloniale , hanno sempre animato , con l’appellativo di feroci predoni dancali , i racconti dei nostri esploratori del secolo scorso . Viaggio-spedizione in uno dei luoghi piu’ inospitali ed affascinanti del mondo , che non conosce pioggia e in cui le temperature possonno farsi severe ma che regala al viaggiatore curioso e con spirito di adattamento paesaggi ed emozioni cosi’ forti da far cadere in secondo piano ogni piccolo disagio di avvicinamento .

RIFLESSIONI

Per la stessa ragione del viaggio, VIAGGIARE
Siamo sempre alla ricerca della stessa cosa : il senso del viaggio . È  un modo per lasciarsi andare e perdersi . Non ci sono record da raggiungere , né  distanze da percorrere a tutti i costi e ne cime da conquistare . I viaggi sono le persone  che  incontri e gli amici che ti fai , le piccole esperienze lungo la strada e il momenti di difficoltà in cui scopri  di avere la forza di alzarti e di andare avanti . Il viaggio non si misura in lontananza, ma in profondità , come la vita .
Con una meta o senza una meta , il viaggio ti fa assaporare il gusto mai troppo compreso di un certo nomadismo dell’anima , noi legati a doppio filo alle nostre certezze strutturali .
Viaggiare con il corpo , viaggiare con la mente , viaggiare con lo spirito del viandante che lascia il certo per trovare l’incerto,  è sempre un atto rivoluzionario . Ogni giorno è  un viaggio che comincia .
Noi non possiamo calcolare se sia più  rischioso stare in città e prendere la metropolitana per andare in centro oppure recarsi all’estero , per esempio in Etiopia ,  festeggiare il capodanno sul vulcano  ERTA ALE con le certe eruzioni o in una piazza di qualsiasi città  italiana .
Il destino non esiste , esistono sole delle scelte con la consapevolezza che non possiamo influire sugli eventi .
Viaggiare  non significa arricchire solo noi stessi ma anche arricchire gli altri della nostra diversità  .

Dal resto del Carlino 2.4 2012 di Lidia Golinelli

A TU PER TU con gli Afar, gli scontrosi abitanti della desolata Dancalia . Il viaggi0 in Dancalia — la rovente depressione che si estende nel Corno d’Africa fra Etiopia, Eritrea e Gibuti — non e’ del genere più estremo se ‘protetti’ da tour operator specializzati , ma non è questo il caso di Martino Tellarini, 58 anni ,  trascorsi in giro per il mondo: lui i viaggi se li organizza a sentimento. E se riservano incontri ravvicinati con misteriose popolazioni, è un valore aggiunto. Come laggiù in Etiopia fra i vulcani e i geyser della Dancalia, dove la crosta terrestre si spacca e la sicurezza è un buco nero . Non si scorrazza in quel deserto senza scorta armata: ci pensano gli Afar, naturalmente a pagamento . Alla fine il conto ha superato i 500 dollari e il sospetto è che non fosse tutto dovuto, la cifra ci è infatti stata rimborsata dall’agenzia di Addis Abeba , calcola Tellarini . Fra guide e guardie armate, in tre giorni si è avvicendata sul nostro fuoristrada una ventina di personaggi, una dotazione eccessiva visto che già ci era stata assegnata la scorta canonica: guida, militare e poliziotto dall’aria feroce .Tour al kalashnikov per due viaggiatori autonomi e superblindati. Tellarini è partito per l’Etiopia con Pier Luigi Ungania, commercialista affermato e compagno di tante esperienze, per il quale la Dancalia è stata un incubo . Per Martino è stata un’inquietante avventura , ma lui è un giramondo del tipo rude e ne è uscito soddisfatto perché ha toccato con mano. Non come i turisti di gruppo: «A loro manca in parte il contatto diretto con la realtà , come gli incontri con i capi Afar che ti dettano le regole con il mitra in spalla. E ti stipano l’auto di gente e munizioni . E’ successo nel Dallol — una distesa lunare a ridosso del rischioso confine con l’Eritrea — che i due amici hanno percorso scortati da altri cinque militari più un nuovo scout. Avanti così fino all’escursione sul vulcano Erta Ale, dove nel gennaio 2012 furono uccisi cinque europei. Ai piedi del vulcano c’è un presidio dell’esercito , ma a organizzare la sicurezza a pagamento sono sempre gli Afar. E l’avventura continua: siamo stati accompagnati a rapporto dal capo di un villaggio che , sdraiato nella sua capanna , si è messo a sbraitare sostenendo che i nostri permessi non andavano bene . Conclusione: ci ha assegnato l’ennesima scorta, più un cammello per il trasporto dei bagagli fino al campo sull’Erta Ale . Per  Martino la notte sul vulcano è stata rilassante: ho dormito sotto una tettoia , ristorato da un’inaspettata brezza in quel deserto da cui mi aspettavo caldo torrido . Ma il giorno dopo, l’ultimo nel regno degli Afar, ancora adrenalina formato banconote. Tellarini tira le somme : al momento di uscire dalla Dancalia ci è stato chiesto di pagare anche il ritorno degli uomini che ci avevano scortati . A Semera, la capitale della regione, abbiamo segnalato il salasso all’ufficio del turismo, ma per loro era tutto regolare . Chiaro: servizi e tariffe incrementano il misero Pil degli Afar , allevatori di cammelli , asini, capre e forzati delle carovane nell’infernale Piana del sale.

programma di viaggio

1 – 2 giorno : volo Italia – Etiopia , Addis Abeba-MakelePartenza da Milano con volo di linea notturno su Addis Abeba . In questa città , situata a 2400 m di altezza , il cui nome in amarico significa “nuovo fiore” convivono 80 etnie e lingue diverse , con comunità religiose cristiane ,  musulmane ed ebraiche . Arrivati la mattina presto , dopo un buon caffè etiope e un po’ di riposo visiteremo il Museo nazionale ed etnografico , che oltre ad offrire uni nteressante primo approccio preistorico-storico , ospita lo scheletro di Lucy , il famoso Austrolopitecus Afarensis vissuto tre milioni di anni fa nella valle di Awash dove fu trovato nel 1974 . Dopo pranzo ritorneremo in aeroporto per il volo su Makele  . Makele , la capitale del Tigray  fondata nel 13′ secolo e situata a 2200 metri di altezza slm. sta vivendo un periodo di grande sviluppo pur conservando la tradizione delle popolazioni che abitano le catene montuose che la circondano . Pernottamento in hotel .
3′ giorno : MAKELE – ERTA ALE La mattina presto partiremo lungo la nuova strada che scende verso la depressione Dancala vivendo una varietà di paesaggi notevoli e punti panoramici di grande rilievo fino ai piedi del vulcano Erta Ale passando per il villaggio Afar di Dodom dove otterremo i permessi necessari per la visita della “montagna che fuma” . L’Erta Ale , uno dei tre vulcani al mondo costantemente attivi  , è un vulcano circolare con un lago di lava permanente . Esso , situato in una dei deserti più inospitali del mondo , è stato studiato solo a partire dagli anni 60′ e 70′ . Bivacco al campo base ai piedi del vulcano .
4′ giorno : ERTA ALE La mattina presto cominceremo la nostra ascensione verso la cima del vulcano accompagnati da una piccola carovana di dromedari  (per il trasporto dei materiali e dell’acqua)  e dei cammellieri Afar . Dopo tre/quattro ore circa di cammino arriveremo alla sommità del vulcano e avremo l’intera giornata per l’osservazione dell’impressionante caldera compresi i crateri settettentrionali . Notte sulla cima in prossimità del cratere , pronti a goderci uno degli spettacoli pirotecnici più belli che l’Africa possa offrirci  . Bivacco
5′ giorno : ERTA ALE- AMEDILA Discesa dal vulcano e trasferimento sui mezzi fuorstrada , attraversando una severa regione desertica , nella grande depressione Dancala su una pista impegnativa tra piccole dune di sabbia , svariati lettti di fiume e piccole oasi abitate dagli Afar . Vedremo lontano ad est il lago Asale per poi raggiungere il villaggio di Amedila , punto obbligato di passaggio  dove le carovane pagano le tasse per l’estrazione e il trasporto del sale . In serata possibile inconto con le carovane al ritorno dalle saline e visita del semplice villaggio per incontrare i lavoratori che preparano i loro attrezzi per l’indomani . Bivacco
6’giorno : DALLOL E SALINE La prima parte della mattinata sarà dedicata all’esplorazione del “luogo degli spiriti” : Dallol . Questo cratere vulcanico ,  situato al di sotto del livello del mare , è conosciuto per le sue curiose formazioni geologiche : sorgenti calde e acide , montagne di zolfo , colonne di sale solidificato  , piccoli geysers in perenne attività , pozze d’acqua circondate da multicolori formazioni saline . Raggiungeremo le saline nella tarda mattinata , il momento di maggior attività produttiva dell’intera giornata . Assisteremo a tutte le fasi della lavorazione: dalla frattura della crosta di sale , al taglio dei blocchi , al carico dei dromedari . Nel pomeriggio godremo della vista delle innumerevoli carovane che a pieno carico lasciano le saline . Rientro ad Amedila per il bivacco .
7′ giorno : AMEDILA – BERHALE Comincia la risalita della depressione Dancala all’altopiano del Tigray . Passeremo da Berhale ultimo grande villaggio del deserto dancalo che sorge in un luogo strategico lungo la pista che collega le piane del sale all’altipiano fungendo da crocevia commerciale . In poco meno di cento chilometri , si passa dai cinquanta metri di Berhale ai duemila metri del Tigray e da una zona tra le più aride al mondo alla rigogliosa vegetazione dell’altipiano . Raggiunti i villaggi di Wukro e Dogoum visiteremo una tra le più antiche ed affascinanti chiese costruite nella roccia risalenti al dodicesimo secolo , Abraha Atsba . Pernottamento in hotel a Makele .
8′ giorno : MAKELE – ADDIS ABEBA Il volo di mattina ci permetterà di raggiungere Addis  e di avere ancora qualche ora a disposizione per la visita dei mercatini e di una cattedrale . Camere a disposizione per sistemare il bagaglio e per una doccia (  1 x 3 persone ) . Cena tradizionale e trasferimento in aeroporto .
9′ giorno : VOLO ETIOPIA -ITALI Arrivo in Italia .